Scese le scale e raggiunto il piano terra, l'emissario e la vampira si diressero alla scrivania della castana umana... E presa parola Dosei, fu questo ciò che le disse "Io e la signorina gradiremmo visitare il santuario di Imorlin prima che faccia sera, potrebbe mettere una guida a nostra disposizione?"
"Certamente, aspettatemi qui." alzatasi dalla poltrona retrostante la scrivania e oltrepassata una porta posizionata sì e no a cinque metri dietro lei... Trascorsero una decina di minuti e al termine di questi, si ripresentò in compagnia di una ragazza umana dagli ondulati e biondo castano capelli che fin la base del collo giungevano lei... E stanziatasi in sua compagnia dinanzi Dosei e Anaelle, sorrise loro e poggiò le mani sulle spalle della giovane "Lei è mia sorella Diama, sarà lei a farvi da guida."
"Quanto vi devo per l'ingaggio della guida?"
"Venticinque der ciascuno." afferrata la vampira per il braccio e fatto lo stesso con l'emissario, accompagnò i tre all'uscita ed augurò loro di godersi la visita al santuario "Divertitevi."
Oramai oltre l'uscio della porta, Dosei uscì fuori il dorato contenitore e con l'aiuto di Anaelle riuscì a dar alla guida quanto le spettava "Ecco a lei."
Sbarrato l'ingresso e intascato il bottino, si pose qualche passo avanti ai due e fece cenno loro di seguirla... E dirigendosi verso il boschetto, a poco meno di un migliaio di metri dalla grande abitazione in legno, non si fece problemi e diede il via ad una pacata discussione "Cosa vi ha spinto a voler far visita al santuario, signore? Il vostro far parte della gilda della sacra fede?"
Tenendo Anaelle per mano "Signorino, non signore... Non sono sposato. E sì, ho deciso di far visita al santuario, perché facente parte della gilda della sacra fede di Tutiora."
Non mancando di star costantemente tre passi avanti l'umano e la vampira "Ero certa faceste parte della gilda della sacra fede, l'abbigliamento di voi membri più influenti è sempre ricolmo di dorati ricami. Ero inoltre certa foste sposato con la vampira, considerato il vostro tenervi per mano."
"Non per forza si deve esser sposati per tenersi per mano."
Voltatasi verso la coppia di individui, evitando tuttavia di arrestare il suo andare "Se ciò che dite è vero e non siete realmente sposati, presumo voi siate per lo meno fidanzati."
Accortosi dell'arrossir di Anaelle "Presume male, ciò che ci lega è la nostra amicizia, nulla di più, nulla di meno."
Riposto lo sguardo sull'erbosa via che al boschetto conduceva "Capisco..." dipinto un accattivante e nascosto sorrisetto sulle proprie labbra "Devo ammettere, che vi siete scelto una splendida amica. Se non vi dispiace, vorrei anch'io diventare vostra amica, cosa ne pensate?"
"Non servirebbe a nulla, un altro paio di giorni e lascerò Grimia per far ritorno a Tutiora. Inoltre, non si diventa amici in mezza giornata." fatta la sua comparsa la maschil e giovane voce "Molto coerente, non ho altro da dire." non permettendo alle parole di uscir dalla sua bocca "Non fraintendere, penso realmente sia pressoché impossibile diventare amici dopo mezza giornata... Ho affermato di esser amico di Anaelle, esclusivamente per non ferire i suoi sentimenti." "Buono a sapersi."
"È un vero peccato, mi sarebbe piaciuto esservi amica. Fortunatamente, vi è ancora del tempo per farvi cambiare idea."
Lasciata la mano di Dosei e prelevato uno dei cubici dolciumi contenuti in uno dei quattro sacchetti, che con la pallida mano sinistra sorreggeva "Non credevo mi considerassi un'amica..." mandato giù il primo boccone "Grazie davvero."
Donatale una carezza dietro la nuca e sorrisole con gentilezza "Non c'è di che... Mi consideri anche tu un amico, dico bene?"
Più rossa che pallida, sia per l'affettuoso gesto che per le parole rivoltele "In realtà... Ti considero più un eroe, che un amico..."
Riafferratale la mano e messo fine al suo guardar lei "Eroe, è la parola che meno mi si addice... Semmai, potrei essere considerato l'esatto opposto."
