**Capitolo 4: Nel Cuore del Potere**
Isabella, Leonardo e Marco si nascosero dietro un drappo di velluto, il cuore che batteva all'impazzata mentre ascoltavano i mormorii provenienti dalla sala. La tensione era palpabile, e ogni parola che udivano sembrava carica di significato.
"Dobbiamo agire rapidamente," disse il duca Vittorio, la sua voce autoritaria che risuonava nel silenzio. "I malcontenti stanno crescendo. Se non prendiamo misure drastiche, perderemo il controllo."
Isabella strinse i denti, sentendo la rabbia crescere dentro di lei. Quella dichiarazione confermava le sue paure, ma le dava anche la motivazione necessaria per continuare la sua missione.
"Dobbiamo silenziare chiunque osi opporsi a noi," continuò il duca, mentre gli altri nobili annuivano in segno di approvazione. "Se necessario, userò la forza. Non possiamo permettere che il caos si diffonda."
Leonardo scambiò uno sguardo preoccupato con Isabella. "Dobbiamo avere prove di ciò che sta dicendo," sussurrò. "Se riusciamo a documentare i suoi piani, avremo un'arma potente."
Mentre il duca parlava, Marco si spostò leggermente, cercando di individuare un modo per avvicinarsi. "Ho visto un tavolo con dei documenti," disse, "potrebbe esserci qualcosa di utile."
Isabella annuì, consapevole che dovevano muoversi in fretta. "Andiamo. Dobbiamo essere veloci e silenziosi."
Spostandosi con cautela, i tre si avvicinarono al tavolo dove il duca e i suoi alleati stavano discutendo. Isabella sentì il suo cuore accelerare mentre si piegava per raccogliere i documenti sparsi. Le sue mani tremavano leggermente, ma la determinazione era più forte della paura.
"Ecco," sussurrò Marco, indicando un rotolo di pergamena. "Prendi quello."
Isabella afferrò il documento e, mentre si alzava, notò un'altra pergamena con il sigillo del duca. "Aspetta," disse, "prendiamo anche questo."
Ma proprio in quel momento, il duca si voltò, e Isabella si rese conto che il suo nascondiglio non era più sicuro. "Dobbiamo andare!" esclamò.
Correndo verso la porta, il trio si ritrovò nel corridoio, il battito del cuore che risuonava nelle orecchie. "Dobbiamo separarci," suggerì Leonardo, il respiro affannoso. "Ci sarà più possibilità di non essere scoperti."
"D'accordo," rispose Isabella, il suo viso pallido per l'adrenalina. "Incontriamoci nei giardini tra un'ora. Non raccontate a nessuno di quello che abbiamo visto."
Si separarono rapidamente, Isabella correndo verso l'uscita del palazzo, il documento stretto tra le mani. Ogni passo era un misto di paura e speranza; sapeva che la loro missione stava per prendere una piega decisiva.
Una volta nei giardini, si rifugiò dietro un cespuglio, cercando di riprendere fiato. La luna splendeva alta nel cielo, illuminando il suo cammino. Finalmente, dopo alcuni minuti, vide apparire Leonardo e Marco.
"Ce l'abbiamo fatta," disse Marco, il volto illuminato da un sorriso di trionfo. "Hai trovato qualcosa di utile?"
Isabella annuì, estraendo il rotolo di pergamena. "Sì, guardate qui," disse, sviluppando il documento. I suoi occhi scorsero le parole, e il suo cuore si fermò. "Questi sono piani per reprimere le rivolte, e ci sono nomi di alleati che stanno aiutando il duca."
Leonardo e Marco si avvicinarono, leggendo attentamente. "Questa è la prova che ci serve," esclamò Leonardo. "Dobbiamo mostrare questo ai nobili disillusi. Potrebbe cambiare tutto."
"Ma dobbiamo muoverci con cautela," avvertì Isabella. "Il duca ha occhi ovunque, e se scopre che abbiamo questi documenti, non esiterà a eliminarci."
La determinazione nel cuore di Isabella era più forte che mai. "Incontriamoci con gli altri alleati. Dobbiamo rivelare ciò che abbiamo scoperto e pianificare il nostro prossimo passo."
Mentre si preparavano a lasciare i giardini, una figura emerse dall'ombra. Era Elena, la giovane nobildonna che avevano incontrato in precedenza. "Cosa sta succedendo?" chiese, il viso pallido e preoccupato.
Isabella si voltò verso di lei, il documento ancora in mano. "Abbiamo scoperto i piani del duca. Dobbiamo agire, e abbiamo bisogno del tuo aiuto."
Elena annuì, il suo sguardo risoluto. "Sono con voi. Non possiamo lasciare che il duca continui a opprimerci."
Con la nuova alleata al loro fianco, il gruppo si diresse verso la stanza segreta dove si erano incontrati la prima volta. Sapevano che i tempi erano cruciali e che ogni decisione avrebbe potuto cambiare il corso della loro lotta.
Una volta riuniti, Isabella espose il contenuto del documento e i piani del duca. La sala si riempì di discussioni animate e piani strategici. Ogni membro del gruppo portava idee e suggerimenti per affrontare il duca e i suoi alleati.
"Dobbiamo mostrare al popolo che non siamo più disposti a subire," disse Marco. "Possiamo convocare una riunione segreta tra i nobili disillusi e il popolo."
"E possiamo organizzare una manifestazione," aggiunse Elena. "Dobbiamo farci sentire."
Isabella ascoltava, il suo cuore che batteva forte per l'eccitazione. Il piano stava prendendo forma, e finalmente si sentiva parte di qualcosa di più grande. La lotta per la libertà era iniziata, e insieme avrebbero affrontato il potere oppressivo del duca Vittorio.
La notte si fece profonda, ma la determinazione del gruppo brillava come una fiamma. Erano pronti a combattere, e la loro rivoluzione stava per iniziare.