Spalancati con stupore gli occhi rosso sangue, per quanto appena visto "È questa... La magia?"
Compiaciuta dall'espressione della pallida ragazza, la scarlatta elfa incrementò la luminosità della luce e la densità della nera nebbiolina "Sì, è questa, ciò che comunemente prende il nome di magia." portato a termine il magico agire "Più di così non riesco, ho consumato le mie ultime energie per Dosei... Ma torniamo a noi! Luce e oscurità, in natura, non sono presenti individualmente, ma esclusivamente combinate tra loro, a formare un'ulteriore essenza, l'etere. È da quest'ultimo, che prende successivamente forma tutto ciò che ci circonda." alzatasi da dove sedeva e sollevato un immobile cuscino di stoffa blu "Vedi questo cuscino? Ovvio che sì! Sappi che è composto interamente da etere, o per meglio dire, è etere." lasciato cadere l'oggetto dove prima si trovava "L'etere è un'essenza in grado di mutare le proprie caratteristiche, qualsiasi esse siano. Noi maghi ci riferiamo a questa sua capacità, con il termine ascendere."
Intervenuto nella spiegazione Dosei "Non sarebbe meglio farle un esempio?"
"Sì, hai ragione." fatto da culla al mento con pollice e indice della mano sinistra, rimase in silenzio un paio di secondi e immediatamente riprese il discorso "Immagina di avere in mano una pietra, come già detto in precedenza, non è altro che etere. Ora concentrati sulla pietra e immagina di trasformarla in acqua. Penserai sia impossibile fare un qualcosa del genere... Eppure non è affatto così, esattamente come la pietra, anche l'acqua è sua volta etere, per cui è possibile far ascendere l'etere che compone la roccia e trasformarlo in acqua e viceversa."
Dubbiosa al riguardo, Anaelle pose a Porpura la seguente domanda "Fin qua tutto chiaro, ma come può un essere senziente trasformare l'etere che forma la pietra, nell'etere che invece forma l'acqua?"
"Ci stavo giusto arrivando. Come sicuramente saprai, ogni essere senziente è dotato di anima, anch'essa a sua volta, costituita da etere. Non dallo stesso dell'acqua, di una pietra o di un comune tavolino in legno, tutti differenti tra loro in ogni caso, ma dal cosiddetto etere allo stato puro, etere nella sua forma originale e quindi non ancora asceso."
Presa nuovamente parola Dosei "Potresti far continuare a me, con la spiegazione?"
"Se ci tieni, fa' pure."
Rettosi in piedi "Ti ringrazio. Dunque, riepilogando e riassumendo il tutto, potremmo dire che: luce e oscurità stanno alla base di tutto, una volta combinate tra loro danno origine all'etere, che a sua volta costituisce qualsiasi cosa ci circondi, anche l'anima, nella quale si presenta allo stato puro, ovvero, non asceso o mutato. Detto ciò, è giunto il momento di rispondere alla tua domanda... Come può un essere senziente trasformare l'etere, facendo sì, che una semplice pietra possa diventare acqua e viceversa? Grazie all'etere da cui è costituita la sua anima. Veicolandolo al di fuori del nostro corpo, è possibile farlo entrare in contatto con quello esterno ed indurre così quest'ultimo ad ascendere in ciò che vogliamo. Non credo ci sia bisogno di dirti, che per esserne in grado, sono necessari decenni di studio e di pratica."
"Tu ne sei capace?"
"Sfortunatamente no, la mia anima non è costituita da etere, ma da sola oscurità..." simil incupito il proprio sguardo "Se dovessi provare a veicolarla verso l'esterno, non farei altro che uccidermi con le mie stesse mani. Comunque sia, la spiegazione non è ancora terminata, poiché non è propriamente l'etere che costituisce l'anima, ad entrare in contatto con quello del mondo esterno. Se ci pensi, non avrebbe alcun senso, equivarrebbe ad abbandonare il nostro stesso corpo... Infat-"
Spinto via Dosei ed appropriatasi della sua posizione difronte ad Anaelle, fu Porpura a proseguire da dove l'aveva interrotto "Basta così, hai un modo di spiegare insopportabile, continuo io." sedutasi di fianco alla pallida ragazza "L'anima non è altro che un contenitore per la nostra coscienza... Per il nostro io. Ti starai chiedendo, quali prove potrebbero mai esserci, a sostegno di tale affermazione? Ve ne sono due in realtà. La prima è la seguente: ormai da tempo, è stato dimostrato, che dal cervello di noi esseri senzienti vengono continuamente emesse piccole quantità di etere. La seconda invece, trova le sue fondamenta in esseri immortali e in possesso della stragrande maggioranza delle conoscenze riguardanti il continente di Endorr... Sto parlando degli spiriti. Per dimostrare che l'anima è solo un contenitore della coscienza, è sufficiente chiedere ad uno di loro. In definitiva, controllando l'etere emesso dall'anima e guidandolo verso l'esterno, è possibile trasformare una pietra in acqua e viceversa. Vi sarebbe molto altro da dire, in particolar modo riguardo gli spiriti." abbandonato il fianco di Anaelle e alzatasi in piedi "Ma per oggi credo possa bastare, semmai deciderai di farmi ulteriormente visita, sarò più che lieta di raccontarti il resto della storia."
