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Chapter 23 - Capitolo 22: La gilda della sacra fede

In pensiero, per quanto la tassa potesse venire a costare "A quanto ammonterebbe la cifra?"

"Dieci volte tanto l'iscrizione, che può variare dai trentamila ai cinquantamila der, a seconda della stanza richiesta alla locanda." dipinto un modesto sorrisetto sulle proprie labbra "Ovviamente, sceglierò per te la stanza accanto alla mia, nonché la più cara e lussuosa." faccia a faccia con Anaelle "Dovrò pagare cinquecentocinquantamila der, affinché tu possa entrare a far parte della gilda della sacra fede di Tutiora..." allontanatole gli argentei e lunghi capelli dall'orecchio sinistro "E per me sarà un onore, poter spendere tale cifra, per una persona tanto dolce e gentile come te."

Fatto un passo indietro, tese le braccia e strinse caparbiamente entrambi i pugni "Non posso accettare, hai già perso fin troppi soldi, per me..." guardando Dosei dritto nei suoi occhi grigi "Continuando così, mi sentirò sempre più in debito e in colpa."

Sottrattole il bianco e argentato copricapo, Dosei lo indossò lui stesso e al contempo le mostrò un signorile e nobile sorriso "Non devi, considera i miei dei regali e ascolta attentamente ciò sto per dirti... Solo per oggi, considerami il tuo eroe..." riconsegnato il cappello alla legittima proprietaria "Perché io ti considererò la mia principessa."

Imbarazzatasi nell'udir tale parola "Fino all'altro ieri ero una schiava... Come potrei essere la tua principessa, anche solo per un giorno?"

"Tutto è possibile, o quasi... Per cui, accetta il mio aiuto e metti fine ai tuoi sensi di colpa e al tuo sentirti in debito. Va bene?"

Raccolta una commossa lacrima con l'indice sinistro "Va bene... Grazie davvero..."

Non chissà quanto distanti dall'ora di pranzo, successivamente all'ennesimo viaggio in carrozza, l'umano e la vampira si trovarono difronte ad un edificio presentante grandi vetrate anteriori ed un'insegna con inciso al di sopra un distintivo e dorato stemma... E puntato il dito in direzione di questo, Dosei attirò l'attenzione di Anaelle "Quello è il simbolo della sacra fede, ogni gilda della sacra fede ha l'obbligo di esporlo in bella vista, e quella di Tutiora non fa eccezione."

"Tre scettri, cinque paia di ali piumate e dei raggi tutti intorno... Qual è il loro significato?"

Fattosi saccente "Lo scettro di destra e di sinistra rappresentano rispettivamente il regno degli umani e il regno degli elfi, lo scettro al centro la città sacra di Mysdruid. Per quanto riguarda invece le cinque paia di ali, esse rappresentano le sei ali dei serafini e le quattro dei cherubini. I raggi indicano la luminosità e la purezza della sacra fede." posata l'unica mano in suo possesso sulla maniglia dell'in simil cemento struttura, l'emissario spinse in avanti la porta e lasciò che fosse la vampira la prima a farvi ingresso "Quando avremo tempo, ti parlerò più nel dettaglio del regno degli elfi e della città di Mysdruid." giunto all'interno della gilda, diresse un saluto di mano alla bionda ragazza elfica posta dietro ad un legnoso bancone in fondo alla stanza "Contenta di rivedermi così presto, Leren?"

Palesemente sorpresa di ritrovarsi davanti l'emissario "E tu che ci fai qui?! Non è fin troppo presto, per accettare un nuovo incarico? E più importante, chi è questa vampira?"

Sedutosi al di sopra di uno dei tre sgabelli disposti ordinatamente dinanzi al bancone, adagiò il braccio destro su quest'ultimo e pochi attimi dopo fece intendere alla pallida ragazza di accomodarsi anch'essa "Lei è Anaelle, una mia amica. L'ho incontrata per caso a Grimia e le ho chiesto se volesse unirsi alla gilda della sacra fede di Tutiora."

"D'accordo..." chinatasi e nascosto il proprio corpo alla vista dei due, afferrò un foglio di carta e risollevatasi lo adagiò sull'ampio e legnoso ripiano "Ecco a te, signorina... O signora?"

"Signorina, non sono sposata."

Puntati i suoi occhi castani sull'emissario "Sei fortunato, Dosei. Non trovi?"

Elargito un rassegnato sospiro "Anche tu? Cosa ti fa pensare io voglia sposarla?"

