Voltatosi con fare agitato in direzione della giovane e castana donna "Quanto volete, affinché Anaelle possa cenare con voi?!"
Fatto un passo indietro e poste entrambe le mani davanti a se come fossero uno scudo "Non credete di star un po' esagerando, stiamo pur sempre parlando di una semplice cena."
Dato il via ad un limpido pianto disperato, si lasciò cadere sulle ginocchia e rivolse l'affranto sguardo contro la legnosa e luccicante pavimentazione "Lei non capisce... Se può far sì che Anaelle non debba digiunare... Persino una semplice ce-" rettosi in piedi e portato a termine lo straziante lamento "Mi scusi per la sceneggiata. Tornando a noi, quanto le devo? Una moneta da mille der le basta?"
Fatto un ulteriore passo indietro, inarcò le sopracciglia e diede luogo ad una stranita espressione "Mi sentirei in colpa a farvi pagare una tale cifra per una cena. Permetterò alla vampira di unirsi a noi, senza che voi dobbiate sborsare alcun der, vi sta bene?"
"Mi sta bene. Lascio Anaelle nelle sue mani, io salgo in camera a riposarmi." date le spalle alle due, si avviò in direzione delle scale "A più tardi." giunto in stanza e coricatosi sul destro e scelto letto, diresse il suo muto parlar alla voce dentro lui "Ci sei?" "Sì." "Se non fosse stato per te, avrei perso nuovamente il controllo, necessito di tornare a Tutiora il prima possibile, cosicché Porpura possa stabilizzare l'oscurità della mia anima." "Lo penso anch'io, ma sappi che tutto ciò non sarebbe successo, se non ti fosse venuta l'idea di acquistare la vampira all'asta di schiavi, e il tuo esserti isolato dagli altri negli ultimi tempi ha peggiorato solamente la situazione. Tuttavia, sono anche dell'idea che esternare i tuoi sentimenti non possa che farti bene." posizionatosi sul fianco destro "Non ho ancora ben compreso, se tu sia favorevole o no alla presenza di Anaelle." "Ascoltami bene, perché ho intenzione di toglierti ogni dubbio riguardo la mia opinione sulla vampira... ... Non sarei contrario ad un vostro futuro fidanzamento, anzi, ne sarei molto contento. Sino ad ora, è la miglior ragazza che tu abbia incontrato, per lo meno da quando sei divenuto il mio portatore." "Ti sbagli, è senza alcun dubbio Sereca, la miglior ragazza che abbia mai incontrato in vita mia." "Come non detto... Cambiando discorso, cos'hai intenzione di fare con la vampira? Sai benissimo, che non potrai occuparti di lei una volta fatto ritorno a Tutiora." concessa la schiena al materasso e posata la vista sul bianco e alto soffitto "La iscriverò alla gilda della sacra fede di Tutiora e farò in modo che le venga assegnata la stanza accanto la mia, dopo aver fatto questo, le comprerò tutto l'occorrente per la sua nuova vita." "Potrebbe funzionare, in fin dei conti, ciò che conta davvero per entrare a far parte della gilda della sacra fede non è il far parte della nobiltà, ma il possedere grandi ricchezze... E fin quando ci sarai tu a pensare a lei, nessuno avrà nulla da ridire." "Esatto, nessuno, nella diocesi di Tutiora, oserebbe mettersi contro "Colui che non ha nemici"."
Oltre la porta posta dietro la legnosa scrivania situata al piano terra, un grande salone, provvisto di due forni a legna in pietra e di un rettangolare tavolo in legno circondato da otto sedie nel medesimo materiale costruite, ospitava due ragazze e una giovane donna intente a portare avanti il loro a base di verdure cenare... E pulitasi le pallide labbra, con un cucito a mano fazzoletto in stoffa, la seduta a capotavola Anaelle rivolse le seguenti parole alla guida accomodata alla sua sinistra "È tutto molto buono. Sei un'ottima cuoca, Diama."
Donato un sorriso alla vampira "Ti ringrazio, Anaelle." riempitasi il legnoso piatto punto e da capo "Sicura di non volerne dell'altra?"
"Sicura, non preoccuparti..." ruotato il capo in direzione della porta d'ingresso, la vampira diede luogo ad una pensierosa e a tratti triste espressione "Mi sento in colpa, ad averlo lasciato solo."
Poggiatale la mano destra sulla spalla sinistra "Non ne hai alcun motivo, quell'antipatico non se lo merita. Solo perché membro della gilda della sacra fede, crede di poter trattare gli altri con superficialità e senza portar loro rispetto. Credimi, non appena si stancherà di te, ti getterà via senza neanche pensarci. Sei d'accordo con me anche tu, vero Helea?"
