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Chapter 8 - Capitolo VIII

È quasi l'alba e una donna sulla ventina, capelli neri, occhi neri e vestita in modo sportivo; si avvicina alla porta della Tower lasciando una cesta con un bambino di 11 mesi e una lettera.

-Addio tesoro, la mamma ti vuole bene ma non puoi restare con me. Quando sarai grande capirai. Ti amo figlio mio, starai bene qui-

Mentre la donna lasciava il piccolo lì, lui guardava sua mamma attentamente come se riuscisse già a capirla e ad accettare questo suo gesto, la guardava dritta negli occhi: occhi ghiaccio in occhi petrolio.

A volte le sorrideva altre volte la fissava, forse credeva che così lei potesse capirlo anche senza parlare. Ma queste parole, questi pensieri non li sentirà mai nessuno.

POV TONY

- Signor Stark, c'è qualcuno alla porta della Tower -

-Chi c'è JARVIS, non vedi che sto lavorando ?-

- Non lo so. Non parla, e non si muove-

- COME NON LO SAI, COME NON SI MUOVE ?, vabbè vado a controllare -

È passato un mese da quando io e Steve ci siamo chiesti di sposarci e tra un mese e mezzo ci sposeremo. Stiamo facendo tutti i preparativi: io mi occupo del ristorante e pranzo; Steve si occupa della location per la funzione, delle decorazioni e insieme ci occuperemo delle bomboniere. I miei testimoni sono Sarah e Rodey, per Steve sono James e Natasha.

Sto andando verso la porta e dalle finestre vedo una cesta, mi sembra strano, nessuno ci ha mai portato dei doni.

Esco e non credo ai miei occhi, c'è un bambino di quasi un anno sembra. Qui fuori gela, lo prendo e lo porto in sala mensa e lo poso sul divano. Mi avvicino al microfono e dico:

- Attenzione! Sono Tony, tutti gli Avengers devono venire assolutamente in sala mensa !-

Nel frattempo che tutti arrivino mi avvicino al bimbo e noto una lettera, ma aspetto che ci siano tutti per leggerla. Si è svegliato senza piangere, chissà se ha fame, dovrò comprare biberon e pannolini. Ha i capelli neri e gli occhi ghiaccio. È bellissimo.

- Tony che è successo ?-

- Bhe, abbiamo un ospite, Avengers !-

e gli mostro il bambino

- L'ho appena trovato fuori, ha una lettera con sè, ho aspettato voi per leggerla -

- Ciao piccolo, io sono Sarah-

- Ahhh-

risponde il piccolo prendendole il dito

- Gli piaci -

le dice James

Il piccolo appena vede James gli sorride e alza le braccia per farsi prendere. James lo prende e lo porta con sè su una sedia.

-  Anche tu gli piaci -

gli dice Sarah

- Avanti Tony, leggi la lettera-

lo sprona Steve.

- Si, subito-

Ciao  Avengers,

mi chiamo Cristel, ho 28 anni e ho        fatto parte dell' HIDRA da quando sono nata. Sono la nipote di Johann Schmidt o comunemente detto Teschio Rosso, da quanto ne so primo nemico di Captain America.

Ho deciso di ribellarmi a questa associazione di delinquenti, andando contro la famiglia anche. L'ho fatto principalmente per salvare mio figlio, non voglio che diventi come loro. Ho deciso di chiamarlo Steven James, Steven come Captain America è il colmo ma è il mio eroe preferito anche se sono nata con ideali opposti; e l'ho chiamato James come suo padre. Due anni fa, l'HIDRA trovò delle provette di sangue e cellule sessuali del Soldato d'Inverno. Mi fecero addormentare e fecondarono le mie cellule con quelle del Soldato. Rimasi incinta. Dopo nove mesi, il 14 Febbraio 2018, è nato Steven. Io essendomi ribellata non potevo stare più vicino a mio figlio, sono destinata a morire, l'avrei messo in pericolo.

