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Chapter 3 - Capitolo III

POV TUTTI

Tony e la ragazza scendono nella stanza di prima e Tony la presenta a tutti.

-Ragazzina ti presento: Bruce, Nat, Steve, Wanda, Sam, Rhodey, Vision, Thor e Clint- dice Tony

-Piacere- dicono tutti

-Piacere mio-

-Allora. Non so da dove iniziare. Volete farmi qualche domanda ?-

-No, non sapremmo quali farti. Inizia dicendoci, come ti chiami o quanti anni hai ad esempio-

dice giustamente Nat

-È questo il problema. Vabbè cerco di spiegarvi chi sono-

-Va bene tranquilla. Se non capiamo qualcosa ce la rispieghi. Infondo abbiamo due geni a portata di mano-

dice Steve stingendole le mani per infonderle coraggio, ma Tony capisce male il gesto ed offeso ed attratto dal Capitano risponde:

-Va bene Ghiacciolino, basta con i convenevoli-

-Lo vedo dai tuoi occhi. Ti piace Steve, vero Tony ?-

dice la ragazzina di getto mentre tutti la guardano sbalorditi per averlo capito in fretta, loro ci hanno messo mesi ad accorgesene.

Steve guarda Tony arrossito e Tony guarda Steve in colpa per tutto e per non essere ricambiato.

-Ed anche a te piace Tony, Steve, le tue guance ti incriminano di un bellissimo reato-

continua a dire la ragazza.

-Forse. Ma adesso parlaci di te, forza provaci. E con te parlo dopo-

dice Steve guardando nei bellissimi occhi cioccolato dei due.

-Sì, hai ragione. Inizio col mio aspetto, almeno mi sciolgo un po'. Ho i capelli biondi di mia madre, una bellissima donna di nome Maria. L'unico nome che io abbia mai conosciuto nella mia vita. Lei mi voleva bene, mi ha educata come meglio poteva, senza farsi scoprire da mio padre. Ho gli occhi color cioccolato come mio padre. Un uomo cattivo, che non mi voleva, diceva che non ero abbastanza, non ero intelligente tanto per andare al MIT così mi ha fatto vivere nell'ignoranza come una bambina che proviene dagli anni '40. Non so niente di tecnologia, non so riconoscere gli oggetti nuovi di adesso e non so creare una voce. L'ho deluso. Solo quelli degli anni '40 conosco, sono bellissimi, sapete. Diceva che non sarei mai diventata come mio fratello, si ho un fratello, ma non so come si chiami, non so dove sia. Spero che l'abbia trattato bene. Di mia madre ne ero sicura, sarei morta io per lei e penso che anche questo fratello avrebbe fatto lo stesso. Mio padre mi diceva che lui era un'arma a doppio taglio: o gli avrebbe portato successo e riconoscimenti o gli avrebbe fatto perdere tutto- tutti la guardano impietriti dalle notizie assimilate. Tutti tranne Steve e Tony.

- Hai de-detto Maria, MIT, occhi color cioccolato, capelli biondi, fratello intelligente. Dimmi come si chiamava tuo padre, per favore ragazzina-

-Perchè piangi Tony ?-

-Dimmelo, ti prego-

dice Tony mentre si avvicina piangendo verso la ragazza sostenuto da uno Steve triste perchè anche lui ha capito tutto ormai.

-Mio padre non mi permetteva di dargli un nome, o chiamarlo papà, non mi permetteva di farmi entrare nel suo laboratorio, diceva che ero un impiccio per lui e per tutti quanti. Io lo potevo chiamare solo con le sue iniziali signor H. S.-

Tony si accascia a terra. Sta andando in iperventilazione, attacco di panico.

-State lontano, è un attacco di panico, ne ho avuti tanti io. Lasciatemi provare-

-JARVIS potresti mettere una melodia lenta, per piacere-

-Certo, signorina-

-Bene, ora Tony, ascoltami. Pensa a una cosa bella, pensa a Steve, forza. Riduci il respiro lentamente. Bravo ce l'hai fatta. Ma è successo qualcosa, ho detto qualcosa di sbagliato ?-

la ragazza guarda tutti, mentre Tony la guarda shoccato, e dispiaciuto per non averla protetta dal padre e per non aver capito sua madre.

-Un'ultima cosa. Tuo padre ti ha mai detto altro su tuo fratello ?-

chiede Steve

-Sì, vedete lui non mi permetteva di conoscere il nome delle persone e delle cose, tranne quello di mia madre, neanche io ho un nome. Diceva che non ero la sua degna figlia e non dovevo essere riconosciuta da nessuno come tale. Se tutto ad un tratto avessi sviluppato un'Intelligenza o altro mi avrebbe dato un nome e il suo cognome come mio fratello A. S.-

Tutti sospirano per aver capito tutto, e per stare più vicino a questa ragazza che ha perso ogni cosa quando già non aveva niente.

-Vedi ragazzina, mia madre si chiamava Maria, ho gli occhi color cioccolato come mio padre, come te. Mio padre si chiamava Howard Stark. Sono intelligente e sono stato al MIT. E mi chiamo Anthony Edward Stark detto Tony. Tu fai parte della famiglia Stark, mi dispiace piccola-

Tony l'abbraccia ricordandosi quel calore famigliare che tanto gli mancava e a cui non era preparato.

