Giunta la sua fine, chiuse gli occhi per poi riaprirli... Fatto ciò, non credette a quanto dinanzi gli si palesò... E comodamente adagiato al sedile di un'apparente rossa poltrona in pelle, un ragazzo dai sistemati capelli corvini e dagli increduli occhi grigi, con sguardo smarrito intento nello scrutar la vasta e spoglia stanza, per lo più rosso sangue, nella quale si trovava "Se questo è l'aldilà, suppongo di esser finito all'inferno." alzatosi da dove sedeva e guardatosi attorno "Sì, non c'è dubbio, questo è l'inferno... O almeno credo."
"È un piacere averti qui Dosei." udito il pronunciar del suo nome, si voltò in direzione del per nulla entusiasta richiamo e così facendo, un affascinante uomo dai lunghi capelli di un biondo splendente, incastonato in un più che elegante abito rosso bordò, e dagli angelici lineamenti facciali, occupò la sua ammaliata da tanta bellezza visione "Lucifero, dico bene? Ammetto di non aver mai creduto alla storiella del diavolo con le corna, tuttavia, non ti immaginavo così, come posso dire... Bello."
Fatta prender forma dal nulla ad un ulteriore rossa poltrona e adagiatosi su questa con fare stanco e annoiato, l'uomo fece cenno al ragazzo di accomodarsi e infine, intonò la sua tutt'altro che gentil voce "Ho un'infinità di altri individui da giudicare, per cui andrò dritto al punto. Hai due possibilità, scontare la tua pena o fare un patto con me e reincarnarti immediatamente... ... Che aspetti? Scegli, non ho tempo da perdere con un ragazzino umano di diciott'anni."
Sollevato il labbro e dato luogo ad un ovvio sorrisetto "Pensi sia stupido? Mi sembra logico preferisca stringere un patto con te, piuttosto che passare le pene dell'inferno." posto in alto l'indice destro "Ma a delle condizioni, esigo di mantenere corpo e ricordi, inoltre spetterà a me decidere dove "reincarnarmi"... Accetti?"
"Come vuoi, date le tue condizioni, ti manderò in un pianeta con caratteristiche il più possibili identiche a quelle della Terra." mossa la mano come se nulla fosse, un incalcolabile quantità di pianeti sotto forma di "ologrammi" si mostrarono a Dosei, che meravigliato da quanto stesse vedendo, mise repentinamente fine al suo entusiasmo e chiese ciò a Lucifero "Non c'è male, ma ho un'altra richiesta, vorrei scegliessi per me un pianeta dalle tipiche caratteristiche fantasy... Magia, dragh-"
"So perfettamente cos'è un mondo fantasy, non vi è nulla di cui io non sia a conoscenza." messa fine alla totalità degli ologrammi eccetto che ad uno "Il suo nome è Animamea, se pronunciato in lingua italiana." fatta giungere la sua scelta ad una ventina di centimetri dal viso del ragazzo "È di tuo gradimento?"
Scrutata con attenzione la sua prossima casa "Sì, è perfetto. Per concludere, necessito di abilità fuori dal comune e che mi renderanno facile la vita."
Inespressivo al riguardo, l'affascinante diavolo dovette infrangere quei sogni di gloria "Per chi mi hai preso? Ti sembro forse mio padre? Non posso concederti null'altro... Adesso tocca a te rispettare il patto." detto ciò, dal capo di Dosei una grigia sfera nebulosa fece la sua comparsa "Questa è la tua anima, come vedi è grigia, questo perché costituita in egual quantità da luce e oscurità. Io non farò altro che privarti della tua luce. Sei ancor convinto di voler accettare?"
Deciso a non tornare indietro "Sono convinto, prendi la luce e spediscimi dove abbiamo pattuito."
"Perfetto..." privata della sua luce, l'anima fluttuante divenne buia come l'abisso più profondo e fece ritorno dal suo possessore "Adesso chiudi gli occhi, Dosei. Una volta riaperti, ti troverai su Animamea... Oh, per tua informazione, ho scelto per te un luogo sicuro, non vorrei morissi prima del dovuto."
Giunto il suo inizio, chiuse gli occhi per poi riaprirli... Fatto ciò, non credette a quanto dinanzi gli si palesò... E comodamente adagiato al suolo erboso di un apparente bosco, una bellissima donna dalla pelle di un rinfrescante verde chiaro e dai capelli di un verde acceso brillante, gli si palesò davanti... E prestata maggiore attenzione, due splendide ali trasparenti, tendenti anch'esse al verde, furono per Dosei la conferma, che la creatura a lui dinanzi, fosse di un altro pianeta.
Credendo l'umano si trovasse in difficoltà, con gentilezza gli chiese se avesse un posto dove andare, e raccolto un silenzioso no, non fece altro che tender lui la mano "Il mio nome è Rhilte, il tuo qual è?"
Titubante e non molto fiducioso "Mi chiamo Dosei... Sei una fata, vero?"
Donatogli un sorriso "Esatto, sono una fata... "La fata Rhilte" un tempo mi chiamavano gli abitanti di Endorr. È un piacere fare la tua conoscenza, Dosei."