Quindi a malincuore ho dovuto separarmene, sono sicura che starà benissimo con voi, che gli darete tutto l'amore di cui ha bisogno. Starà con suo padre, gli chiedo di riconoscerlo, ha il siero del Super Soldato nel suo corpo, anche se è piccolo sa dare calci potenti. Una volta ha distrutto un tavolo di legno con un pugno.

Per favore è tutto quello che mi sta a cuore, proteggetelo.

Vi prego di non cercarmi, di non dire niente a Steven: da dove provengo, di suo nonno. Non voglio che incontri l'HIDRA e che se lo riprendino.

Ti amo piccolo mio

Addio, tua mamma.

POV JAMES

- Ma come, questo bimbo sarebbe mio figlio ?!-

dico incredulo.

- A quanto pare si. Avete gli stessi occhi per giunta -

mi dice Tony.

- Vuoi fare il test del DNA, per essere sicuro ?-

- No, grazie Bruce. È mio figlio con o senza un responso scientifico o come si dice. Mi dispiace solo per sua madre, è stata coraggiosa e devo esserlo anche io.

Bene Steven, tua madre mi ha chiesto di riconoscerti. Quindi darti il mio cognome e una famiglia. La famiglia c'è, per il cognome servono le carte. Tony hai qualche idea ?-

- Si, entro domani avrai i moduli da compilare e sarà  a tutti gli effetti un Barnes-

-Ma sui moduli dovrà esserci anche la presenza di una mamma ?-

- Si preferirebbero due nomi, per garantire anche secondo la legge, un nucleo familiare completo...-

- Va bene, grazie. Sarah posso parlarti di là, in privato ?-

- Si, certo -

- Steve, puoi tenermi Steven -

- Certamente, vieni dallo zio piccolo -

- Dimmi tutto James -

- Io e il piccolo abbiamo bisogno di una figura che ci tenga uniti. Io come sostegno fisico e psicologico e Steven come mamma. Quindi visto che servono due nomi per garantirgli una famiglia. Voglio chiederti di far parte di questa famiglia. Vuoi ?-

- Si, certo che voglio. Sarà un figlio meraviglioso. Ti amo James, grazie-

-Ti amo anche io. Torniamo dagli altri a dare la notizia-

- Ehi ragazzi fate piano -

- Stava piangendo, gli mancava il papà a quanto pare. Tienilo, si è calmato-

mi dice Tony

- Allora piccolo, ti assicuro che avrai un papà e anche una mamma. Adesso te la presento. Avanti prendilo Sarah -

- Ciao Steven, io sarò la tua mamma e cercherò di essere brava e coraggiosa tanto quanto la tua. Te lo prometto-

- Bucky, quindi sarà Sarah a firmare i moduli per il riconoscimento e per il nucleo familiare ?-

mi chiede conferma Steve

- Si, ho scelto lei. So che sarà perfetta. È la persona giusta -

- Ottimo ragazzi auguri!

Diamo il benvenuto a Steven James Barnes con una festa. Questa sera. TUTTI PRESENTI!-

esulta Tony guardandoci uno ad uno con sgurado omicida.

- Ahahahah-

- Dobbiamo andare a comprare  biberon, pannolini, omogeneizzati, pappine, vestitini, insomma tutte cose che servono ad un bambino. Steve vieni con noi -

- Si, arrivo-

AL SUPERMERCATO

- Come ci si sente ad essere papá James ?-

mi chiede Steve

- Bene, strano nel senso buono, mi sento come rinato. Felice di avere qualcuno per cui donare la mia vita, qualcuno per cui svegliarmi la mattina e anche la notte immagino adesso-

dico sorridendo ed immaginandomi tutto ciò.

- Sto pensando ancora alla madre di Steven. È una grande donna, e una grande mamma per mettersi contro la sua famiglia per il bene di suo figlio-

dice Steve.

