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Chapter 36 - 11 febbraio 773, palazzo reale

Shugo era rientrato a casa, emozionato. Gli aveva dato una strana sensazione tornare alla sua villa dopo tanto tempo. Era tutto molto familiare, ma al contempo anche leggermente diverso dal ricordo che aveva. L'ufficio più grande, la sua stanza più disordinata. Nessuno aveva pagato la servitù, se ne erano andati tutti.

Nel pomeriggio avrebbe voluto riposarsi ma tornò al palazzo a vedere come se la passavano i Suriano. C'era un'aria elettrica in giro, come se tutti fossero emozionati per la stessa cosa, ed era comprensibile. Gli scontri per le strade di Porta Orientale erano finiti e si erano liberati di un re impopolare. Al palazzo sembravano tutti indaffarati, ma trovò Danny e Bono nella sala delle udienze. Bono sembrava preoccupato.

-Cosa succede?

-Ancora non abbiamo trovato Lilia. 

-Se non qui nel castello, dove potrebbe essere?

-Zero idee. Diamonda ha preferito infilarsi una lama in gola piuttosto che parlare.

-Che c'entra Diamonda?

-Secondo Dragomiro, è lei che aveva rapito Lilia.

Shugo stette un attimo a pensare. 

-C'è una cosa che non vi ho raccontato- disse poi.

-Con tutto quello che ti è successo, è normale dimenticare qualcosa!- rispose Danny sarcastico. Shugo parlò loro del misterioso personaggio che gli aveva fatto visita.

-Il punto è che se davvero ha costruito il passaggio segreto per Diamonda, forse ci porterà da Lilia.

Scesero nelle segrete. Il passaggio nel muro era aperto in modo beffardo. La cella era vuota.

-Chi c'era in quella cella?- chiese Shugo allarmato, nervoso per essere tornato in quella segreta.

-Milita e gli altri due consiglieri. 

-Gli altri prigionieri ci sono tutti?

-Ad occhio si. In realtà, non siamo riusciti a trovare nemmeno Irene, la figlia di Dragomiro. 

-Quanto ha, uno o due anni? Dubito sia fuggita da sola, e penso che chi l'ha portata via sia passato anche qui.

Il passaggio era lungo e irregolare, pieno di curve a gomito e scale a pioli. Shugo era meravigliato di come quell'opera era stata inserita nei suoi progetti, costruita nel cantiere che lui stesso aveva supervisionato. Incontrarono varie volte spioncini che guardavano su camere e corridoi, da cui si potevano tenere d'occhio molte zone del palazzo e altri ingressi celati dietro meccanismi a leva. Uno usciva proprio nella camera di Dragomiro e Diamonda.

Dopo vari tentativi a vuoto, imboccarono una sezione lunga e rettilinea.

-Dovremmo essere fuori dal perimetro del palazzo- disse Shugo dopo un paio di minuti.

Continuarono un bel po' prima di trovare un'altra serie di svolte e scale a pioli che li portarono un bel po' in alto. Sbucarono direttamente da una botola nel pavimento in una stanza piccola ma ben illuminata. C'erano una libreria, una scrivania ingombra e un divanetto consumato su cui era sdraiata Lilia Senatrice. Uno dei polsi era chiuso in una manetta inchiavardata alla parete. Appena la vide, Bono si precipitò su di lei riempiendola di baci. 

-Lilia! Oh amore mio, stai bene? Ero tanto preoccupato…

Danny e Shugo si affacciarono alla finestra, per lasciargli un po' di intimità. 

-In che luogo siamo, architetto?

-Questa è la Sagan, l'università- rispose lui -Ad occhio, siamo dalle parti della biblioteca

-Si, questa è la biblioteca- disse Lilia sentendolo -Quando studiavamo qui, Diamonda aveva una storia con un tipo un po' strano che le ha costruito questa stanzetta. Era il nostro rifugio segreto, ma penso ci venisse soprattutto con lui.

-Sai chi era questo tipo?- Chiese Shugo

-No, per me era uno studente come altri.