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Chapter 19 - Capitolo 18: Luce e oscurità

Consapevole dell'attento e minuzioso sguardo di Porpura, Dosei diede vita ad un rassegnato sospiro e non poté far altro che dargliela vinta "A quanto pare te ne sei accorta... Be', c'era da aspettarselo da un'alchimista del tuo livello. Il corpo non ha segreto per voi." spinta con delicatezza Anaelle in avanti "Lei è Anaelle. L'ho acquistata ad un'asta di schiavi per salvarla dalle grinfie di un vecchio nobile, e non per collezione o altro." riportata Anaelle al suo fianco "In ogni caso, ora è una persona libera. Ho strappato il documento che faceva di me il suo padrone."

Avvicinatasi alla vampira, a tal punto da ritrovarsi con lei faccia a faccia e ad una decina di centimetri dal suo pallido naso "Sta dicendo la verità? Ti ha sul serio svincolata dalla schiavitù?"

Compiuto un passo indietro "Sì, l'ha fatto." rivolto il proprio e rosso sangue sguardo in direzione del ragazzo "Non credevo potesse esistere qualcuno di tanto buono, eppure..." posata la vista al di sopra della scarlatta elfa "Esiste davvero, e ho per altro avuto la fortuna di incontrarlo..." convinta più che mai, di quanto stesse per dire "Ho incontrato un vero eroe."

Atteso che qualche secondo di silenzio trascorresse, Porpura drizzò la schiena e copertasi il volto con la mano destra, diede origine ad una spontanea e duratura risata "Un vero eroe! Dosei, un vero eroe!" riottenuta la calma perduta "Se così stanno le cose, non posso che darti ragione, signorina. Solo un eroe, acquisterebbe una schiava esclusivamente per salvarla." rivolto il suo parlar all'emissario "Per curiosità, quanto ti è costata la sua libertà?"

Imbarazzato e al tempo stesso esaltato, per via dell'eroe datogli da Anaelle "Nulla di che, centomila der."

Dato sfoggio ad un sincero ed elfico sorriso "Dar del "nulla di che" a centomila der... Sei una brava persona, Dosei." fatto sì che il sincero sorriso divenisse un incalzante sorrisetto "Dimmi la verità. Ti piace la signorina qui presente, correggimi se baglio."

Mostratosi adirato "Come puoi pensare un qualcosa del genere?! Sai perfettamente che per me esiste solamente Sereca!" accortosi del rimanerci male di Anaelle "Non fraintendere, Anaelle. Intendo da un punto di vista attrattivo e romantico."

"Sì... L'avevo capito."

Rimesso piede all'interno della propria reggia, Porpura spalancò del tutto le porte d'ingresso e invitò i due ad entrare "Accomodatevi, prima risolverò il tuo problema e prima potrò tornare ai miei libri."

"Come fai a saper-"

"Per quale altro motivo, se non per quello, avresti deciso di venire a trovarmi?"

"Così dicendo, sembra quasi che io abbia semplicemente intenzione di sfruttarti, e sai molto bene non sia affatto così. Anche se ci separano quasi cento anni di età, ti considero una delle mie più care amiche... Non che ne abbia chissà quante."

"Sei fin troppo permaloso. Avanti, seguitemi." accolti i due tra le mura di casa, un vasto corridoio, presentate quadri appesi alle pareti, vasi contenenti fiori dai più svariati colori e mobili in legno a far da sostegno, occupò la loro visione... E percorso questo sino in fondo e in linea retta, si trovarono ad un passo da una chiusa porta in legno dalla maniglia dorata "Mi dispiace, Anaelle, ma tu non puoi entrare. La stanza oltre questa porta è il mio studio, ed è qui che conservo la totalità dei miei libri e delle mie preziose ricerche."

Rispettosa del volere dell'elfa "Non c'è problema, aspetterò qui fuori."

Presa parola li contrariato Dosei "Non mi sta bene, desidero che anche Anaelle possa entrarvi. Lasciarla fuori ad aspettare, risulterebbe scortese nei suoi confronti."

Incrociate le braccia e aggrottate le scarlatte sopracciglia "Ciò che desideri non avrà alcuna importanza, fin quando sarai ospite in casa mia, a meno che io stessa non sia favorevole."

Stretto l'unico pugno in suo possesso, mise fine all'adirato gesto pochi istanti dopo, poiché conscio di non poterla contraddire "Come vuoi tu." agguantata con nobil fare la mano della vampira "Ti chiedo gentilmente di attendere con pazienza il mio ritorno, credi di potercela fare?"

