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Chapter 25 - Capitolo 24: Harro

Allertatasi immediatamente per il mancamento dell'emissario "Dosei!" afferratogli il braccio destro, cosicché potesse aiutarlo a sorreggersi "Stai bene?! Cosa ti succede?!"

Riottenuti i suoi occhi grigi, l'emissario sollevò il busto e come se nulla fosse successo "Ho solo avuto un giramento di testa, sarà stata colpa della stanchezza. Non ti preoccupare." rivolta la propria visuale nei confronti di Harro "Conosci molto bene le mie condizioni, per cui evita di fare battute del genere."

Concessogli un bicchiere di vetro contenente acqua fresca "È colpa tua, non dovresti alterarti così facilmente... Ma cambiando argomento, ti andrebbe di dirmi chi è questa vampira?"

Raccontato il tutto al cameriere dalla coda di cavallo, prestando ovvia attenzione nel non farsi udir da orecchie indiscrete "Non dire nulla di tutto ciò a nessuno, intesi?"

"Di me puoi fidarti..." dato luogo ad un simil sorriso privo di benevolenza "Siamo amici, in fin dei conti."

Non fatto dono al cameriere di alcuna risposta "Saliamo al piano di sopra, Anaelle." raggiunto il fondo del salone, rispetto all'entrata, una rampa di scale gli si palesò dinanzi... E percorsala sino in cima, un corridoio avente porte sia sulla destra che sulla sinistra occupò la loro visione "Le nostre stanze si trovano al secondo piano." svoltato a destra e portata a termine un'ulteriore scalinata, si ritrovarono così facendo al secondo ed ultimo piano al coperto "Eccoci arrivati."

"Come mai solo quattro porte? E questo ampio spiazzo nel mezzo?"

"Aperta anche la porta della tua stanza capirai, ma per il momento ti ospiterò nella mia. La chiave per accedervi ti verrà consegnata insieme alla targhetta." attraversato l'ampio spiazzo da Anaelle citato, una parete presentante due sole porte, a debita distanza l'una dall'altra, impedì ai due di proseguire oltre... Ed estratta una metallica chiave da una delle tasche del nero abito che addosso portava, Dosei la inserì nella serratura della porta sulla destra e facendole effettuare due giri su se stessa, fu capace di dar vita ad una rettangolare apertura "Cosa ne pensi? Bella spaziosa, non trovi?" posizionatosi al centro della stanza "Entra, non essere timida."

Raggiunto il fianco dell'umano, intento ad ammirar con fierezza la parete opposta rispetto quella dell'unico giaciglio a quattro piedi lì presente "Cosa contengono quelle sette vetrine?"

"La mia preziosa collezione di statuette. Prima di addormentarmi, rivolgo sempre il mio sguardo verso di loro." lasciatosi cadere a pancia in su, sulle bianche lenzuola del letto alle sue spalle "Se ti va, puoi distenderti anche tu. Come avrai sicuramente notato, c'è posto per entrambi."

Sedutasi inizialmente, una volta preso coraggio, adagiò anch'essa la schiena al soffice e candido giaciglio "Ancora non mi sembra vero..." dato luogo ad un flebile lacrimare "Perché mi sta capitando tutto questo?" copertasi il volto con il braccio sinistro, riuscì a nascondere il suo sempre più acceso versar lacrime, ma non il suo singhiozzare "Cos'ho fatto... Per meritarmi tutto questo? Non me lo merito... Non merito... Tanta gentilezza..."

Lasciato che Anaelle si sfogasse "Non hai fatto nulla, come non hai fatto nulla per meritarti di essere venduta ad un'asta di schiavi. Se bastasse meritare un qualcosa, per riuscire ad ottenerla... La vita potrebbe essere più facile, come anche più difficile. Non si può far altro, che andare avanti e continuare per la propria strada."

"Grazie... Grazie ancora di tutto..."

Rettosi in piedi, spalancò le finestre incastonate nella parete opposta la porta di ingresso "Neanche una nuvola..." posta la testa oltre una delle tre aperture, puntò gli occhi in direzione della stradina sottostante la locanda "C'è parecchio movimento oggi." ricongiuntosi con l'ancor lacrimante vampira "È quasi ora di pranzo, hai fame?"

Mossa la testa, prima a destra e poi a sinistra "..." asciugatasi al di sotto la base dei rossi e lucidi occhi "Sono stanca, vorrei dormire un altro po'..."

