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Chapter 17 - Capitolo 16: Tutiora "la città roccaforte"

Giunta l'alba, i primi raggi del sole investirono il volto della vampira, facendo sì che aprisse gli occhi, a causa dell'accecante fastidio "Non avevo mai dormito così bene..." resa chiara la vista, scrutò dal basso verso l'alto il viso dell'umano "Sta ancora dormendo..." resasi conto di trovarsi distesa lungo i sedili della carrozza e con la nuca adagiata sulle gambe di Dosei, arrossì istantaneamente e di fretta lasciò l'attuale posizione, per poter subito dopo dar le spalle all'in pelle e rossastro schienale "Come è potuto succedere?!" non essendo capace di trovar da sola la soluzione, avvicinò le labbra all'orecchio del ragazzo e con debole tono invocò la propria e delicata voce "Dosei, potresti svegliarti? Dosei?"

Udito il gentil richiamo, spalancò le riposate palpebre e si voltò in direzione di questo "Anaelle, hai qualcosa da dirmi?"

Chinato leggermente il capo e mostratasi mortificata "Mi dispiace, per averti dormito addosso. So che siamo amici, ma tu sei comunque un influente membro della gilda della sacra fede di Tutiora... Sappi, che non era mia intenzione mancarti di rispetto."

Rivoltale una divertita e spensierata risata "Cosa vai dicendo? È impossibile tu mi abbia mancato di rispetto, perché il tuo aver riposato con la testa poggiata sulle mie gambe è tutta opera mia. Ho pensato, che avresti preferito dormire distesa, piuttosto che seduta, e l'esserti svegliata solo ora, dimostra quanto io avessi ragione."

Rifatto su il capo, si tranquillizzò e tirò un sospiro di sollievo "Ti ringrazio, ma non era necessario ti preoccupassi di me sino a tal punto."

"Per quel che mi riguarda, lo era. Hai dormito per un giorno intero, e non credo che la motivazione sia così difficile da intuire... I giorni di schiavitù devono essere stati un vero e proprio incubo, hai semplicemente recuperato parte del sonno perduto."

"È vero..." dato il via ad un lacrimante rammentare "Anche se trattatosi solamente di un breve periodo, sembrava non finire mai... Non vi era alcuna pietà nei nostri confronti... Per loro, non eravamo altro che oggetti da vendere al migliore acquirente..." sbarrati i piangenti occhi "Il solo pensare, che in futuro sarei stata acquistata, senza che avrei potuto dire o fare nulla per oppormi, mi tormentava ogni giorno di più..."

"Io... Se solo l'avessi saputo prima, avrei fatto in modo di renderti libera senza doverti prima acquistare." inarcata la schiena in direzione di avanti, rivolse lo spiacente sguardo verso il basso "Mi dispiace..."

"Non dispiacerti, se mi sono trovata in quella situazione, non è stata di certo colpa tua... Al contrario, mi hai salvata dal crudele destino, che altrimenti mi avrebbe inghiottita."

Bussati due colpi contro la carrozza, il cocchiere avvertì i due dell'imminente arrivo a destinazione "Una decina di minuti e ci troveremo dinanzi le porte di Tutiora!"

Lieto di apprendere tale notizia, Dosei aprì il finestrino e con ritrovato buonumore incitò Anaelle ad affacciarsi insieme a lui "Quelle che vedi in lontananza, sono le maestose mura di Tutiora "la città roccaforte". Non vedo l'ora di potertela far visitare!"

Riposta la nuca all'interno del veicolo, Anaelle riprese posto e con lei anche Dosei "Per quale motivo, costruirono delle mura in pietra tanto imponenti attorno alla città?"

"Sino a duecento anni fa, prima che la famiglia Tayria salisse al potere, Tutiora era presa di mira da continui assalti da parte degli orchi. Questi provenivano da est, più precisamente dalla grande foresta di Rielor, che tutt'oggi separa la diocesi di Tutiora dal lago di Elaie, rinomato per ospitare un'isola di piccole dimensioni tra le sue limpide acque. Furono i predecessori dell'attuale arcivescovo, a far ergere le famose mura di Tutiora."

"Alla fine, come andò? Gli orchi continuarono ad attaccare, o decisero di lasciar perdere?"

