Il primo pensiero di Luke fu che stava cadendo. Non c'era alcuna sensazione di gravità che lo tirava verso il basso, ma il suo corpo era come sospeso nell'aria, senza peso e senza una direzione chiara. Un'oscurità infinita lo avvolgeva, come un mare profondo, senza fine, in cui non c'era né luce né ombra, solo un vuoto che sembrava assorbire ogni singola traccia dell'esistenza. Eppure questa sensazione di galleggiare, di essere sospeso in un non-luogo, non gli dava il minimo sollievo. Non era rassicurante. Non era rassicurante. Sembrava che la sua stessa essenza fosse messa alla prova, come se il suo corpo e la sua mente non fossero destinati a trovarsi in un posto del genere. Devo essere morto, pensò Luca, i suoi pensieri fluttuavano nell'etere come tutto il resto. Ma se ero morto, perché non sentivo nulla? Nessun dolore, nessuna paura. Solo un'assoluta, travolgente sensazione di nullità. Che cos'era il nulla? E se non era la morte, cosa stava succedendo? La sua mente, ancora confusa e annebbiata, cercava di dare un senso a ciò che gli stava accadendo, ma non c'era nulla di familiare in quell'esperienza. La vita che conosceva – quella fatta di risate, lacrime, amicizie, dolore e speranza – gli sembrava ora un ricordo lontano, sbiadito, qualcosa di irraggiungibile. Forse era stato un sogno? Una visione in cui la sua coscienza aveva perso ogni connessione con il corpo fisico. Eppure, c'era qualcosa di incredibilmente reale nella sensazione di vuoto che lo circondava, una realtà che sfidava ogni logica. Era come se il suo essere fosse stato proiettato in una dimensione separata, una dimensione in cui non c'era più spazio per la familiarità. Dove il concetto stesso di "essere" veniva messo in discussione. Un'altra sensazione, tuttavia, si fece strada nella sua mente. Una sensazione di solitudine, ma anche di grande opportunità. Non c'era più nulla che lo legasse al suo vecchio mondo, nulla che gli impedisse di ricominciare, di reinventarsi. Ma come? E perché? La sua mente continuava a vagare, alla ricerca di risposte che non arrivavano mai. Poi, all'improvviso, un cambiamento. Una luce brillante esplose davanti a lui, così intensa che sembrò squarciare il suo stesso essere, come se lo penetrasse fino all'anima. Luke non poté fare altro che chiudere gli occhi, ma subito si rese conto che non c'erano occhi a cui rivolgersi. Non c'era nessun corpo. Solo una coscienza, sospesa e senza forma. La luce era impossibile da ignorare, eppure, stranamente, non gli dava fastidio. Non c'era calore che bruciava la sua pelle, nessuna tensione nell'aria. Solo la luce, che invadeva ogni angolo del suo essere. E poi una voce, che sembrava provenire da tutte le direzioni, da ogni angolo del vuoto. "Benvenuto, Luca Valen." Le parole penetrarono nella sua mente come un'onda d'urto, come se una nuova realtà fosse stata forgiata con quel semplice suono. La voce non era né femminile né maschile. Non aveva emozioni, ma possedeva un'autorità che non poteva essere ignorata. Era calmo, immobile come l'oceano più profondo, ma conteneva un potere innegabile. Luca, senza un corpo per reagire, si sentì intrappolato da quelle parole, incapace di rispondere. Non poté fare altro che essere sopraffatto dall'eco della voce che chiamava il suo nome. Come faceva quella voce a sapere chi fosse? Ancora più importante, cosa voleva da lui? «Non tentare di parlare», disse la voce, senza un accenno di esitazione. "Stai attraversando la transizione. Il tuo corpo fisico non esiste più. Qui costruirai una nuova forma, plasmata dalle tue scelte e dalla tua determinazione". Luca, pur non avendo bocca né corde vocali, cercò di rimettere in ordine la mente. Il concetto di "transizione" era più di quanto potesse comprendere. La voce parlava di una forma, ma quale forma? Cosa significava quella frase, quella che diceva che avrebbe costruito una nuova