- Giá. E immagino che ti piaccia anche perché sei il suo eroe preferito ?-

- Questo è un onore -

mi sorride.

- Ehi ragazzi. Guardate che ho trovato!-

- Ma è una tutina col mio scudo. Non pensavo esistessero-

- Gliela prendiamo ?-

mi domanda Sarah

- Assolutamente -

la guardo felice, ha una luce diversa negli occhi e mi piace ancora di più.

- Allora, per prima cosa pannolini, biberon, e cose da mangiare -

Andiamo nel reparto per bambini dove c'è tutto quello che serve. Mentre andiamo lo vedo seduto al seggiolino del carrello e si guarda intorno per capire dove si trova, guarda le luci, guarda me, Sarah e Steve. E stupendo, sono sicuro farà grandi cose.

- Adesso, reparto abbigliamento. Dobbiamo comprargli altre tutine,  body, scarpine... tante cose-

mi ricorda Steve.

- Ok, sarà un pomeriggio lungo a quanto pare ?-

A CASA

- Ciao, siamo tornati -

- Ciao, cosa avete comprato ? Ciao piccolino, io sono zio Tony.

Tony, 4 semplici lettere. È vero che dirai prima il mio nome invece di papà  e mamma-

- Dai Tony, lascialo stare tanto dirà prima zio Steve. Non è vero Steven ?-

- Pa- pa- Papá. Papá, Papá-

-Ha detto papá, ha detto papá. Bravo campione. Ridillo pa-pá -

- Papá -

dice il piccolo

- Grazie, Tony. Ha parlato. Ora prova a dire mamma. Mam-ma-

- Ma. Mam. Mamma-

- Ha detto mamma, siii. Sei un tesoro Tony -

dice Sarah

-  Si grazie, ma doveva dire Tony, non mamma o papá. La prossima volta psicologia inversa-

- Tanto la prossima volta dirà Steve. Ha quasi un anno, deve imparare il suo nome, quindi...-

- Comunque Tony, abbiamo comprato tutine di tutti i tipi. Una con lo scudo di Steve, una con la faccia di Iron Man, una con Hulk ed una col martello di Thor. Alcune eleganti per sta sera. Ed ovviamente tutto il necessario per lui. Ci vediamo sta sera. Devo prepararlo. Vieni Sarah? -

- Ovviamente!-

- Tony, siamo diventati zii, e loro genitori -

- Già, non preoccuparti. Tra poco toccherà a noi-

e si baciano.

IN CAMERA DI JAMES E SARAH

- C'è una culla. L'avrà messa Tony, ma per una settimana voglio che dormi in mezzo a noi -

- Dai su, ora laviamolo e vestiamolo -

mi ricorda Sarah

- Dai stai fermo Steven. Lasciati insaponare-

- Stiamo inzuppati d'acqua-

diciamo ridendo

- Papá, mamma-

- Si, siamo qui. Adesso ti asciughiamo-

Prendo il phon e lo avvicino. Ma evidentemente era troppo caldo, tanto che Steven lo prende e lo accartoccia piangendo.

- Va bene, va bene. Basta. Non c'è più. Adesso ti ascugo con l'asciugamano. Shhhh-

lo tranquillizza Sarah

- Ok. Dobbiamo fare molta attenzione-

ALLA FESTA

Scendiamo in sala. Sono tutti eleganti, Tony più di tutti.

Abbiamo vestito Steven, con una tutina disegnato sopra uno smocking e delle scarpine nere.

Sarah è bellissima, ha un vestito nero che le mette in risalto le curve.

- Sei bellissima -

- Anche tu, ed anche tu sei bellissimo Steven -

Steven inizia a battere le mani e a dire mamma per farsi prendere.

- SIGNORI E SIGNORE DIAMO IL BENVENUTO A STEVEN JAMES BARNES!-

esclama Tony mentre tutti esultano e io lo alzo per farlo vedere.