"Ma... Ciò che interessava più che altro a me, era sapere cos'è un alchimista."
"Oh, giusto! Puoi paragonare un alchimista ad un medico che usa la magia per curare i suoi pazienti. Ti basta come risposta?"
Rivolto il pallido sguardo a Dosei "È vero? Un alchimista è un medico che usa la magia?"
Rivolto il divertito sguardo a Porpura "Sì... Ma perché chiedi a me conferma, quando è stata un'alchimista in persona a dirtelo?"
Sistematasi il bianco e argentato copricapo, visibilmente in imbarazzo, indirizzò gli occhi verso il basso "Perché... Io mi fido soltanto di te."
Avvicinatosi ad Anaelle ed aiutatala ad alzarsi "Di questo ti sono grato, ma Porpura è una mia amica, puoi fidarti di lei."
"Va bene..."
Una ventina di minuti più tardi, a bordo di una carrozza da un monvath trainata... L'umano seduto alla sinistra della vampira, non accennava a metter fine al suo imperterrito parlare "Prima di recarci alla gilda, faremo tappa dall'arcivescovo. Non vorrei si offendesse, per non averti presentata a lui prima di procedere con l'iscrizione. È un tipo alquanto emotivo e permaloso con le persone che gli stanno a cuore."
"Cosa faremo, se si accorgerà dei segni lasciati dalle catene sui miei polsi?"
Tutt'altro che in pensiero per la preoccupazione di lei "Non lo farà, l'arcivescovo è un umano parecchio avanti con l'età. Non so di preciso quanti anni abbia, ma come minimo ne avrà settanta. La sua vista è molto peggiorata negli ultimi tempi."
Affamata e non poco, un delicato brontolio ebbe origine dal suo stomaco "Scusami..."
Sferrati due colpi all'in legno parete della carrozza, Dosei attirò l'attenzione del cocchiere e cominciò a parlargli "Ci porti alla locanda più vicina! Faccia presto!" moderato il tono di voce "Cosa ti piacerebbe mangiare?"
"Non ho preferenze. Fin dall'età di dieci anni, ho sempre mangiato ciò che gli abitanti del villaggio mi davano."
"Cioè? Cosa ti davano, da mangiare?"
"Per lo più, frutta e verdura... Ma vi erano anche giorni in cui mi facevano dono di qualche fetta di carne essiccata."
Ricolmo di rabbia per il trattamento riservatole, evitò di manifestarla apertamente e pose ad Anaelle la seguente domanda "Ti andrebbe, di raccontarmi la tua vita, sin dal giorno della tua nascita?"
"Non vi è molto da raccontare. Fin da quando ne ho memoria, ho sempre vissuto con un'anziana coppia di vampiri. Successivamente, all'età di nove anni, dopo la morte di entrambi, mio padre venne a prendermi e partimmo insieme per un lungo viaggio in carrozza, durò mesi e mesi... Arrivati al villaggio di umani, fui abbandonata e lasciata sola sul ciglio della strada. Da quel giorno in poi, vissi in una capanna in legno fatta costruire appositamente per me da mio padre..." dato luogo ad un profondo respiro "Il resto della storia lo conosc-"
Accolta la pallida ragazza tra le sue braccia, una delle quali recisa fino al gomito "Io non ti abbandonerò, te lo prometto. Sul sottoscritto, potrai sempre contare e fare affidamento."
Ricambiato con impaccio e imbarazzo il rassicurante gesto "Ti ringrazio." accaldatasi senza che potesse far nulla per evitarlo, avvertì una simil fitta attanagliarle il cuore, che la indusse a pensar ciò "È bastato un suo abbraccio, per far sì che la mia tristezza e la mia inquietudine svanissero completamente." lasciatasi accogliere tra le braccia di Dosei "A dir la verità, è la sua stessa presenza a darmi sicurezza... Il saperlo accanto a me, mi fa sentire più protetta che mai."