"Pienamente d'accordo, per gli uomini come lui, una donna vale l'altra."
Più cupa che pallida in viso, aggrottò le argentee sopracciglia e disse ciò con contrariato tono "Vi sbagliate! Dosei non è quel genere di persona..."
Presa parola Diama "Hai detto di conoscerlo da questa mattina, già da domani potrebbe cambiare atteggiamento nei tuoi confronti. Se fossi in te, lo deruberei durante il sonno e scapperei il più lontana possibile con il ricco bottino."
Alzatasi da dove adagiata sedeva, spalancò l'unica porta lì presente e proferì tali parole prima di passarvi oltre "Grazie ancora per la cena." in piedi e in silenzio dinanzi l'affittata camera "Si sbagliano, si sbagliano su tutto." sferrati due colpi alla porta "Dosei, sono Anaelle." trovatasi faccia a faccia con l'umano una decina di secondi più tardi "Stavi dormendo?"
Elargito un sonnolento sbadiglio "Non esattamente, potremmo dire fossi in dormiveglia... Hai mangiato bene?"
Fatto il suo ingresso e raggiunto il sinistro letto, si sedette ai margini di questo, e fece Dosei partecipe di quanto dettole dalle due sorelle "Helea e Diama hanno parlato male di te, hanno affermato che non appena ti sarai stancato di me, mi getterai via senza neanche pensarci... Perché è così che voi membri della gilda della sacra fede vi comportate." tenendo basso lo sguardo e premendo i palmi delle mani contro le coperte dall'abito bianco ginocchia "Ho detto loro di sbagliarsi e che tu non sei fatto così..." sollevata la nuca, mostrò i suoi occhi rosso sangue al ragazzo in piedi davanti lei "Non mi getterai via, dico bene?" dato il via ad un fioco lacrimare "Dico bene?"
Preso posto alla sinistra di Anaelle, la guardò diritta negli occhi e la strinse a se in un gentile abbraccio "Dici bene..." accarezzandola lentamente lungo il pallido braccio destro "È tardi e domani ci toccherà svegliarci presto..." portato a termine il gradito gesto nei confronti della pallida ragazza, giunse in prossimità del proprio giaciglio e sotto le coperte di questo chiuse gli occhi per poter dar vita al suo riposare "Se dovessi aver bisogno, non esitare a svegliarmi." trascorsa una mezz'ora abbondante, prese infine sonno... E come se per lui fosse un qualcosa di consueto, si ritrovò in vesti estive e a piedi scalzi in una calda e bagnata dall'acqua spiaggia al tramonto "Ci sei?!" percorsi un centinaio di metri, giunse così facendo a pochi passi dalla riva "È da tanto che non ci vediamo, Astaroth." voltatosi in direzione di dietro, un umano ragazzo di bell'aspetto e dai capelli viola chiaro a caschetto, che l'occhio destro coprivano lui, occupò la sua offesa visione "Sappi che il tuo parlar male di Sereca mi ha profondamente ferito."
"Basta parlare di Sereca, credevo fossi riuscito a togliertela dalla testa, e invece, la bella vampira, non ne capisco il motivo, te l'ha ricordata..." fatto sì che due paia di occhiali da sole e che due bianche sdraio in plastica, ad un metro di distanza l'una dall'altra, comparissero dal nulla "Prendi, questi sono per te." indossati gli occhiali e adagiate le spalle contro lo schienale della sdraio, incrociò le braccia dietro la nuca e rivolse lo sguardo verso il tramontante sole in lontananza "Sei pronto?"
Imitato Astaroth in tutto e per tutto, eccetto che nell'incrociar entrambe le braccia dietro la nuca, poiché ancor in possesso del braccio sinistro mozzato sino al gomito "Pronto per cosa?"
Dato luogo ad un quieto sbadiglio "Per convertire alla sacra fede il prossimo villaggio, per cos'altro altrimenti?"
"Se devo essere sincero, non lo sono mai..." intristitosi, per via di passati e spiacevoli ricordi "Ricordo ancora il volto in lacrime di quella bambina con in mano nient'altro che una bambola malandata. Invocava disperatamente il mio aiuto... Eppure, rimasi immobile ad attendere che venisse decapitata da quei due perfidi soldati." sollevatosi gli occhiali da sole e asciugatosi la base degli umidi occhi grigi "Come potevano ridere in quella maniera, subito dopo aver ucciso una bambina tanto piccola e indifesa?"