<
< Ma perché stai dando per scontato che io voglia aiutarti?>> Il ragazzo risponde dandole le spalle. < Ella disse decisa. < Il ragazzo dagli occhi azzurri condusse Anna in un cammino verso una meta ancora ignota. < < < < Anna distolse lo sguardo per l'imbarazzo. <<... In ogni caso, capirai più tardi, ora siamo quasi arrivati.>> Difatti, Anna scorse quella che sembrò una città, o meglio, un grande villaggio. Dava subito nell'occhio grazie alla molteplici luci che illuminavano il luogo altrimenti oscurato dalla notte. Una volta entrati, Anna si perse ad osservare le case che lo costituirono, alcune erano dei veri e propri capannoni, e altre invece erano delle piccole costruzioni in mattoni. Per non parlare degli abitanti di quel villaggio, a prima vista sembravano degli esseri umani come Anna o Sou, ma prestando più attenzione, si poteva notare che avevano delle grandi ali sulla loro schiena. < La ragazza chiese un po' impaurita dal loro bizzarro aspetto. < Attraversando il villaggio però, Anna vide anche degli esseri umani, difatti questi non avevano ali. < Chiese la ragazza sorpresa. < < < < Alla fine, i due raggiunsero un edificio parecchio diverso da quelli del villaggio, la sua dimensione superava di gran lunga quelle del villaggio, ma soprattutto era molto più moderna rispetto a quest'ultime. Aveva una forma che ricordava un laboratorio, e delle finestre oscurate per evitare che qualcuno sbirci all'interno, e per finire una porta di ferro inapribile se non con una password. < Disse Sou prima di apprestarsi a mettere il codice. Una volta aperta la porta, i due entrarono. L'interno dell'edificio aveva pareti in blu scuro, con il pavimento formato da brillanti mattonelle bianche, insomma, sembrava proprio un laboratorio professionale. Sou condusse Anna in una stanza dove ad aspettarli ci furono due uomini. Uno di questi aveva dei corti capelli castani, e si capiva essere la mente dei due, infatti, con il suo camice bianco e gli occhiali da vista che coprivano i suoi occhi verdi, dava proprio l'aria da intellettuale. L'altro invece era stempiato e muscoloso, un ex militare, nonostante fosse probabilmente nel pieno della mezza età, la sua sola presenza fece intimorire la ragazza, che cercò il più possibile di evitare il contatto visivo con lui. < Mi chiamo Sebastian, piacere di conoscerti.>> Disse il ragazzo intellettuale col sorriso sulle labbra. < Ella rispose timidamente. < Nonostante la rassicurazione di Sebastian, la ragazza era comunque un po' impaurita mentre si avvicinava all'altro uomo. < < < < Ma piuttosto, parliamo di cose importanti, siediti.>> Anna si sedette di fronte ai due nuovi ragazzi. < Sebastian chiese. < < (Sembrano veramente disperati, chissà quanto tempo hanno passato qui.) <<... Sono stata portata qui da un ascensore.>> < Sebastian esclamò sorpreso, perfino Thomas, che finora mantenne uno sguardo serio, rimase incredulo. < Proprio quest'ultimo insistette per far continuare il discorso ad Anna. < Ella disse ancora traumatizzata della cosa. < Il ragazzo col camice rimase lì fermo, incredulo di fronte alla storia della ragazza, non sapeva se crederci o no, d'altronde, sembrava proprio una delle più classiche storia horror. < L'uomo ex militare notò la paura che si formò in Anna ricordando ciò che successe poco fa. < < < Un attimo! Dov'è finito Sou?>> < Sebastian chiese. < < < Allora il ragazzo estrasse una pistola e gliela porse ad Anna. < < < Così, la ragazza uscì dalla stanza. < < E infine, Sebastian raggiunse Anna all'uscita e si avviarono alla ricerca di Sou. < CONTINUA