Primo anno, prima lezione. Ludovica ascolta la professoressa che parla passeggiando davanti alla cattedra solo con un orecchio. Con l'altro ascolta il grattare delle penne e il fruscio dei fogli delle compagne. Una classe nuova, si erano conosciute solo due giorni prima quando c'era stata la festa d'accoglienza.
Avevano portato Ludovica attraverso un vialetto erboso stretto tra due muri e poi in una stanza completamente buia dove era diventata cieca. Una voce anziana dava gli ordini e qualcuno accanto a lei piangeva. Lei non aveva pianto. Non si arriva da nessuna parte piangendo. E lei voleva arrivare in alto, molto in alto. Per questo si era iscritta a quella prestigiosa università. Ma nulla di questo era nella sua testa in quel momento, nell'oscurità. Le avevano fatte spogliare , sentiva spifferi freddi passarle tra i piedi nudi che poggiavano su un tappeto ruvido. Mani sconosciute l'avevano aiutata a togliersi i vestiti, la sua vecchia pelle. Li aveva lasciati a terra. Il tappeto era diventato fredda pietra e un brivido le aveva risalito le caviglie. Fredda era pure l'acqua con cui era stata lavata sulla fronte, sulle braccia e sul petto, all'altezza del cuore. Poi le mani erano cambiate, si erano fatte più piccole e più decise. L'avevano strofinata con un asciugamano di spugna e l'avevano aiutata a vestirsi di panni che non conosceva. Quando fu pronta, una voce le sussurrò all' orecchio seguimi. Seguirla dove? Percepì uno spostamento d'aria e una porta aprirsi. La vita esplose intorno a lei mentre veniva accompagnata fuori.
-E per i Tonni… Ludovica Pohl!- avevano gridato forte
Attraverso la luce che le martellava gli occhi aveva raggiunto il muro compatto di uniformi e nastri azzurri che l'aveva accolta con un'esultanza. Aveva conosciuto le compagne più anziane e aveva gioito per quelle che erano uscite dopo di lei sul prato del cortile d'ingresso.
La sera c'era stata anche l'iniziazione al dormitorio blu, la camerata dei tonni, e nonostante la doccia sentiva ancora addosso l'odore di pesce. Erano state tutta la notte sveglie a fare baldoria e parlare fra di loro da un letto all'altro.