"Be', tutt'un tratto spunti dal nulla, in compagnia di una bellissima vampira. Inoltre, è normale, che un giovane vescovo come te cerchi moglie."

"Lasciamo perdere al momento..." consegnata una simil stilografica alla vampira "Usa questa... ... Dimenticavo di chiedertelo, sai scrivere?"

Ottenuta la stilografica e avvicinatala al bianco foglio "Fortunatamente sì, fu l'anziana vampira con la quale vissi da bambina, ad insegnarmi a scrivere." dato inizio alla lettura del cartaceo oggetto e alla compilazione dello stesso "Bene, cominciamo... Nome, Anaelle... Cognome..." ruotato il capo in direzione di Dosei, mostrò lui una simil afflitta espressione "Non ho un cognome..."

Rivoltale una gentil espressione, fece poi in egual maniera con la dubbiosa elfa "Non fare quella faccia, pagherò io la sua iscrizione, compresa la tassa per la fiducia." scopertosi il polso facendo uso dei denti, permise alla dorata targhetta di esser sfiorata dalla luce del giorno "Preleva il necessario dalla mia cassaforte."

Socchiuse le palpebre con diffidenza, fu questo ciò che la bionda elfa disse al corvino umano "Sei sicuro di voler pagarle l'iscrizione, compresa la tassa per la fiducia? Come minimo, ti verrebbe a costare sopra i trecentomila der."

"Ho intenzione di pagarle la stanza accanto alla mia, quindi dovrai prelevarne cinquecentocinquantamila."

Sbattute le mani con violenza contro il sopra del bancone "Sei forse impazzito?! Stiamo parlando di più di mezzo di milione di der! È impossibile che questa vampira non abbia neanche un soldo!" aggrottate minacciosamente le sopracciglia, guardò Anaelle dritta negli occhi "Non ti permetterò di sfruttarlo sino a tal punto! C'è un limite a tutto!"

Tentando di difendersi dalle accuse dell'elfa, la vampira lasciò andare la stilografica e dispose le spalancate mani tra lei e l'accusatrice "Ti sbagli, non è come pensi... È st-"

Interrotta Anaelle, Dosei decise di rispondere al suo posto "Non mi sta sfruttando, sono stato io a insistere nel voler pagare l'intera somma." abbandonato lo sgabello e rettosi in piedi "Come ho già detto ad Anaelle, solo per quest'oggi, io sarò il suo eroe e lei la mia principessa..." reso gelido il proprio sguardo e puntatolo contro l'elfa "Hai per caso0 qualcosa in contrario?"

Rassegnatasi alla decisione di lui, tornò al suo posto e permise alla pallida ragazza di continuare l'obbligatoria compilazione "Fa' come vuoi, i soldi sono tuoi, dopotutto."

Riafferrata la stilografica "Dunque, cosa scrivo accanto a cognome?"

Accorso in suo aiuto Dosei "Nulla, lascia in bianco. Prima o poi, potresti riuscire ad ottenerne uno... Per esempio, quello del tuo futuro marito."

Arrossita lievemente sulle guance "Va bene, Continuiamo... Età, venti anni... Figli... Figli?" divenuta ancor più rossa "Perché chiedere se si hanno dei figli?"

Intervenuta l'addetta alla gilda "I membri aventi figli sono esonerati dall'obbligo di portare a termine almeno quattro incarichi al mese."

"Capito, e cosa scrivo? Lascio in bianco, come ho fatto per il cognome?" notati gli sguardi fissi su di lei, appartenenti all'elfa e all'umano "Non fraintendete, non sto dicendo che in futuro potrei avere figli... È solo che..."

Fattosi avanti Dosei, poiché accortosi del trovarsi in imbarazzo di Anaelle "E anche se fosse? Che male ci sarebbe nel desiderare di avere figli? Oltretutto, sono sicuro saresti un'ottima madre."

Evitato di osservare l'emissario in volto, diede vita ad una gaia espressione "Lo pensi davvero?"

"Davvero."

Infastidita dal comportarsi dei due, la bionda elfa lanciò un colpo di tosse, così da permettere alla loro attenzione di ricadere su di lei "Signorina, potrebbe andare avanti con la compilazione del modulo? Una volta fuori dalla gilda, potrete flirtare tutto il tempo che vorrete."

Mortificatasi, ridiede il via alla compilazione "Come vuole lei. Lascio in bianco anche accanto a figli... Spirito del quale si è portatore o portatrice, ancora in bianco..." stranitasi, a causa delle poche informazioni richieste "Tutto qui? Non c'è altro?"