Fatta leva sul polso del rilasciante oscura nebbia ragazzo "Dosei... Mi stai facendo male..."
Ritornato alla normalità e portata a termine la brusca azione nei confronti della pallida ragazza, le si allontanò e con mortificazione e imbarazzo le rivolse le seguenti parole "Perdonami, il risentimento verso di loro ha preso il sopravvento."
Date le spalle alla parete in legno della carrozza, e impedito ai suoi color sangue occhi di perder di vista il triste e pensieroso emissario "Se lo desideri, puoi continuare a starmi vicino."
Rivoltosi con malinconico fare ad Anaelle e diretto lo sguardo verso ciò che aldilà del vetroso e ristretto finestrino si trovava "Preferisco di no, starti vicino non farà che peggiorare la mia già critica situazione. Giunti a Tutiora, farò in modo che le nostre strade si dividano definitivamente."
Stretti i pallidi pugni e postasi lateralmente al quasi di spalle Dosei "Non sono d'accordo, sono una persona libera adesso... Non lascerò che sia tu a decide-" non essendo ben ancorata al sedile del veicolo, a causa della lenta frenata di questo, perse l'equilibrio e cadde in direzione di avanti, per finire un istante dopo sullo schienale opposto... E massaggiatasi la nuca, per via della flebile botta ricevuta "Perché ci siamo fermati?"
Creata un'apertura nel mezzo di trasporto e reso accessibile il mondo esterno, il malinconico emissario mise piede a terra, e fatto ciò allungò la mano in direzione della vampira, facendole infine dono di un'espressione gentile "Siamo arrivati, da qui in avanti ci toccherà proseguire a piedi."
Permesso al ragazzo di aiutarla a discendere dal mezzo e date le spalle alla carrozza, una verde e blu notte distesa, da collinette adornata, occupò la sua gaia e meravigliata visione... E compiuti due passi in avanti, per immergersi ancor di più nel rigoglioso e fiorito paesaggio "È stupendo... I prati fioriti che ricoprono le collinette in lontananza, i solitari alberi fruttati che fanno ombra dove altrimenti batterebbe il sole... Tutto ciò è a dir poco stupendo!"
Rivolto prima il suo parlare al cocchiere "Staremo via un paio d'ore..." abbandonata la presa nei confronti di Anaelle, cosicché lui stesso potesse afferrare i quattro sacchetti di rossi e cubici dolciumi ripieni "Possiamo andare." intrapresa una stretta via di sola nuda terra costituita, che oltre una collina in lontananza dava l'impressione di proseguire "Non stare lì impalata, seguimi."
Raggiunto l'emissario e postasi al suo fianco destro "Se per te non è un problema, vorrei tenerli io."
"Ti riferisci ai dolci?"
"Esatto." ricevuti tra le mani i contenitori in simil cartone, si fece più prossima a Dosei e con tenerezza abbassò lo sguardo "Possiamo... Tenerci per mano?"
Non ancora ripresosi da quanto accaduto precedentemente in carrozza, non distolse i grigi e tristi occhi dalla via e chiese ciò alla vampira "Perché vuoi tenermi la mano? La stessa con cui ti ho fatto del male?" fermatosi senza alcun preavviso e ritrovatosi, per ovvio, indietro rispetto ad Anaelle "Non scenderò nei particolari, ma come avrai sicuramente intuito, non sto bene... Stare a stretto contatto con gli altri, fa sì che le mie condizioni si aggravino..." non riuscendo ad impedir a limpide e affrante lacrime di percorre il suo volto "Non puoi neanche immaginare, quanto per me sia difficile... Dover reprimere ogniqualvolta le mie emozioni... E quelle poche volte, nelle quali permetto loro di farsi avanti..." asciugatosi la base degli occhi con la nera e dorata manica "Meglio chiuderla qui."
Portato a compimento un passo in direzione del lacrimante umano, ed osservatolo dritto negli occhi dal basso verso l'alto "Come hai detto tu stesso, non ci resta che attendere i bei momenti futuri..." afferrata la mano di lui e stanziatasi come attimi prima alla sua destra "Parlami un po' del santuario, cosa ti ha spinto a voler farvi visita?"
