N: In questo frangete, nella storia ci troviamo 10 anni prima delle vicende narrate fin'ora, Toruh è solo un ragazzino, vive in una piccola cittadina di nome Floreis, sotto al regno di Elesis, totalmente esterna alle mura difensive, una cittadina tranquilla, che si colloca a pochi kilometri dall'impero di Mido che vive di esportazione di frumento e prodotti coltivati.
Toruh:
*portava insieme al padre dei sacchi di frumento*
*pant* *pant*
GUARDA PAPÀ CI STO RIUSCENDO!
*a momenti crollava a terra per il peso dei sacchi*
Genjo (padre):
Lo vedo lo vedo
*ridacchia*
Continua così ed a breve riceverai l'intero campo!
Toruh:
EVVIVA!
*barcolla ma si ricompone subito*
TZE! Finalmente... Tu e la mamma potrete riposare...
*sorride*
Genjo:
Per cosa mi hai preso pivello?! per un vecchietto decrepito!
*faceva valere i suoi 3 sacchi pieni di frumento come denotazione di forza*
TZE!
N: Continuando sulla via incontrano diversi altri contadini che con il sudore e la fatica salutano sempre energici e con il sorriso
Toruh:
PAPà... Dimmi una cosa. Qui al villaggio nessuno è ricco, ne tanto meno nobile, eppure... Come mai sembrano tutti così felici ed appagati?
Genjo:
*inizia a ridere*
Il lavoro glorifica l'uomo bello mio!
*salutava un suo amico che lavorava nel campo vicino*
Qui nessuno è ricco, e tutti lavorano sodo, eppure nessuno ha mai sognato di vivere nella splendente capitale, e sai perché?
Toruh:
*ci pensa un attimo*
Uhm, perché una vita fatta di luci non può che creare solo illusioni?
Genjo:
*rimane di sasso un secondo*
TZE! Te e le tue parole filosofiche! Manco le capisco!
*fa una pausa*
Bhe, dopotutto sei sempre stato così
*gli accarezza la testa mentre camminano*
Semplicemente perché noi qui viviamo a contatto con la natura, colei che ci nutre, colei che ci dona forza e risolutezza, viviamo guardando il cielo che ci dona la libertà di vivere. Ogni sogno che la nostra fantasia ci concede. E guardiamo i nostri figli crescere, e ciò ci dona la forza di mille uomini!
*inizia a ridere*
La nostra vita è pura e semplice, comprendiamo solo ciò che ci viene donato dalla madre terra, senza mai abbandonarci alle frivolezze che architetta il pigro cervello umano.
Toruh:
*sorride guardandolo*
Dici di non capire i miei pensieri filosofici, mentre intanto parli della vita in modo così riflessivo, mi prendi in giro forse?!
Genjo:
Tu dici?
*ride*
Oh? guarda chi è venuta a prenderci?
Akemi:
OOOOOOOOI! PAPà! FRETELLONE!
*corre verso di loro*
Toruh:
AKEMIIIIII!
*corre verso di lei dimenticandosi della stanchezza e del peso del sacco*
Genjo:
*ridacchia guardando Toruh*
(come detto, quando si guarda un proprio membro della famiglia crescere, si ha la forza di mille uomini!)
*tutti e tre camminano spensierati verso casa, ma al loro arrivo diverse persone vestite in armature scintillanti attendevano d'avanti all'uscio della porta di casa*
Cavaliere1:
OH? FINALMENTE STI SORCI SONO ARRIVATI!
*li guarda*
Cavaliere2:
Sei sempre così molesto...
*li guarda anche lui*
Toruh:
Uhm? Chi sono quegli uomini papà?
Genjo:
Sono dei cavalieri mandati dall'amministrazione, credo.
*cammina*
Akemi, Toruh
*li guarda*
Andate a giocare al parco, vi chiamiamo quando è pronto.
Toruh:
Papà! Ormai sono grande! Ho 12 anni! Posso sentire le questioni economiche!
Akemi:
EVVIVA! ANDIAMO DAI! FRATELLONEEEE!
*gli tirava la manica del braccio destro*
Genjo:
*sorride*
Dai vai su, tua sorella vuole giocare con te, assisterai un altra volta.
Toruh:
è una promessa eh!
*si gira verso akemi*
Andiamo!
*ridacchia correndo*
Akemi:
Evviva!
*lo segue di corsa*
Genjo:
*sorride guardando toruh e akemi *
*gira lo sguardo verso i cavalieri e torna serio*
*si carica la sacca di toruh e cammina verso essi*
Come posso aiutarvi?
Cavaliere1:
TZE! Tu vorresti aiutare noi? Bene! Inizia a pagare le imposte vecchio!
*si pone in avanti togliendosi la visiera in acciaio*
Genjo:
*lo guarda senza timore*
Ho già fatto rapporto al vassallo, aumentando drasticamente le imposte al villaggio in così poco tempo, e per di più in un periodo di carestia simile, il pagamento non potrà che arrivare in ritardo
*si avvicina alla porta di casa sua*
Cavaliere1:
C...COME OSI PARLARE IN MODO COSì INSOLENTE!
