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Chapter 12 - 15 agosto 745, palazzo reale

La festa di mezz'estate era stata scelta come data per l'incoronazione. Era stato formato un comitato cittadino per organizzare la cerimonia, compreso il punto spinoso di chi dovesse porre la corona in capo alla sovrana. Dato che nessuno sentiva di avere l'autorità per farlo, fu stabilito che l'avrebbe alzata e indossata lei stessa. Anche Gal ebbe un bel da fare, tra le prove della cerimonia e dal sarto e persino dal fabbro che fece un calco del suo cranio per modellarvi intorno la corona. Con la madre così impegnata, Dragomiro diede il suo peggio: Danny era pieno di lividi dovuti ai continui colpi di fionda e a niente servivano gli incoraggiamenti di Orlante a reagire. Gli unici momenti di serenità che aveva Danny erano insieme a Lilia e Diamonda.

I tavoli erano stati sparsi nel cortile del palazzo ma le persone continuavano ad arrivare da tutta Civilty e cominciarono a spargersi nel parco e tutt'intorno, portando cibo e vino. I bambini giocavano in grossi gruppi e Danny cercava di non farsi trovare da Dragomiro. La banda suonava, con Robbie Lang che soffiava forte nella sua ocarina. Qualcuno aveva portato una capretta che ora stava brucando l'erba del parco, con Bono sulla schiena.

La cerimonia vera e propria iniziò con almeno due ore di ritardo, tutta quella gente non sarebbe entrata nella sala del trono e il comitato dovette alzare un palchetto improvvisato nel cortile. Quando Shugo riuscì ad avere un po' di silenzio cominciò il suo discorso sull'unità del regno e tante altre cose belle, ma Gal Targari non era lì per sentirlo.

La sala del trono era lunghissima e sfarzosa, con alte vetrate colorate e il pavimento coperto di mosaici luminosi.

-Mi avete fatto proprio un bello scherzo- disse Gal nervosa, seduta su uno dei gradini che portavano al trono. Non avrebbe mai immaginato di indossare un abito così bello, di velluto rosso e arancio come i colori della sua famiglia.

-Chi meglio di una madre sa come prendersi cura di un popolo?- le rispose Nico, seduto sul trono con un calice di vino.

-Sarai una regina perfetta- aggiunse Santippe di spalle, guardando dalla finestra -Vedi, già alzano brindisi in tuo onore.

-Allora sarà meglio che siate alla mia altezza, "consiglieri della regina"- rispose lei scherzosa.

-Io sono seduto sul trono- rispose a tono Nico -Forse sono io che comando adesso

-Dobbiamo andare- li interruppe serio Santippe -Shugo ha finito il suo discorso.

Si avviarono verso l'uscita, con Santippe che apriva la fila. Gal lo fermò tirandolo per la manica.

-Hey attenta, sono stato due ore dal sarto per questo abito.

-Prendi questo- disse passandogli una pergamena. Lui l'aprì scorrendola velocemente, e subito provò a rimetterla in mano a Gal.

-Non posso accettare, non posso

-Adesso sono una regina. Non ho più bisogno di quei soldi- e senza aspettare risposta, uscì per la prima volta a salutare il suo popolo.