Proseguendo lentamente lungo via, tirò su l'aria dalle narici e diede poi luogo ad un profondo e calmante respiro "È stato il proprietario della sartoria nella quale ho comprato l'abito bianco che indossi, a consigliarmi di far visita al santuario di Imorlin... "Per un emissario della sacra fede come voi, fare un salto al santuario di Imorlin è d'obbligo!", sono state queste le sue parole. Così, divenuto oramai curioso di saperne il motivo, mi son fatto raccontare cosa ci fosse di tanto speciale in questo santuario. Per farla breve, ho scoperto che fu costruito circa quattrocento anni fa, in onore dell'eroe della sacra fede Imorlin, portatore al tempo dello spirito celestiale Hariel."
"Celestiale? Non credevo ci fossero distinzioni del genere tra gli spiriti."
"È ovvio sia così, devi sapere, che gli spiriti si dividono in numerose classi e sottoclassi. Citando per esempio Hariel, lei appartiene alla classe degli spiriti celestiali, e al tempo stesso alla sottoclasse dei serafini. Al contrario suo, lo spirito Astaroth fa parte della classe degli spiriti maligni, e subito dopo, della sottoclasse degli incubi. Vi sono molte altre classi e sottoclassi, ma le approfondiremo un altro giorno."
Ponendo l'indice al di sotto del pallido mento e rivolgendo la vista all'azzurro e non troppo nuvoloso cielo "Nel villaggio in cui vivevo, vi era un solo portatore. Si trattava di un cacciatore, che dopo essersi perso nel bosco a causa di una forte tormenta di neve, in punto di morte strinse un patto con uno spirito, il quale gli salvò la vita... Piacerebbe anche a me, stringere un patto con uno spirito."
"Non è così semplice, poiché è lo spirito a scegliere il portatore, e non il contrario... Ma semmai un giorno uno di loro dovesse ritenerti a lui affine, ti farà visita in "sogno" e ti proporrà di stringere un patto con lui."
"Anche tu sei un portatore?"
Aggrottate lievemente le sopracciglia in segno di incoscienza e trovatosi faccia a faccia con Anaelle "Assolutamente no, cosa ti ha fatto credere il contrario?"
Dato sfoggio ad un flebile rossore sulle guance e chinato il capo pur di evitare lo sguardo di lui "Il tuo essere così ben informato riguardo la questione... Non tutti potrebbero vantare di essere in possesso di tali conoscenze. Devi aver studiato moltissimo, per esser riuscito a farle tue."
"È vero, ho studiato abbastanza. Tuttavia, posso affermare di aver avuto un ottimo insegnante." fatta la sua comparsa la maschil e giovane voce "Come darti torto." non emettendo alcun suono verso l'esterno "Oh! Sei sveglio." "Già, per colpa dell'instabilità della tua anima, quest'oggi dormire non mi è possibile. Ma non parliamo di me, parliamo invece della vampira... Non sembra essere una cattiva ragazza, al contrario, dà l'impressione di essere l'esatto opposto." "Cosa vorresti insinuare?" "Non voglio insinuare nulla, ma darti un semplice consiglio da amico. Dimenticati di Sereca e concentrati su Anaelle." elargito un sospiro pregno di indifferenza nei confronti delle parole nella mente rivoltegli "Evita di dire assurdità, Sereca è la ragazza migliore che esista, una vampira incontrata per pura coincidenza non potrebbe mai surclassarla." "Migliore che esista non si addice particolarmente bene a Sereca... Approfittatrice e ingrata, credo siano questi gli aggettivi più adatti ad una come lei." adiratosi e non poco per le offese dirette alla sua amata "E anche se fosse?! Per colei che amo sarei disposto a fare qualsiasi cosa! Anche permetterle di approfittarsi di me ed essere ingrata nei miei confronti! Detto ciò, ti saluto!" cacciata la voce chissà dove e ripreso a parlare pronunciando parole per mezzo della bocca "Oltre questa collina fiorita, dovremmo essere in grado di scorgere il boschetto nel quale il santuario si trova." arrestato il suo andare e piegato il busto verso avanti, per via della stanchezza sopraggiuntagli dallo "scalar" la leggermente ripida altura "Fermiamoci per qualche minuto, devo riprendere fiato..."