Voltatasi in direzione di Dosei e fatto alto lo sguardo, cosicché potesse guardarlo in viso "Non sono d'accordo. Chi mai acquisterebbe una schiava per poi liberarla? E chi sarebbe tanto gentile nei suoi confronti, come tu nei miei?"
Donato un sorriso di circostanza al vento "Non farti ingannare dalle apparenze, l'averti salvata non fa di me un eroe. Questo è quanto."
Intromessasi nella discussione dei visitatori "Permettere ad una schiava di tenervi la mano... Sinceramente, fatico a capirvi. Oltretutto, è ovvio pensare, siate stato voi a comprarle ciò che indossa e a permetterle addirittura di indossare un copricapo e delle calzature."
Aggrottate le sopracciglia e parlato all'umana facendo uso di un severo e infastidito tono "Come avrà di certo potuto ascoltare, Anaelle non è più una schiava, ma una persona libera. Questo significa che potrà indossare ciò che più le aggrada, fintanto che le mie finanze lo permetteranno."
"Ho capito..." nascoste le spalle alla vampira e chinato leggermente il capo "Le chiedo scusa per la scortesia mostratale, non era mia intenzione mancarle di rispetto, signorina."
"Non si preoccupi, non fa nulla..." investita da una forte e improvvisa folata di vento, le volò via il bianco e argentato copricapo "Il cappello!" compiuto il primo passo in direzione del fuggitivo, non riuscì a compiere il secondo, poiché rimase immobile ad osservare l'azzurro cielo e la titanica creatura che tra le nuvole vagava "Non è la prima volta che mi capita di vederla..." recuperato il berretto, si rivolse ai due umani "Per caso, sapete di cosa si tratta?"
Puntando i suoi grigi occhi contro la mastodontica e somigliante ad una falena creatura "Quello è il titano Uilwing, solca i cieli del regno di Sereira da tempo immemore. Per esser riuscito a provocare una tale folata di vento, deve aver spiccato il volo da non molto lontano."
Portato a termine il rivolger il rosso sangue sguardo verso il titano "Dove si trova il regno di Sereira?"
Voltatisi entrambi gli umani in direzione di Anaelle, fu il quasi meravigliato Dosei a rispondere alla sua domanda "Il regno di Sereira è lo stesso regno in cui tutt'ora ci troviamo... Com'è possibile, tu non lo sapessi?"
Dato luogo ad una pensierosa espressione "Ad essere sincera, credevo ci trovassimo nel regno degli umani, non in quello di Sereira."
Elargito un profondo sospiro e copertosi per pochi istanti la fronte con la mano "Non vi è alcuna differenza tra il regno degli umani e quello di Sereira, ciò è dovuto al fatto che sono la stessa e identica cosa.
"E per quale ragione possiede due nomi?"
Pensato ciò prima di risponderle "Come si può essere tanto ignoranti? Non me ne capacito." aperta bocca "È molto semplice, essendo la popolazione del regno prevalentemente di razza umana, è logico gli sia stato attribuito tale nome, ma è Sereira quello vero e proprio."
Notata la simil amareggiata espressione di Dosei, fece bassa la nuca e nascose la tristezza per averlo secondo lei deluso "Tutto chiaro..."
Chiesto ai due visitatori di riprendere il cammino "Seguitemi, non manca molto. Come potete vedere, il boschetto è sempre più vicino." non molti minuti più tardi, oramai prossimi all'addentrarsi nella fitta e verde boscaglia "Una volta messo piede al suo interno, non allontanatevi da me per alcuna ragione. Se doveste trovarvi da soli faccia a faccia con lui, dubito riuscireste ad uscirne vivi."
Afferrata la mano sinistra di Anaelle "A chi si riferisce, se mi è concesso saperlo?"
"Ad una delle bestie più aggressive e territoriali che vi possano essere... Avete mai sentito parlare, del sovrano dei boschi?"
Scrutato nei meandri della sua memoria, l'emissario dovette arrendersi e ammettere di non sapere "No, questa è la prima volta."
"È più che normale sia così, dopotutto, solo pochi di loro migrano sino ai boschi e alle foreste del nostro regno. Ma non temete, fin quando starete con me, non vi accadrà nulla."