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Chapter 12 - Capitolo 11: Il santuario di Imorlin

Non chissà quanto fiducioso nei confronti della bionda castana ragazza, fu questo ciò che Dosei disse lei "Spero per lei stia dicendo il vero, perché se per puro caso dovesse capitare qualcosa di spiacevole ad Anaelle, sarei costretto a mettere al corrente dell'accaduto l'arcivescovo di Tutiora."

Rivolto un accondiscendente sorriso all'emissario "Farò del mio meglio, affinché sia voi che la signorina possiate godervi in tranquillità e senza alcuna preoccupazione la visita al santuario." interrotto il suo avanzare dinanzi una via che tra gli alberi del boschetto dava l'impressione di propagarsi "Proseguendo per questa stradina raggiungeremo il santuario nell'arco di cinque minuti." avvicendatasi per i meandri del fitto boschetto, spezzò il ramo di un albero e fece di questo il suo sostegno "Fate attenzione alle rocce, a causa del lotmi che le ricopre potrebbero risultare scivolose."

Scavalcata una delle rocce da Diama citate, il gentil umano, tenente per mano la vampira, l'aiutò nel compiere la stessa impresa "Tieniti forte, il lotmi è scivoloso tanto quanto il muschio, l'unica differenza che li contraddistingue è l'aspetto fluorescente che presenta il lotmi durante le ore notturne."

Oltrepassato il masso e impedito ai quattro sacchetti di abbandonar la sua pallida mano destra "Grazie... Ma cos'è il muschio?"

Fianco a fianco con Anaelle "Nulla di importante." accortosi del sempre più infittirsi della via, abbassò il capo per passare sotto il ramo di un albero e subito dopo rivolse le seguenti parole alla giovane guida "Sicura sia questa la strada giusta?"

"Vorrei ricordarvi che sono una guida, non una sprovveduta che si perde come se nulla fosse." aiutandosi a camminare con il ramoso supporto "Ho percorso questa stradina centinaia di volte, posso inoltre affermare di conoscere questo boschetto alla perfezione. È come una seconda casa per me."

Fatta la sua comparsa la maschil e giovane voce nella mente del ragazzo "Perché la tratti così? Non mi è apparso questa ragazza ti abbia mancato di rispetto." rivolgendosi esclusivamente allo spirito "Non a me, ma ad Anaelle sì. Chiunque non la tratterà con la dovuta gentilezza che merita, puoi star certo non riceverà la stessa da me." "Non credi di essere fin troppo protettivo nei suoi confronti?" "Se non ricordo male, sei stato tu a dirmi di concentrarmi su di lei e di dimenticare Sereca, non che abbia ovviamente intenzione di farlo." giunta al termine la discussione dentro lui, posò lo sguardo sulle bianche scarpette della vampira e con dispiacere parlò a questa "Sono già sporche e ricoperte di terra, mi toccherà comprartene un nuovo paio."

Guardatasi le calzature che ai piedi portava "Sarà sufficiente lavarle per bene e torneranno come prima."

Tranquillizzatosi per il ritenuto ragionevole parlar di Anaelle "Sì, hai ragione." direzionando le sue parole alla guida "Ho l'impressione che cinque minuti siano ormai trascorsi, eppure non siamo ancora arrivati."

Puntato un tronco dalle notevoli dimensioni e cavo al suo interno, che ad una ventina di metri in lontananza disteso al suolo si trovava "Oltrepassato quel tronco ci troveremo al cospetto del santuario di Imorlin." percorsi i venti metri che dal cunicolo la separavano, vi entrò dentro e in compagnia dei due visitatori vi fuoriuscì una decina di secondi più tardi "L'attesa è finita..." ritrovatasi di punto in bianco in una più che vasta radura, gettò via il ramo in precedenza spezzato e si fece di lato, per permettere all'umano e alla vampira di includere nella loro visione il tanto discusso santuario "Bello, vero?" fatto cenno ai due di seguirla, così da poter avvicinarsi e catturarne i particolari con più accuratezza "Come potete vedere, da fuori non sembra altro che la versione in miniatura di una cattedrale, fatta eccezione per il materiale con il quale fu costruito, una particolare pietra rosacea, che se ben lavorata e levigata, brilla sotto i raggi del sole."

