Ancor più curiosa, evitò tuttavia di far lui ulteriori domande "Capito..." posate le pallide mani sulle coperte dal bianco abito congiunte ginocchia "Non ti ho ancora ringraziato, per cui lo faccio adesso... Grazie davvero, te ne sarò per sempre grata."
Sollevate quel tanto che bastava le palpebre per includere nella sua visione la rossa sulle guance vampira "Non c'è di che. Non mi sei costata molto in fin dei conti, centomila der, per me non rappresentano una grande cifra."
"Anche se fosse stato il contrario, ciò non cambia che tu mi abbia salvata."
"Se non l'avessi capito, sto cercando di riposare..." chiusi gli occhi e sistemata la propria posizione con fare infastidito "Ti preferivo quando stavi zitta. Anzi, fai una cosa, evita di parlare per il resto della giornata."
Irrigiditasi istantaneamente "Come vuoi, farò silenzio e non ti disturberò..."
Dato luogo ad un marcato sorrisetto, si alzò da dove sostava e si sedette al fianco dell'intimorita e pallida ragazza... E rivolti a questa i suoi fieri occhi grigi "Non dicevo sul serio, discutere con te è senza alcun dubbio più soddisfacente che riposare. Avanti, chiedimi tutto ciò che vuoi, risponderò ad ogni tua domanda."
Allontanatasi di un posto dall'emissario, che al contrario le si avvicinò della stessa ed esatta distanza "Non ho nulla da chiederti..."
"Nulla? Così mi offendi... In questo caso, sarò io a porti delle domande. La prima è la seguente, come ti chiami?"
Posato lo sguardo distante dall'umano "Anaelle, il mio nome è Anaelle... Il tuo, qual è il tuo nome? Se posso chiedere."
"Dosei, uno strano nome, non trovi? Fu mio zio a darmelo. Ma passiamo alla seconda domanda..." reso serio e al tempo stesso gentile il tono di voce "Come sei diventata una schiava? Vista la tua bellezza, i tuoi genitori ti hanno venduta? Oppure, facevi parte di una famiglia nobile caduta in rovina?"
Triste in volto e con capo chino orientato verso le proprie ginocchia "Nulla di tutto ciò... Vivevo in un piccolo villaggio di umani, neanch'io so dove situato, e circa due settimane fa, un gruppo alquanto numeroso di uomini armati scagliò un violento attacco contro noi abitanti del posto..." sgranati i tremanti occhi per via dei passati ricordi "Fu un massacro, lasciarono in vita solo noi giovani e uccisero al contrario i più anziani. Infine, fui resa schiava e portata qui una decina di giorni dopo."
"Mi dispiace molto..." copertosi il volto con l'unica mano in suo possesso, un paio di occhi bui non tardarono ad arrivare "A nessuno, dovrebbero capitare simili disgrazie..." dato il via ad un affranto lamento, nere lacrime simili a petrolio iniziarono a discendere il suo viso "Essere costretti ad abbandonare chi si ama, è un qualcosa di terribile e spregevole..."
Resasi conto del debole pianger di lui, si voltò in sua direzione e notò le inconsuete e nere lacrime che sul volto dell'umano la facevano da padrone "Dosei, ti senti male?" donatagli una delicata carezza sulla guancia sinistra "Non sentirti triste per me, in quel villaggio non vi era nessuno a cui tenessi."
Non riuscendo a metter fine al suo nero versar lacrime "Davvero?" "Davvero." portati repentinamente a termine il suo pianto e i suoi occhi bui, scoprì il volto e privo di qualsivoglia dispiacere lo mostrò alla stranita da ciò vampira "Ti ha spaventata? Mi riferisco al colore delle mie lacrime."
Fattasi leggermente indietro "Spaventata no, stranita più che altro."
Una ventina di minuti più tardi, giunti dinanzi la miglior pasticceria situata lungo la via che al santuario portava... Due colpi alla carrozza e la voce del cocchiere avvertirono i due giovani dell'appena compiuta fermata "Siamo arrivati alla pasticceria!"
Spalancata la legnosa portiera del veicolo a quattro ruote e donata la mano alla pallida ragazza "Andiamo a scegliere qualche buon dolce." messo piede a terra, aiutò Anaelle nel far lo stesso, e tenendola per mano fecero ingresso nella colorata ed invitante struttura di vetrine espositive dotata "Buongiorno!" compiuti una decina di passi in avanti e stanziatosi difronte un trasparente bancone contenente un'immensa moltitudine di dolciumi "Quale ti convince di più? A me sembrano tutti ottimi."
Ammaliata per via della dolce visione, piegò leggermente il busto verso avanti e con l'indice della mano destra puntò dei biscotti rossi dalla cubica forma "Possiamo prendere questi?"
"Vuoi solamente questi?"
Pensatoci un po' "Sì, mi bastano questi."
"Bene, allora è deciso." rivoltosi con nobil atteggiamento all'unica lavoratrice, umana e castana, dietro il vetroso bancone "Mi dia quattro sacchetti di "questi"." consegnata la somma in denaro dovuta ed ottenuti in cambio i dolciumi "Sorreggili tu, come avrai ben notato, ho la mano impegnata." consegnati i quattro contenitori in simil cartone alla vampira e riafferratale la mano sinistra, si avviarono in direzione dell'uscita e una decina di secondi più tardi proseguirono con il viaggio in carrozza per il santuario di Imorlin... E reso accessibile il contenuto di uno dei sacchetti, fu questo ciò che Anaelle ebbe da dire lui "Grazie ancora."