Mostrata alla vampira una seria espressione "Non fecero nulla di tutto ciò, poiché vennero letteralmente sterminati. In quel periodo, la nobile famiglia Tayria si trovava all'apice del suo splendore, e l'arcivescovo di allora non ebbe molte difficoltà nel radunare un esercito che riuscisse ad annientare i numerosi insediamenti degli orchi stanziati nella grande foresta di Rielor. Tuttavia, col passare del tempo, la famiglia Tayria si fece sempre più oppositori, ed uno ad uno, i suoi membri vennero tutti fatti fuori, ad eccezione ovviamente del vecchio... Con vecchio, mi riferisco all'attuale arcivescovo."

Più che in pena per le sorti dell'emissario "Se ciò che dici è vero, anche tu potresti ritrovarti in pericolo... Ed essere ucciso."

"È alquanto improbabile che ciò avvenga, e lo stesso vale per l'arcivescovo. Se è ancora in vita e rispettato e temuto da pressoché chiunque, ci sarà un motivo, non credi? Potrebbe non sembrarlo, ma è un tipo scaltro, intelligente e soprattutto manipolatore... Ed anche spietato." sistemato il simil berretto in capo alla vampira "Non fare quella faccia, essendo sotto la mia protezione, non hai nulla da temere." trascorsa la decina di minuti dal cocchiere citata, la carrozza, dal monvath trainata, giunse dinanzi le in legno porte di Tutiora... E toccato l'erboso e rigoglioso suolo, l'emissario tese e diede la mano all'infreddolita vampira "Vedi quel gruppo di guardie stanziato a pochi passi dall'ingresso della la città?"

Visibilmente in ansia, si affiancò alla destra dell'umano "Sì..." posati i rossi occhi sul viso del tranquillo Dosei "Pensi mi lasceranno passare?"

Avanzando in direzione del cospicuo gruppo in lance ed armatura "Basterà dir loro che sei una mia conoscente e ti lasceranno passare senza problemi." ad una quindicina di metri dal bersaglio "Ti avverto, non far parola con nessuno del tuo passato da schiava, se si venisse a sapere in città, la gilda potrebbe rifiutare la tua iscrizione, anche se richiesta dal sottoscritto o dall'arcivescovo."

"Farò come dici, non voglio causarti più problemi, di quanti te ne abbia già causati."

"Ti chiedo inoltre un favore, smetti di pensare di essere per me un problema o un peso. Se ti aiuto e mi prendo cura di te, è perché mi fa piacere farlo. Tutto chiaro?"

Fatto giù lo sguardo e arrossita lievemente sulle pallide guance "Chiaro..."

A pochi passi dalle guardie, Dosei fece cenno loro con la testa "Buongiorno a tutti e otto." messa fine alla stretta di mano con Anaelle, sollevò il braccio destro e ne mostrò la targhetta al di sotto la manica, ad uno degli otto umani in ferrosa armatura "Possiamo passare?"

Toltasi l'elmo, anch'esso in ferro, la guardia, a cui la dorata targhetta aveva mostrato, gli sorrise e poggiò lui la pesante mano sulla spalla sinistra "Suvvia, Dosei! Non è necessario tu ci mostra ogniqualvolta la targhetta, qui a Tutiora ti conoscono ormai tutti..." squadrata Anaelle dalle principesche e bianche scarpette, sino al presentante ricami argentati copricapo "Hai finalmente trovato moglie?" stretta con forza la spalla del ragazzo, diresse a quest'ultimo un'entusiasta e sfarzosa risata "Un ricco e affascinante giovane di ventidue anni come te, non poteva fare altrimenti!" avvicinate le labbra all'orecchio di lui "Devo ammettere, che ti sei trovato veramente una bella fanciulla." fatto ritorno alla precedente posizione e incrociate le braccia "Dunque, dove hai incontrato la giovane qui presente? È raro riuscire a vedere un vampiro nel regno di Sereira, figuriamoci riuscire a trovarne uno con cui sposarsi."

Elargito un rassegnato sospiro, l'emissario rispose con malavoglia al curioso umano "Ti sbagli, non è la mia promessa sposa, ma solo un'amica incontrata per caso nella cittadina di Grimia. Ti basta come risposta? O hai intenzione di farci restare qui fuori ancora per molto?" avvertito il sudare della pallida mano di lei e notato al contempo il suo arrossire "Calmati, Anaelle. Il matrimonio è l'ultimo dei tuoi pensieri al momento, ma stai tranquilla, una gentilragazza come te riuscirà senza ombra di dubbio a trovare un ottimo marito."