Chereads / "Colui che non ha nemici" / Chapter 16 - Capitolo 15: Ethelured Tayria

Chapter 16 - Capitolo 15: Ethelured Tayria

Fatta la loro comparsa un paio di occhi bui, si allontanò da Anaelle e si ridispose sotto le lenzuola del proprio letto "Non c'è nulla da fare, necessito al più presto delle cure di Porpura... Potrei ferire Anaelle, andando avanti così." fatte giù del tutto le palpebre, riprese sonno e fece ritorno alla calda spiaggia al tramonto, sulla quale si lasciò cadere in ginocchio senza opporre resistenza "Volevo semplicemente tenerle la mano..." non potendo far nulla per impedir ad un addolorato pianto di farsi avanti "Astaroth!! Astar-"

Ad un passo dal lacrimante emissario, gli si accovacciò difronte e con gentil tono parlò lui "Sono qui."

Lanciatosi tra le braccia dello spirito dai viola capelli "Voglio dormirle accanto... E tenerle la mano! Fa' qualcosa!"

"Fin quando non ti calmerai, non potrò far nulla per aiutarti... ... Bene, adesso la tua anima è sotto controllo." aiutato l'umano a reggersi in piedi "Prima, non essendo abbastanza lucido, non sei riuscito a rispondere alla domanda di Anaelle, per cui te la ripongo io... Perché vuoi dormirle vicino?"

Portato a compimento un profondo respiro e recuperata così facendo la calma perduta "Tranquillo, mi è già passata la voglia. Non capisco neanch'io cosa mi fosse preso."

Dato luogo ad uno scaltro e curioso sorrisetto, fu questo ciò Astaroth disse a Dosei "È strano tu dica così, poiché al momento di dare una risposta alla sua domanda, la tua anima si è fatta burrascosa tutt'un tratto, come il giorno in cui incontrasti Sereca per la prima volta."

Avviatosi in direzione delle bianche sdraio e coricatosi su una delle due "Se ciò che dici è vero, ci può essere una sola spiegazione... Tra non molto potrei collassare."

Sdraiatosi anche l'umano spirito "È divertente come tu tenta di negare la realtà dei fatti..." accavallate le gambe una sopra l'altra e indossati gli occhiali da sole " Ma sfortunatamente per te, l'anima non mente... E neanche il cuore se per questo. Che sensazione hai provato, dopo non essere riuscito a risponderle?"

"Mi sono sentito bruciare dentro." distesosi sul fianco destro "Avanti dillo, so che non aspetti altro."

"Ti sbagli, non voglio dire nulla, ma se proprio insisti... Ti piace Anaelle, ammettilo."

"Lo ammetto... Ma a chi non piacerebbe una ragazza tanto bella?"

"Sì, in effetti non hai tutti i torti. Be', è comunque un passo avanti verso l'innamoramento. Aspetterò con pazienza il giorno in cui il tuo amore per lei sboccerà!"

Chiusi gli occhi, poiché pronto ad addormentarsi definitivamente "Questo non succederà mai, il mio amore appartiene a Sereca e a nessun'altra. Fattene una ragione, Astaroth."

Giunta l'alba, i primi raggi del sole investirono il volto dell'emissario, facendo sì che aprisse gli occhi, a causa dell'accecante fastidio "Come può il sole... Essere già sorto?" elargito un duraturo sbadiglio e stiracchiate braccia e gambe, si sedette al margine del letto e pian piano accumulò lucidità "Ci sei?" non ricevuta alcuna risposta dallo spirito, si alzò in piedi e lentamente giunse in prossimità dell'ancor dormiente vampira "È un peccato doverla svegliare, sarei rimasto volentieri qui fermo a guardarla dormire, ma Tutiora ci aspetta!" posata la mano sulla spalla destra di lei, la smosse con delicatezza "Anaelle, Anaelle... Svegliati, la carrozza partirà tra non molto." messa fine all'ardua impresa "Non mi lasci altra scelta." afferrato l'apice del lenzuolo, fece in modo che la vampira più non coprisse "Anaelle! È ora di andare! Sveglia!"

Sia per il freddo, che per le urla rivoltele, sobbalzò sul posto e sollevò capo e busto "Che succede?!" guardatasi frettolosamente attorno, non intravide altro che il gioioso volto dell'umano "Dosei! Cos-"

"Non sta succedendo assolutamente nulla, è semplicemente arrivata l'ora di alzarsi!" data la mano ad Anaelle ed aiutatala a reggersi in piedi "Indossa le scarpette, il cappello e scendiamo, Tutiora ci aspetta!"