Non mancando di tener Anaelle per mano, l'emissario fece quattro passi avanti in direzione della ragguardevole struttura e si posizionò difronte una scultura rappresentate una creatura squamata dotata di artigli, due ali, una coda, quattro zampe e due corna "A cosa è dovuta la presenza della statua di un drago?"

Postasi a lato della rosacea e splendente scultura, la guida pose fine al quesito del ragazzo "Al semplice fatto, che l'eroe della sacra fede Imorlin si spostava da un luogo all'altro in groppa al suo fidato destriero alato, il drago qui scolpito. Considerate le grandi dimensioni della statua, potremmo dire quasi con certezza, che questa fosse la sua reale stazza." lasciato il fianco della rocciosa creatura, camminò al di sotto di un rosaceo e pietroso arco, per così raggiungere la priva di porte entrata del santuario "Una volta dentro, vi chiedo di non toccare nulla, in particolar modo l'altare in fondo alla stanza e la celeste e violacea gemma in questo incastonata."

Messo piede nei meandri della centenaria struttura, una modesta e adornata da eroiche sculture sala occupò la visione dei tre... E presa parola il felicemente sorpreso Dosei "Adesso posso dire sia valsa la pena visitare questo santuario. È in luoghi come questo, che il passato si fa presente." diretti i suoi occhi grigi contro le innumerevoli statue alle pareti della stanza accostate "Un uomo in armatura e mantello, con in mano un semplice libro... Un insolito accostamento. Suppongo si tratti dell'eroe della sacra fede Imorlin."

"Esattamente, ognuna delle statue qui presenti mostra l'eroe Imorlin intento a leggere i suoi amati libri. Si narra fosse un importante studioso della fauna del nostro regno, e che viaggiasse per questo alla ricerca delle creature più rare e uniche che lo abitassero."

"Una passione non da sottovalutare, ma nulla a che vedere con la mia. Dovete sapere, che sono un grande collezionista di statuette, ma non statuette qualsiasi, bensì quelle raffiguranti titani, spiriti e qualsiasi altro essere di cui si narri in storie e leggende. Ultimamente, mi sto dedicando alla ricerca della statuetta placcata in oro del titano Visoul."

"Vi riferite alle statuette prodotte da quella famosa compagnia di mercanti? Al momento non ne ricordo il nome."

"Il nome della compagnia è "I mercanti erranti di Endorr", vagano per l'intero continente alla costante ricerca di racconti e testimonianze riguardanti ciò da me secondi fa citato, per poi elaborare e mettere a punto le statuette che noi collezionisti con tanto piacere acquistiamo..." fatto sì che il volto gli splendesse di genuina ammirazione "Ma quando i racconti e le testimonianze scarseggiano, non si tirano indietro come ci si potrebbe aspettare, al contrario, partono all'inseguimento della preda e ne catturano sembianze e particolari con i loro stessi occhi..." messa fine al suo entusiasmo "Molti di loro hanno addirittura perso la vita, pur di portare a termine le loro imprese."

Avviatasi verso l'altare in profondità "Da questa parte signorini, è la gemma qui nel santuario custodita, il motivo per il quale molti visitatori decidono di farvi tappa." saliti due scalini in rosacea pietra, si stanziò accanto all'altare e disse ai due di ammirar la celeste e violacea gemma, che grazie ai raggi del sole provenienti da trasparenti e circolari vetrate, poteva mostrarsi loro in tutto il suo splendore "Siete fortunati non sia ancor giunta la sera, poiché quando illuminata dalla luce solare, è possibile contemplarla nella sua miglior condizione."

Presa parola Anaelle, fu questo ciò che disse intenta nell'osservar la semitrasparente e mistica gemma "È veramente bellissima."

"Come avrete sicuramente intuito, questa non è una semplice gemma... Vi andrebbe di ascoltare la sua storia e quella del suoi precedenti proprietari?"

Curioso di apprendere le informazioni da Diama possedute, fu l'emissario a risponderle "Certamente."