Chiestole gentilmente di alzarsi "Oltre quella porta, a sinistra delle vetrine, si trova il bagno. Vi è una vasca, che ne diresti di farti una doccia?" fatta mente locale "Come ho fatto a non pensarci prima? Non avrebbe alcun senso farti fare un bagno, senza lavare anche il tuo unico abito." ragionando per trovar soluzione "Ti andrebbe bene, se mi assentassi per un paio d'ore e ti lasciassi qui da sola?"

"Ovunque tu debba andare..." divenuta flebilmente rossa in viso "Potresti portarmi con te?"

"Non hai appena detto di voler riposare? Esco solo a comparti qualcosa da indossare, non starò via molto."

Afferratolo con imbarazzo per la decorata in oro manica destra "Preferirei stare con te, piuttosto che riposare qui da sola."

"Come desideri." portate a compimento le dovute compere, un paio d'ore più tardi fecero infine ritorno tra le pareti della stanza di Dosei... E collocate cinque borse contenenti costoso vestiario al di spora delle bianche lenzuola del proprio letto, l'esausto ragazzo riprese fiato e si sedette al margine del soffice rialzo "Scusa, per aver scelto al tuo posto anche la biancheria intima."

Accomodatasi di fianco l'umano "Non scusarti, ti ho chiesto io di aiutarmi a scegliere." raccolto un celeste abito a gonna lunga e l'abbinato intimo, da una delle cinque borse in simil cartone "Io vado, cercherò di finire nel minor tempo possibile."

"Fai pure con calma, non c'è fretta." atteso che Anaelle si chiudesse oltre la porta del bagno, rivolse poi il suo parlare allo spirito dentro lui "Astaroth, ti sei ripreso?" non ricevuta alcuna risposta, si diede per vinto e discese al piano terra "Non c'è nessuno... Meglio così." raggiunto il bancone, si sedette su uno dei tanti sgabelli e proferì infine tali parole "Come mai non c'è nessuno, Harro?"

Voltatosi in direzione dell'emissario, il castano cameriere passò uno strofinaccio bagnato sul lucido piano, per poi rispondergli "Tra una mezz'oretta affiggeranno i nuovi incarichi alla gilda, suppongo siano davanti all'entrata ad aspettare."

Data vita ad un'espressione ricolma di noia e stanchezza "Già, è vero... È una fortuna io sia l'unico emissario attualmente presente a Tutiora, per lo meno, non devo preoccuparmi di accaparrarmi gli incarichi migliori."

"Cos'hai? Non mi sembri particolarmente di buonumore... Hai fame? È rimasta qualche fetta di egarn in cucina, te ne porto una?"

Coricato il mento sul fresco e lucido piano in legno "Sì, grazie." un paio di minuti più tardi, un piattino sottostante una dolce fetta di egarn giunse lui, e afferrato un simil cucchiaino, diede inizio al suo cibarsi "Molto buono, ma non basta a tirarmi su di morale... E ciò che mi dà più fastidio, è non riuscire a comprendere il motivo di questo mio malumore."

"Sarà colpa dell'oscurità della tua anima, dovresti fare un salto da Porpura."

"Sono andato a trovarla questa mattina, quindi dubito, sia dovuto alla mia instabilità mentale."

Fattosi una breve risata "Instabilità mentale... Ogniqualvolta te lo sento dire mi vien da ridere. Ammetto tu sia vittima di sbalzi d'umore, ma arrivare a dire di essere instabile mentalmente..." postosi faccia a faccia con il simil malinconico umano "Conosco persone che lo sono per davvero, e credimi, tu non lo sei."

Terminata la fetta di egarn, ripose il simil cucchiaino trai i bordi dell'in argento piattino "Ti assicuro che lo sono. Chi desidererebbe di morire, solo per esser stato rifiutato dalla persona che ama? Se l'avessi fatto, se io fossi morto..." intrapreso un contenuto e silenzioso pianto "Non avrei potuto mantenere la promessa fatta a Rhilte, la promessa fatta... A colei che considero una madre."

"Vedrai che un giorno riuscirete a ricongiungervi. È per questo che hai deciso diventare cardinale, no?"

Insospettitosi, per il saper di Harro "Come fai a saperlo?"

Sollevate le labbra in direzione di su, dipinse così facendo un gentil sorrisetto sul proprio viso "Tutti sanno che il tuo obiettivo è quello di ricoprire in futuro la carica di cardinale."

"Ciò che intendevo dire è... Come fai ad essere a conoscenza che, per poter ricongiungermi con Rhilte, avrò bisogno prima di divenire cardinale?"