-Tu sei mio fratello, davvero! Sono contentissima! Sentivo qualcosa di famigliare quando ti stavo accanto. Era la mamma. Diceva che quando ti avrei incontrato me ne sarei accorta subito-

-Sì, la mamma era fantastica-

-E papà ? Era buono con te ?-

-No, mi dispiace deludere le tue aspettative. Per lui era come se non esistessi. Come te-

-Aspettate mi dispiace interrompervi, ma sai quando sei nata? Mi sembri troppo piccola per essere figlia di Maria ed Howard-

chiede Nat

-Io sono nata il 20 settembre 1992, ho 26 anni. Perchè?-

-Vedi ragazzina, Howard e Maria sono morti il 16 dicembre 1991-

spiega il Capitano

-Tony, per caso hai visto un video in cui mamma ed Howard morivano per mano del Soldato ?-

-Sì, ma tu come sai del video, neanche c'eri ?-

-Io c'ero durante le riprese. Quel video era finto e l'unico a pagarne le conseguenze era il Soldato. Pensava che fosse tutto vero, erano solo fantocci quelli che uccideva, TUTTI quelli che uccideva. Lui era buono, era il mio migliore amico lì dentro. L'unico che mi proteggeva da mio padre e i suoi scagnozzi. Ogni volta che finiva una missione veniva da me: piangeva, lo consolavo e mi parlava di un ragazzino di Brooklyn. Diceva che era speciale. Che Howard l'aveva trovato nei ghiacciai e voleva farne un'arma. Io non l'ho mai visto questo ragazzo ma sapevo che se fosse stato come il Soldato voleva dire che sarebbe stato buono anche lui. Mi manca..-

dice la ragazza piangendo, gesticolando ed agitandosi.

Steve abbraccia di getto la ragazza, piangendo come mai avesse fatto prima.

-Sono io quel ragazzino di Brooklyn di cui parlava il tuo Soldato. Mi trovavo io nei ghiacciai. Conoscevo tuo padre dalla Seconda Guerra Mondiale. Mi dispiace piccola, tuo padre non era così prima. Lo sai che il tuo Soldato è qui, in questa Torre. Si chiama James Barnes, è questo il suo nome. É il mio migliore amico da quando eravamo piccoli-

-Davvero è qui! Però immagino che non si ricordi di me, i lavaggi del cervello erano veri Steve, credimi! Si divertivano a sentirlo urlare. Mi aveva promesso che mi sarebbe sempre stato accanto.

Howard non è mai stato buono, era vicino al governo americano per convenienza, lui faceva parte di una banda con una piovra rossa come stemma. Poi l'Agente Carter lo scoprì, è stato lui a farla ammalare. È stato bruttisimo.

La mamma è l'agente Carter si parlarono di nascosto, volevano elaborare un piano per scappare con me. Howard lo venne a sapere da delle spie, e così dopo aver fatto ammalare zia Peggy, ha ucciso la mamma. L'uccise davanti ai miei occhi. Non potevo sopportare altro, non avevo più nessuno con me. Il Soldato, non so perché non c'era più. L'uccisi io. Sono stata io ad uccidere Howard, mi dispiace Tony, ma non doveva toccare mamma. Non piangere Steve, ormai è tutto finito-

Le lacrime gli sgorgavano come un fiume in piena sulle guance, mentre Tony e la ragazza l'abbracciavano fortissimo.

-Non è colpa tua piccola, pensavo che il mio passato fosse rimasto vero come lo ricordo ed invece é tutto l'opposto. Non avrei mai immaginato che Howard potesse tradire così Peggy, e me... L'unica cosa buona è che Bucky non è un assassino come crede-

Tony guarda negli occhi sua sorella e le dice:

- Non ti sentire in colpa. Non mi dispiace che sia stata tu ad uccidere Howard. Hai vendicato la mamma, avrei fatto lo stesso. So com'era Howard..e non avevamo un bel rapporto-

-Andiamo da Bucky ora- dice Steve

-Si, andiamo. Devo molte scuse a braccio di ferro. Voi venite ?-

-No, preferiamo lasciarvi soli è meglio- dice Wanda.

-Tony, visto che tu sei l'unico membro della mia famiglia. Potresti darmi tu un nome ?-

-Un nome..certo subito! Lasciami pensare, Sarah, ti chiamerai così. Ti piace ?-

-Sì, va benissimo. Steve, mi chiamo Sarah Stark. Tony mi ha chiamata così-

-Sarah, l'hai chiamata davvero così ?-

-Sì, come tua madre. Sei contento ?-

-Mi chiedi se sono sono contento. Ti bacerei seduta stante per quanto sono contento-

-Fallo-

Tony lo guarda con sguardo languido.

Steve gli si avvicina lentamente mentre Sarah li guarda sognante. I loro nasi si sfiorano, le loro labbra si cercano e si danno il loro primo bacio: casto, sincero, con tutti i loro sentimenti contenuti in un istante.

-Stiamo insieme Steven Grant Rogers ?-

-Sì, sei il mio fidanzato da oggi e per sempre Anthony Edward Stark-

E si ribaciano.

-Ehi ragazzi, c'è un uomo da salvare dai suoi incubi-

-Sì, hai ragione-

-Steve, non arrossire. Non hai idea cosa cazzo ti farò dopo...-

-LINGUAGGIO-

dicono insieme Steve e Sarah

-Eh no, 2 no. Povero me ed il MIO di linguaggio. E non ridete-

-Ahahaha-

-Una volta chiesi ad Howard perchè non mi uccidesse per farla finita. Quella non era vita. Mi disse che non ce la faceva perchè gli ricordavo una persona. Mi disse che si chiamava S. R. ora capisco che parlava di te. Sono contenta di assomigliarti-

-Onore mio di assomigliare a te, Sarah Stark. E se vorrai ti insegnerò altro sugli anni '40 e i loro oggetti bellissimi-

-Sarebbe fantastico. Grazie-

E si abbracciarono sotto l'occhio intenerito di Tony.