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Chapter 34 - 7 maggio 1187, Palazzo Reale

-Vieni qui, stammi vicino- disse Shugo tirando il terzo pomello del corrimano della scalinata. Una sezione di scale scomparve con rumore meccanico.

-Mi ricordo di questo posto- disse Sheridan sognante. Da quando la aveva esplorata da bambino la veranda era stata arredata. C'erano due divanetti separati da un tavolino da caffè e un'elegante stufa di ghisa su cui era poggiato un vassoio di cibo.

-I camerieri lasciano questa veranda sempre ben rifornita- fece Shugo, mordendo un pasticcino -E la tua amica Misaloa ci viene spesso. Tu mettiti nel suo ufficio, attraverso la parete penso che riuscirai a sentire ciò che diciamo. Così capisci bene il piano. Corri, sta arrivando Isaac.

Sheridan si infilò nell'ufficio antistante mentre gli ingranaggi del passaggio segreto cominciavano a ticchettare.

-Buongiorno vostra maestà- salutò Shugo con un leggero inchino -posso offrirle qualcosa?

-No, grazie, perché volevi vedermi?- rispose il vecchio re Isaac sedendosi.

-Con permesso, io prendo una tazza di the. Volevo portarle una buona notizia, maestà- proseguì Shugo servendosi dal samovar -Ho provveduto a trovare il cuoco avvelenatore, e ad allontanarlo con discrezione.

-Avvelenatore?- rispose Isaac sgranando gli occhi.

-Si, maestà. È stato avvelenato in modo lento ma costante. Non crederà che sia colpa sua se non è riuscito ad avere figli…

-Ma…

-E la sua salute? Alla sua età, re Orlante andava ancora a caccia di alci sotto la pioggia.

-E in che modo i miei acciacchi sarebbero dovuti ad un avvelenatore?- rispose il re stizzito -Ho la mia età insomma, ho tutto il diritto di uscire a caccia solo quando c'è una bella giornata.

-Beh, maestà, circolano certe voci qui a palazzo… Ci sono persone interessate ad un cambio di potere, diciamo. Persone che vogliono vedere i loro figli sul trono, impedendo a voi di averne…

-Ah! Parenti serpenti! Io so di chi si tratta!- sbottò il vecchio facendo tremare la barba -Mia sorella Siria, sempre piena di premure quando io sto male, sempre così gentile! Stava solo preparando la strada per suo figlio! Ma sono ancora re, ho dei poteri io, li manderò tutti in esilio…

-Se permettete, maestà, ho una soluzione più elegante da proporle.

-Come? Non ho bisogno di eleganza, io!

-Beh, se inizia a prendersela con la sua famiglia avrà l'opinione pubblica contro, e i suoi nemici faranno credere a tutti che si tratta solo di demenza senile. Gli darà solo modo di accelerare il loro piano, si sbrigheranno ad eliminarvi…

-Eliminare… me?

-Viceversa, mantenendo un atteggiamento più neutro verso il resto della famiglia Velati, continueranno a credere di averla in pugno mentre invece è lei che sta ingannando loro. Penserò io a coprire le spalle, raccogliendo i sussurri nei corridoi- disse Shugo. Dentro di se, stava ridendo per la farsa che stava mettendo in piedi.

-Ma così, loro rimarrebbero impuniti!

-Al contrario, maestà. Anche se, perdoni la franchezza, è tardi per avere un figlio, può ancora negargli ciò a cui aspirano tutti. Il trono.

-E come?

-Beh, è il bello di essere re. Ha pieni poteri su ogni cosa. E in mancanza di un diretto discendente, è praticamente suo dovere nominare un successore, scegliendo la persona che ritiene più adatta.

-E chi dovrei scegliere, secondo te?

"Era la domanda che aspettavo" pensò Shugo compiacendosi -Se mi è concesso sbilanciarmi… penso che Sheridan Suriano molto promettente.

-Un Suriano! E così giovane, per di più! Quanto ha, meno di una trentina di anni?

-I Suriano sono una casata forte e da sempre alleata dei Velati, nessuno potrà prenderlo come un colpo di stato se è lei a nominarlo. E per quando sarà giunta la triste ora, sarà sicuramente adulto abbastanza.

-Mmm… Sheridan Suriano… Devo pensarci molto bene.

-Maestà, lei sa che l'ho sempre consigliata solo nell'interesse dell'intero paese e non per qualche stupido gioco di potere…