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Chapter 33 - 6 maggio 1187, un appartamento sul Boulvart

Per alcuni giorni Shugo aveva dovuto lasciare la sua villa. Tutta un'ala era in fase di ristrutturazione, le camere erano stata buttate giù e sarebbero state spostate in un nuovo edificio più discreto. L'architetto aveva deciso di allontanarsi per un po' dal cantiere polveroso e così si era trasferito in un appartamento di sua proprietà sul Boulvart. Era una lunga mansarda con il tetto a spiovente, un monolocale vecchio stile con carta da parati a fiori e il sole che disegnava strisce di luce in aria entrando dai lucernari inclinati. Anche se c'era una piccola cucina non la utilizzava mai e preferiva scendere al ristorante al pianterreno. Quel giorno aveva trovato ad aspettarlo, con sua sorpresa, Sheridan Suriano. I due si conoscevano di vista essendosi spesso incontrati ai ricevimenti dell'aristocrazia ma non c'era un vero rapporto fra i due e Shugo aveva subito intuito che il giovane Suriano aveva un favore da chiedergli. Avevano pranzato insieme e poi Shugo lo aveva invitato a prendere un caffè da lui, dove dopo una lunga premessa aveva finalmente avanzato la sua richiesta.

-Si, è proprio ciò che ti sto chiedendo- disse Sheridan Suriano -Re Isaac è vecchio e non ha eredi, i Velati che stanno a corte sono vecchi quanto lui e i loro figli sono in giro per il mare. Nessuno di loro è adatto a governare.

-E tu lo saresti? -rispose Shugo

-Non lo so, ma meglio di loro potrei sicuramente fare.

-Mmm… sai non sei la prima persona a chiedermi questo favore.

-Davvero? Chi sono gli altri?

-Suvvia, un po' di riservatezza… Se ti ci impegni lo capirai da solo.

-Scommetto altri Velati.

-E non solo… Comunque forse sei proprio tu quello che aspettavo.

-Davvero?

-No, ma andrà messo qualcuno su quel trono, e dato che il vecchio non ha figli bisogna guardarsi intorno. E alla fine della fiera, un piccolo colpo di stato per buttare fuori i Velati può essere divertente da organizzare.

-Quindi? Bisogna trovare le milizie?

-No, niente milizie!- rise Shugo -Tu non fare nulla, rischi di fare danni. Io invece devo parlare con Isaac in modo discreto. Vederlo qui è fuori discussione. Potrei invitarlo all'opera, ma c'è troppa gente e non voglio farmi vedere con lui, poi i nobili pensano male…

-Non puoi venire a palazzo?

-Scherzi? È il posto meno sicuro. Tutti i muri hanno le orecchie! Con tutte quelle porte e corridoi e passaggi e servitori che si muovono ovunque, c'è sempre qualcuno che ti ascolta. Anche se…

Shugo si fermò, spostando da una parte all'altra tutti i libri e le carte ammucchiate sulla scrivania per trovare un foglietto su cui scrisse un paio di righe.

-Appena torni a palazzo, fai avere questo al re. Io e te ci incontreremo domani mattina per le 11 nell'atrio dell'ala nord.