Fatto suo il primo cubico e rosso dolcetto e deglutitone il primo morso, Dosei disse ciò "Non c'è male, ma nulla a che vedere con quelli che fanno a Tutiora o alla capitale... ... Perché piangi, Anaelle? Non ti piacciono?"
Asciugatasi la base degli umidi occhi rossi con il fianco della mano sinistra e compiuto un pacato no con la testa "Non è per i dolci in se, sono buonissimi... Mi hanno semplicemente ricordato dei bei momenti passati, tutto qui..."
Rivolto il pensieroso sguardo al tettuccio della carrozza "Dei bei momenti passati... E pensare che un tempo, erano dei bei momenti presenti..." accarezzata dolcemente la nuca della vampira "Non ci resta, che attendere quelli futuri."
"Per me, quanto sto vivendo adesso, è un bellissimo momento... Era da più di dieci anni, che nessuno mi trattasse con tale gentilezza o mi facesse dono di una carezza."
Mostratole un costretto e malinconico sorriso "È un bel momento, anche per me..." fatta brutalmente mente locale ed agitata la propria mortificata espressione "Dobbiamo fermarci immediatamente!" bussata una rapida sequenza di colpi in successione alla parete della carrozza a lui dinanzi "Fermi la carrozza!"
Portate bruscamente le redini a se e interrotto l'avanzare del trainante monvath, l'anziano cocchiere non riuscì ad evitare in alcun modo il contraccolpo dovuto all'improvvisa frenata "Che spavento... Cosa vi è successo?!"
Acciuffata con fare frettoloso la mano sinistra di Anaelle e disceso per la seconda volta in sua compagnia dalla carrozza, lanciò prima un'occhiata a destra e poi a sinistra... Fatto ciò ed individuata una sartoria "Seguimi! Non abbiamo molto tempo!" avvicendatosi oltre l'affollata da passanti, carri e carrozze stradina e giunto dinanzi le porte dell'evidente altolocato negozio, diede origine ad un rifocillante respiro "Scusami Anaelle..." preso ancor fiato, piegato il richiedente di riposo busto e fatto sì che i feriti e scalzi piedi di Anaelle occupassero la sua più che dispiaciuta visione "Ho dimenticato di comprarti un paio di scarpe. Sono ricoperti da piccoli tagli e ferite, e per di più ti ho fatto camminare per le vie della cittadina con il sole alto nel cielo... Devono farti molto male."
Guardatasi i pallidi piedi e piegate le dita di questi "Solo un po', nulla che non possa sopportare."
Ripresosi definitivamente dalla per lui stancante corsa "Ti comprerò il più bel paio di scarpe bianche disponibile." chiesto alla vampira di aprir la porta e render così accessibile l'entrata "Entra prima tu."
Fatto come da Dosei richiesto, fece un giro su se stessa e ammaliata dagli splendidi abiti e calzature in esposizione, disse ciò con papabile entusiasmo "È tutto così ordinato e pulito! Non mi sarei mai immaginata, che un giorno avrei messo piede in un posto del genere!"
Raggiunto un bancone in bianca pietra levigata in profondità disposto e suonato ad una dorata campanella su questo situata, un elegante duo di biondi umani, un uomo e una donna, si mostrarono a Dosei non prima di aver fatto ingresso da una porta in bianco legno sul retro "Benvenuto, come possiamo servirvi."
Fatto cenno con la mano ad Anaelle di avvicinarsi al bancone "Necessito del miglior paio di scarpe bianche per la signorina a me di fianco, potreste mostrarmi sin da subito le più costose?"
Fiancheggiato entrambi il bancone e oltrepassatolo alla loro destra, i due biondi umani osservarono attentamente la vampira e l'uomo pose all'emissario la seguente domanda "Voi siete l'emissario della sacra fede ad aver sborsato centomila der per una semplice schiava, dico bene?"
Mostrata al negoziante una fredda e non mostrante emozioni espressione "Dice bene, qualche problema?"
"Nessun problema." messa a disposizione della pallida ragazza una panca in levigato legno grigio costruita "Si accomodi qui signorina."
Presa parola l'umana e recatasi difronte uno dei tanti scaffali da magistralmente realizzate calzature adornati "Cosa vi spinge, a riservare un tale trattamento ad una schiava? Ne sono curiosa."
Adagiatosi anche Dosei sulla grigia panca "L'essere la mia schiava è già più che sufficiente, non crede anche lei?"
Agganciate due paia di bianche e sobrie calzature e portatele al cospetto dei due giovani ragazzi "Cosa ne pensate di queste? Sono di vostro gradimento?"
Fatto da culla al mento con il pollice e l'indice dell'unica mano a sua disposizione "Non mi convincono granché, pensavo a qualcosa più da principessa."
"Come desiderate." riposte le scelte non andate a buon fine "Queste dovrebbero fare al caso vostro..." portati a compimento una quindicina di passi in direzione di Anaelle e Dosei, e inginocchiatasi davanti la vampira "Datemi il pie... Scusatemi, ma mi rifiuto di toccar un piede tanto sporco e malandato." poggiate le bianche scarpe da principessa sul bordò tappeto che il pavimento in bianche mattonelle ricopriva "Faccia da sola."
Alzatosi con truce sguardo da dove sedeva e rivolte all'umana le sue lamentele, Dosei afferrò le scarpette e si inginocchiò ai piedi della mortificata vampira "I suoi piedi saranno pure sporchi, ma dentro è senza ombra di dubbio più limpida di lei. Lascia fare a me Anaelle, sarò più che lieto di aver l'onore di fartela indossare personalmente... Porgimi il piede sinistro."