Appropriatasi del giallognolo rettangolo di carta, Loren aprì uno dei tanti cassetti facenti parte del bancone e ve lo chiuse all'interno "Sarebbe inutile farti anche firmare, non possiedi alcun cognome..." date le spalle sia all'umano che alla vampira, tirò fuori da una tasca del suo verde pantalone un mazzo di chiavi, e con questo vi aprì una metallica porta a poco meno di cinque metri dal bancone in legno "Potete andare, mi ci vorrà parecchio per contare e prelevare mezzo milione di der dalla cassaforte."
Voltatosi in direzione dell'al momento uscita, Dosei diede la mano ad Anaelle e un metro prima che mettessero piede all'esterno, le rivolse le seguenti parole "Più tardi, un addetto della gilda verrà a consegnarti la targhetta in argento con inciso al di sopra il tuo nome, e a quel punto diverrai a tutti gli effetti un membro della gilda della sacra fede di Tutiora." ormai oltre l'uscio della porta, una carrozza, trainata da un monvath dalla marron pelliccia, si fermò dinanzi a loro "Che fortuna, non ci toccherà neanche cercarla." atteso che la portiera del veicolo si aprisse, una volta accaduto ciò, un umano di grande stazza, alto sì e no due metri e dalla castano scuro barba, occupò la visione di entrambi... E riconosciuto immediatamente a chi appartenesse la robusta figura, Dosei venne pervaso da un incalzante buonumore "Drumor! Sei tornato! È da più di un mese che non ci si vede!"
Catturato Dosei nella propria visione, il volto del barbuto omaccione si illuminò di gioia e senza chiedere alcun permesso, strinse il corvino ragazzo in un impetuoso e stritolante abbraccio "Dosei! Non puoi immaginare quanto io sia felice di rivederti!" lasciatolo andare, si strofinò il retro del capo e porse all'indolenzito emissario le dovute scuse "Scusami, non sono riuscito a trattenermi."
Mosso il collo prima a destra e poi sinistra, mostrò all'omaccione un serio e per nulla scosso sguardo "Tranquillo, non mi hai fatto male. Piuttosto, com'è andata la tua proposta di fidanzamento? Ha accettato?"
Faticando a trattener la contentezza "Sì! Ha accettato! Grimda è ufficialmente la mia fidanzata!" accortosi della presenza di Anaelle "Oh, non ti avevo vista." teso il palmo della mano in direzione di lei "Io sono Drumor, il moglior amico di Dosei, è un piacere fare la tua conoscenza."
Non fatto palmo palmo con il barbuto umano, poiché non avente fiducia nei suoi confronti "Io sono Anaelle, un'amica di Dosei. È un piacere anche per me, fare la tua conoscenza."
"Anaelle..." pensatoci un po' "Non ricordo Dosei ti abbia mai nominata, da quanto vi conoscete?"
Voltatasi verso l'emissario a lei accanto "..."
Presa parola Dosei "Non è necessario mentire anche lui. Non osare rivelare a nessuno quanto sto per dirti, intesi?"
Annuito all'amico "Te lo prometto, non ne farò parola con nessuno."
"In parole povere, l'ho liberata dalla schiavitù acquistandola ad un'asta di schiavi... Ovviamente, ho strappato l'atto di proprietà, ciò significa che la qui presente Anaelle è una persona libera."
Simil meravigliato dal buon gesto dell'emissario "Questo sì che ti fa onore! Sei stata estremamente fortunata, ad incontrare Dosei." fatto palmo palmo con Dosei "Ci vediamo alla locanda, a più tardi."
Spostatisi dall'entrata e permesso all'omaccione di far ingresso nella gilda, Dosei consegnò al cocchiere la somma in denaro necessaria "Ecco a lei." in carrozza, di fianco ad Anaelle "Ti andrebbe di accompagnarmi nel mio prossimo incarico?"
Udito ciò, gli occhi le si illuminarono "Posso?!"
"Normalmente no, non potresti partecipare all'incarico di un emissario, come io non potrei accettare un incarico di grado inferiore al mio." sollevato l'indice in su "Tuttavia, per i primi tre incarichi, ai novellini viene data la possibilità di affidarsi ai membri della gilda di grado più alto." posizionato il piede destro sul ginocchio sinistro, si adagiò con maggior maestria al sedile del veicolo in movimento "Partiremo dopodomani."
"Perché così presto? Siamo arrivati giusto oggi."
"La prossima settimana, sarò costretto a partire alla volta della valle della nebbia..." intristitosi repentinamente "Sfortunatamente, non potrò portarti con me, essendo un incarico proveniente dalla città di Mysdruid e non dalla gilda della sacra fede di Tutiora."
