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Chapter 5 - capitolo 5

**Capitolo 5: La Fiamma della Ribellione**

La luce dell'alba filtrava attraverso le finestre del palazzo, portando con sé un senso di rinnovata speranza. Isabella si alzò presto, il cuore colmo di emozione per i piani che avevano discusso la notte precedente. Oggi sarebbe stato un giorno cruciale; il loro movimento per la libertà stava per prendere forma.

Dopo una rapida colazione, si diresse verso i giardini, dove si era data appuntamento con Leonardo e Marco. La tensione era palpabile, ma anche l'eccitazione. Sapevano che il loro incontro con i nobili disillusi era fondamentale per il successo della loro causa.

Quando Isabella arrivò, trovò i suoi alleati già lì, visibilmente ansiosi. "Siete pronti?" chiese, cercando di infondere un po' di ottimismo.

"Pronti e determinati," rispose Leonardo, con un sorriso incoraggiante. "Abbiamo già contattato alcuni nobili che sono disposti a unirsi a noi. La nostra voce sta cominciando a farsi sentire."

Marco annuì. "Dobbiamo muoverci con cautela. Se il duca scopre i nostri piani, potrebbe scatenare la violenza. Dobbiamo convincere i nobili a parlare con il popolo senza rivelare troppo."

Isabella si sentì sopraffatta dalla responsabilità, ma si ricordò della forza che aveva trovato in quel gruppo. "Iniziamo a diffondere la voce. Oggi stesso, organizziamo un incontro pubblico nel mercato. Dobbiamo mostrare al popolo che non sono soli."

Con il piano in atto, il trio si disperse per preparare il terreno. Isabella si recò nel mercato, dove il profumo di pane fresco e frutta matura si mescolava al chiacchiericcio della gente. Con un cuore palpitante, iniziò a parlare con gli artigiani e i mercanti, seminando il seme della ribellione.

"C'è un cambiamento nell'aria," diceva a chiunque volesse ascoltarla. "Non possiamo più subire l'oppressione del duca. È tempo di unirci e lottare per i nostri diritti!"

I volti della gente si illuminavano al suo richiamo, e il passaparola iniziò a diffondersi. "Ho sentito che la duchessa sta parlando di libertà," mormorava un pescivendolo. "Dobbiamo sostenerla!"

Nel frattempo, Leonardo e Marco si erano uniti a Elena, visitando i nobili disillusi. "Dobbiamo farvi capire che il duca sta perdendo controllo," diceva Marco. "Se non agiamo ora, il nostro futuro sarà segnato dalla paura e dalla repressione."

Alcuni nobili iniziarono a rispondere, mentre altri rimanevano scettici. "Cosa possiamo fare noi contro di lui?" chiese un vecchio conte, il volto segnato dalla rassegnazione.

"Possiamo fare molto, se ci uniamo," rispose Elena, con passione. "Dobbiamo far sentire la nostra voce, e se ci uniamo al popolo, possiamo rovesciare il duca."

Dopo ore di incontri e discussioni, il gruppo si riunì nuovamente nei giardini, il volto di Isabella radioso. "Le cose stanno cambiando," dichiarò. "Ci sono stati nobili disposti a unirsi a noi, e il mercato si sta preparando per l'incontro di oggi. È tempo di agire."

Con il sole che calava all'orizzonte, il gruppo si radunò nel cuore del mercato. I cittadini si accalcarono, curiosi di sapere cosa stesse accadendo. Isabella, Leonardo e Marco si posizionarono su un palco improvvisato, mentre Elena si univa a loro, pronta a fare la sua parte.

"Gente di questa città!" iniziò Isabella, la voce che risuonava con forza. "Siamo qui oggi per parlare di un cambiamento tanto atteso. Non possiamo più vivere sotto il giogo del duca Vittorio!"

Le parole di Isabella si diffusero tra la folla, e le teste si girarono, l'attenzione catturata. "Il duca ci ha tolto la nostra libertà, le nostre speranze. Ma insieme, possiamo riprendere ciò che ci spetta!"

Le grida di approvazione iniziarono a farsi sentire. "Libertà! Libertà!" cantava la folla, mentre l'energia cresceva.

Leonardo prese la parola, aggiungendo: "Non siamo soli! Ci sono nobili che si uniscono a noi, che sono stufi di vivere sotto la tirannia. È tempo di farci sentire!"

La folla si infiammava, e Isabella sentì la forza della loro determinazione. "Non possiamo più aspettare. Dobbiamo unirci, formare una forza che non può essere ignorata. Dobbiamo combattere per i nostri diritti e per il futuro dei nostri figli!"

Mentre le urla di sostegno si alzavano, Isabella si rese conto che la rivoluzione stava realmente prendendo piede. Il potere della gente, una fiamma che si stava accendendo, non poteva essere fermato.

Ma mentre la folla si accendeva, un'ombra scivolò tra le strade. Un gruppo di guardie del duca, avvertite dai rumori e dalle voci di ribellione, si avvicinava. Isabella lo vide e il suo cuore si fermò. Dovevano agire in fretta.

"Dobbiamo disperderci," disse Isabella, il volto serio. "Ma non lasciate che la paura ci fermi. La nostra lotta è appena iniziata!"

La folla si disperse rapidamente, ma il seme della ribellione era stato piantato. Isabella e i suoi alleati si riunirono, consapevoli che il tempo per affrontare il duca e il suo regime oppressivo stava arrivando. La lotta per la libertà era solo all'inizio, e la scintilla che avevano acceso non si sarebbe spenta facilmente.