Fatto come da Dosei dettole, ridiede lui la mano e l'uno di fianco all'altra raggiunsero il fuori della grande abitazione in legno, ma non prima di aver riconsegnato le chiavi della stanza alla giovane e castana donna "Mi sarebbe piaciuto, salutare anche Diama..."

Dirigendosi in contro ad una delle tre carrozze, da monvath trainate, stanziate aldilà della collinetta fiorita e della stretta via color beige percorse il giorno prima... Furono queste le parole che l'emissario rivolse alla pallida e triste ragazza "Non potevamo attendere che tornasse dalla sua perlustrazione mattutina... Su con la vita, Anaelle! Non so se te ne rendi conto, ma da domani entrerai a far parte della gilda della sacra fede di Tutiora!"

"Su con la vita? È un modo di dire?"

"Esattamente, significa, sì felice e allegra!"

Lasciatasi contagiare dal buonumore di Dosei, mostrò lui un sincero sorriso "Cercherò di esserla!"

Spalancata la portiera del mezzo di trasporto, Dosei permise ad Anaelle di farvi lei per prima ingresso "Lascia che ti aiuti." messo piede nel veicolo, si accomodò di lato alla vampira e repentinamente le riprese la mano "Te la terrò per l'intero viaggio, sei contenta?!"

Osservatolo con sopracciglia lievemente inarcate "Sì... Ma posso conoscere il motivo di questa tua scelta?"

Sorridendole con fare assiduo e terrificante "Certo che puoi! Ho passato la notte a desiderare di tenerti la mano, ma per mia sfortuna non ho potuto farlo! Per questa ragione, ho deciso di rimediare all'accaduto, tenendotela fin quando non saremo arrivati a Tutiora!"

Ritirata leggermente a se la mano in preda all'umano "Capisco... Tuttavia, trovo il tuo ragionamento un poco esagerato."

Fatta la sua comparsa Astaroth "Lo stesso vale per me, e penso pure per te... Giusto, Dosei?" lasciata immediatamente la presa nei confronti della vampira e copertosi gli occhi "Perdonami, Anaelle. Mi son fin troppo lasciato trasportare dall'euforia del momento." inclusa la ragazza nella propria e affaticata visione "D'ora in poi, mi assicurerò di mantenere le debite distanze."

"Vorrà dire, che sarò io a tenerti per mano..." agito come da lei appena detto e avvolta la mano di Dosei tra le sue "Non per tutto il viaggio... Ma per qualche oretta credo possa andare bene."

"Ti ringrazio, le tue parole e questo tuo gesto mi rendono molto felice." rivolto il pensieroso sguardo verso l'alto, chiuse la bocca e direzionò il suo parlare contro lo spirito maligno "Pensi riuscirai a completare il nuovo paesaggio entro la fine della settimana?" "Mi dispiace ma no, me ne serviranno come minimo altre due." "Peccato..." "A cosa è dovuta questa fretta?" "A nulla in particolare, non farci caso..."

Adagiata la nuca sulla spalla di lui, arrossì al di sopra delle pallide guance e pose all'umano la seguente richiesta "Mi parleresti di Tutiora?"

"Certamente. Innanzitutto, devi sapere, che la città di Tutiora ospita una cattedrale e con lei un arcivescovo, ed è proprio quest'ultimo a governare sulle terre facenti parte dell'omonima diocesi."

"Ieri, hai nominato più volte l'arcivescovo di Tutiora... Lo conosci di persona?"

"Sì, sono il suo apprendista. Il mio obiettivo è diventare un cardinale, e per poterci riuscire, dovrò obbligatoriamente divenire prima un arcivescovo. Tralasciando questo aspetto e il mio essere il suo apprendista, potremmo dire, che l'arcivescovo mi consideri una sorta di nipote. La mia fama è dovuta in parte anche a questo, poiché nessun abitante della diocesi oserebbe mettersi contro il prezioso apprendista di Ethelured Tayria, unico erede ancora in vita della nobile famiglia Tayria." sollevate in su le labbra e dipinto uno spavaldo sorrisetto sul proprio viso "E per aver salvato lui la vita, in segno di gratitudine, oltre all'avermi permesso di unirmi alla gilda della sacra fede di Tutiora, mi fece dono del suo stesso cognome. Non trovi anche tu, che Dosei Tayria suoni splendidamente?"

Con palpebre socchiuse e non troppo distante dal mondo dei sogni "Deve volerti molto bene... Se ti ha..."

"Se mi ha?" ruotato il capo verso destra, una priva di sensi ragazza occupò la sua visione "Si è riaddormentata..." ammorbidito lo sguardo, si spostò più in là di un sedile, così da poter permettere alla vampira di distendersi e poggiare il capo sulle sue gambe "Sogni d'oro, Anaelle."