"Capisco..."
"Non essere triste, non rimarrai da sola, chiederò a Porpura di ospitarti sino al mio ritorno." serrate le palpebre "Se dovessi addormentarmi, svegliami una volta arrivati. Ovvero, quando la carrozza si fermerà e il cocchiere batterà due colpi sul tettuccio."
"Va bene." contemplando l'emissario, dormiente oramai da una decina di minuti "La sua principessa..." coloritasi di rosso al di sopra delle guance "Per quest'oggi, sarò la sua principessa..." avvicinatasi all'umano, poggiò la testa sulla sua spalla destra "Grazie di tutto, mio eroe."
Una ventina di minuti più tardi, fatto sì che la carrozza attestasse il suo andare difronte ad una grande abitazione in grigia pietra e legno, il cocchiere sferrò due pugni contro il tettuccio del veicolo, e alzato il tono di voce, pronunciò le seguenti parole "Siamo arrivati alla locanda della sacra fede!" non percepito alcun movimento all'interno dell'abitacolo "Avete sentito?! Siamo arrivati a destinazione!" non ricevendo alcuna risposta, agganciò le redini ad un apposito supporto in metallo e mise piede a terra "..." spalancata la portiera che dava sull'affollata via, un umano e una vampira, entrambi privi di sensi, gli si palesarono dinanzi agli occhi "Quasi mi dispiace dover rovinare questo bel momento, ma il lavoro è lavoro." smosso Dosei, toccandogli il ginocchio sinistro "Svegliatevi, siamo arrivati alla locanda della sacra fede."
Sollevate le palpebre a causa del richiamo "Mi dica..." appresa la notizia dell'arrivo a destinazione, accarezzò Anaelle sulla guancia e sorridendole penso ciò "Sarà per la prossima volta..." toltole il bianco e argenteo copricapo "Apri gli occhi, Anaelle. Siamo arrivati."
Fatto come dall'emissario richiesto, diede origine al suo vedere e ad un soave sbadiglio "Senza accorgermene, mi sono addormentata..." discesa dal mezzo di trasporto, indossò il simil berretto e diede la mano al corvino umano "È questo, il luogo in cui vivrò da oggi in poi?"
"Esattamente!" attirata l'attenzione di Anaelle sull'insegna della grande struttura "Come puoi vedere, sono presenti i tre scettri del simbolo della sacra fede." spinta in avanti una porta in legno scuro magistralmente levigata, fecero così il loro ingresso all'interno della locanda... E vittime di molteplici sguardi, appartenenti ad umani ed elfi seduti intorno a circolari tavoli in legno "Cosa avete tutti da guardare? Posate i vostri occhi altrove e lontani da Anaelle." aggrottate prontamente le sopracciglia, rivolse alla quasi totalità dei presenti una diffidente espressione "Non farci caso Anaelle, ti guardano in quella maniera perché è molto raro incontrare un vampiro nel regno di Sereira... A maggior ragione un'incantevole vampira come te." avvicendatosi nei destri meandri del salone, raggiunse un largo bancone anch'esso in legno, come la stragrande maggioranza dei manufatti lì presenti... E accomodatosi su uno sgabello a tre piedi, rivolse le sue parole ad un umano sulla trentina non troppo più alto di lui e dai castani capelli a coda di cavallo, che un completo da cameriere, bianco e marrone, indossava "Buongiorno, Harro."
Messa a posto una trasparente coppia di calici in vetro all'interno di una lussuosa vetrina a muro, smise di dare le spalle all'emissario e con un furbo sorrisetto in volto disse ciò alla pallida ragazza oltre l'ampio bancone da bevuta "Una vampira... Che ci fai qui, a est del regno di Sereira?"
Fattasi più vicina all'emissario, trascinando lo sgabello sul quale sedeva "Sono un'amica di Dosei..."
Ruotato il capo in direzione del ragazzo, mostrò a quest'ultimo un provocatorio sorrisetto "Sei pieno di sorprese, non è vero, Dosei?" poggiati i palmi sul legnoso piano e tese le braccia contro questo "Non sono mai andato a letto con una vampira... Chissà com'è."
Fatta la loro comparsa un paio di agghiaccianti occhi bui, Dosei abbandonò lo sgabello e posizionò il braccio davanti ad Anaelle "Osa anche solo sfiorarla, e..." colpito da un fulmineo giramento di testa, perse per un istante l'equilibrio, ma riuscì a non cadere reggendosi prontamente al bordo del bancone "Devo stare calmo..."