forma? Dov'era adesso? Ancora più importante, cosa era successo al suo corpo? Se non esisteva più, allora cosa restava di lui? Le immagini cominciarono a formarsi nella sua mente. Alcuni erano onirici; altre sembravano più reali, quasi tangibili. Vide terre desolate, vaste pianure di sabbia grigia e ghiaccio, rovine che sfidavano il tempo. Vide creature di tutte le forme e dimensioni, mostri che popolavano i paesaggi desolati, esseri metà uomini e metà macchine e guerrieri combattere in battaglie epiche, combattendo non solo per la sopravvivenza ma per una sorta di grandezza che non riusciva a comprendere appieno. Uomini e donne con poteri straordinari, ma anche con gli occhi pieni di sofferenza, di dolore e di una strana determinazione, come se nulla potesse fermarli."Questo mondo è un Nexus", continuò la voce, con un tono imperioso e chiaro. "Un luogo dove la realtà si piega alla volontà dei forti e consuma i deboli. Qui, i deboli non hanno speranza. Ma tu, Luke Valen, avrai ciò che ti è stato negato nel tuo vecchio mondo. Una possibilità di vivere. Una possibilità che nessuno ti ha mai dato". Le parole risuonarono nella sua mente come un incantesimo, ma Luca non riusciva a capire fino in fondo cosa significassero. Un mondo che consumava i deboli? Un mondo che piega la realtà stessa? La paura e il dubbio lo assalivano. Se tutto questo fosse vero, cosa avrebbe dovuto affrontare? E chi, o cosa, lo stava mettendo alla prova? "Accetti le regole di questo mondo?" La domanda era breve, ma Luke la sentiva vibrare nelle ossa, nelle vene, in ogni angolo della mente. Non poteva fare altro che riflettere, ma non c'era tempo. Il suo vecchio mondo non esisteva più, non c'era nulla che lo legasse a ciò che era stato. Aveva una scelta, ma non c'era davvero una risposta giusta. Non c'era modo di tornare indietro. Senza pensarci troppo, trovò la sua risposta. "Sì." La voce lo salutò con un silenzio che durò solo un attimo. Poi, un'ondata di dolore, un dolore che non aveva forma fisica ma sembrava squarciare la sua mente, lacerandola e ricomponendola. Non c'erano sensazioni fisiche, ma il dolore era reale, come se la sua stessa identità si stesse rimodellando, come se le sue esperienze, le sue scelte, venissero cancellate e ricreate in una nuova forma. Un dolore senza corpo, ma che lasciava cicatrici in ogni angolo della sua coscienza. Poi, tutto è cessato. L'oscurità tornò, ma non era la stessa oscurità di prima. Era diverso. Profondo. Più ricco di possibilità. La sua mente era ora pronta ad affrontare la realtà del Nexus. La sua transizione è stata completa. Luca non era più un semplice essere umano. Era qualcosa di nuovo, un'entità in divenire, pronto a scoprire ciò che il mondo aveva in serbo per lui. Era solo l'inizio. In quel momento, però, la coscienza di Luca avvertì un movimento. Un sussurro impercettibile nel profondo della sua mente, come una voce lontana che lo chiama. Non sapeva cosa fosse, ma sentiva che qualcosa lo stava guidando, un destino che lo aspettava. All'improvviso, un senso di stabilità si fece strada nei suoi pensieri. L'oscurità cominciò a dissolversi e Luke cominciò a percepire, anche se vagamente, una nuova realtà che stava sorgendo intorno a lui. Si sentì sollevato, come se una nuova forma di energia lo stesse pervadendo. Lui era diverso. Non era più Luke Valen, il ragazzo che aveva vissuto nella vecchia dimensione. No, ora era qualcos'altro. Qualcosa di più grande. Un'energia pura, una forza che cominciava a materializzarsi in qualcosa di tangibile. La sua coscienza non era più fluttuante e dispersa; Ora si stava concentrando, come se una struttura stesse cominciando a prendere forma attorno a quella che una volta era stata una persona comune. La sua mente era chiara, chiara, e finalmente, come una folata di vento che dissolve una nebbia, la sua nuova realtà emerse davanti a lui. Era pronto.