Lievemente rossastra sulle pallide guance "Sì..."

Intenerita dal comportarsi dei due ragazzi "State veramente bene insieme..." afferrato Dosei per la spalla sinistra "Ma adesso abbiamo altro a cui pensare!" chiusasi in stanza in compagnia dell'emissario, chiese a questo di coricarsi su un marron lettino lì presente "Dunque, quante volte l'oscurità della tua anima è collassata, negli ultimi sette giorni?"

Disteso sul comodo rialzo "Fin troppe, in particolar modo dopo aver incontrato Anaelle... A causa della sua sopraffina bellezza, mi ha ricordato Sereca."

"Capisco. In sostanza, la tua anima non ha retto ai tuoi problemi di cuore." adagiate entrambe le mani sulla fronte dell'umano "Sei pronto?"

"Pronto." rivolto il suo muto parlare ad Astaroth "Tu sei pronto?" "Non lo sono mai, dover essere investito dalla luce è un'agonia, ogniqualvolta sono costretto a dormire come minimo per un giorno intero, cosicché possa recuperare le forze." portata a termine la discussione dentro lui "Fai il più veloce possibile, non voglio che Anaelle rimanga sola per troppo a lungo."

Fatto in modo che le proprie ed elfiche mani brillassero di accecante luce propria "Impiegherò tutto il tempo che mi sarà necessario, sono convinta Anaelle capirà." un paio d'ore più tardi, conclusa la stancante procedura "Sveglia! Ho terminato!"

Spalancati gli occhi repentinamente "Abbiamo finito?!" ottenuto un sì dall'elfa, saltò intrepido giù dal lettino e più in fretta che potesse si ricongiunse con Anaelle, la quale dietro la porta, in piedi e con le spalle appoggiate alla parete, aspettava "Anaelle!" avvolta la pallida ragazza in un vivace abbraccio "Stai bene? Ti è successo qualcosa mentre ero via?"

Gioiosa del gesto ricevuto "Sto bene, e no, non mi è successo niente."

Separatosi dalla vampira, l'umano rivolse le sue parole all'elfa dietro lui "Ho un ultimo favore da chiederti, potresti spiegare ad Anaelle cos'è la magia e cos'è un alchimista?"

Sbarrata l'entrata della sapiente stanza "Dopodiché ve ne andrete, dico bene?"

"Esatto."

Postasi davanti ai due "Trasferiamoci nel salotto per gli ospiti, non mi sembra il caso di far restare Anaelle ulteriormente in piedi." fatto ritorno al punto di partenza, l'elfa, con a seguito l'umano e la vampira, intraprese il corridoio che rispetto all'entrata dava sulla sinistra, e giunta a poco più della metà di questo, arrestò il suo avanzare dinanzi una in legno porta dalla dorata maniglia che spalancò pochi istanti dopo "Prima gli ospiti." fatto cenno ai due di proseguire "Come puoi vedere, Anaelle, non vi è molto, se non due divanetti dalla stoffa blu e un tavolino in legno posto tra i due."

Guardatasi intorno "Essendo così vasta e non trovandovisi quasi nulla, dà l'impressione di essere ancora più vuota." accomodatasi su uno dei due divanetti, con Dosei alla sua sinistra e Porpura stanziata sull'opposto ed ampio sedile imbottito "Ti ringrazio fin da subito, per il tempo che mi dedicherai."

"Accetto con piacere il tuo ringraziamento." accavallate le gambe una sopra l'altra "Se qualcosa dovesse non esserti chiara, non esitare a dirmelo. Detto ciò, direi di cominciare. Parliamo di magia... Cos'è la magia? La magia in sé non esiste, è un termine utilizzato per indicare un'astratta influenza che noi esseri senzienti siamo in grado di esercitare su ciò che ci circonda, ma per poter far in modo che tu comprenda appieno quanto ho appena detto, sarò costretta a scendere ancor più nel dettaglio." allungate le braccia in avanti e rivolti i palmi delle mani in direzione di su, diede origine ad una debole luce al di sopra del palmo destro e ad una flebile nebbiolina nera al di sopra del palmo sinistro "Osserva bene, queste sono le due essenze alla base di tutto. Per comodità, vennero dati loro i seguenti nomi... Luce e oscurità."