*guarda la casa*
Non male però, potremmo prendere la casa del capovillaggio come garanzia del pagamento
*sorride verso Cavaliere 2*
Genjo:
*di scatto si infuria*
Questa casa è stata costruita da mio padre! Dopo che ha lavorato una vita intera per realizzarla! Ed ora pretendete di averla?!
*li guarda fissi sull'uscio di casa*
Cavaliere2:
Iniziare dispute in questo momento non avrebbe senso.
*tira fuori una pergamena dal feretro del cavallo*
Con la presente, annuncio che:
Qualora il pagamento dell'imposta redatta dal sommo Haruki non venisse rispettata nei tempi previsti, 13 giorni, il qui presente Kazu Ferias sarà autorizzato a pretendere in valuta semmai diversa il pagamento.
*chiude la pergamena*
Avete 13 giorni da oggi.
*sale a cavallo*
Buona giornata.
Cavaliere1:
Io la avrei presa seduta stante.
*sale anche lui*
*i due corrono via a cavallo*
Genjo:
Tze...
N: Nei giorni successivi la situazione non sembrava migliorare e il 12° giorno
Toruh:
*cammina verso Genjo*
Papà!
Genjo:
E-Eh?! D-dimmi!
*si era quasi addormentato*
Toruh:
Non c'è più tempo non è così?
Genjo:
*lo guarda incuriosito*
Tempo?...
Toruh:
Il villaggio... Non ha i soldi per pagare il vassallo, è vero?
*lo guarda in modo serio*
Genjo:
T-tu... Come fai a saperlo...
Toruh:
Credevi veramente di potermi distrarre mandandomi al parco?
*ridacchia*
Ho sentito tutto.
Genjo:
*inizia a ridere*
Sei sempre stato parecchio sveglio...
*lo guarda*
Bhe, si è così... Il villaggio non può pagare
*guarda la casa*
Perciò immagino... che ci verrà portata via a breve...
Toruh:
*lo guarda e sorride*
Non ti arrendere così facilmente!
*sorride*
La casa è solo un luogo! A noi rimarrebbe tutto! Continueremmo ad esserci tu, io e Akemi!
Ed anche se non c'è più! C'è anche la mamma!
Genjo:
*lo guarda e spalanca gli occhi*
H...hai ragione... SI! la casa... è solo un luogo...
*inizia a lacrimare*
Toruh:
*sorride*
Io crescerò velocemente! Lavorerò più sodo di tutti gli altri! In questo modo... Potrai riposarti!
*sorride*
N: Passò la notte e alle prime luci dell'alba i due cavalieri erano già davanti casa
*genjo toruh e akemi escono di casa*
Genjo:
*guarda i due cavalieri e gli da le chiavi*
Tutto ciò che c'è dentro... Non ci serve... Tenetevelo...
*stringeva i pugni e tratteneva le lacrime*
Akemi:
*si nasconde dietro le sue gambe e da dietro tira le sue maniche*
F-forza...Papà!
Cavaliere1:
OH?! Ma che gentile! ce li saremmo tenuti lo stesso gli immobili! Sapete quanti soldi ci dovete?! lo sapete eeeeeh?!
Toruh:
*guarda fisso il cavaliere1 con uno sguardo freddo*
Andiamo... Padre.
*cammina avanti con solo ciò che aveva indosso*
Genjo:
S-si...
*da un ultimo sguardo alla casa e si gira*
Akemi:
*lo segue e gli era rimasto solo un peluche rappresentante un principe in tenuta blu*
Cavaliere1:
*la fissa e vede il peluche*
OH?! Cosa abbiamo li?! FERMI!
*li guarda ridendo e si avvicina*
Genjo:
*si ferma ma non si gira stringendo i pugni*
C-cosa volete... Ancora...
*la sua voce era completamente spezzata*
Toruh:
*guarda genjo e poi akemi*
(non ho mai visto nostro padre ridotto così... è il momento, di portare un po' di quel peso anche io)
*si avvicina ad akemi*
Akemi:
*stringe il peluche e lacrima*
N-no...
Cavaliere1:
Siete voi a ridurvi sull'astrico anzicché farvi dare di più dal resto del villaggio! Prendetevela con vo-
*guarda toruh avvicinarsi minaccioso*
Oh?
*tocca la spada*
(quello sguardo... Non è di chi vuole sottomettersi.)
Toruh:
*mentre camminava verso il cavaliere aveva lo sguardo freddo di un killer*
Genjo:
OI! TORUH! COSA VUOI FARE?!
*di scatto balza in avanti ma viene fermato da akemi che lo tiene dalla manica*
Akemi:
Il fratellone... Vuole aiutare...
Toruh:
*arriva davanti al cavaliere e si inginocchia slacciandosi le scarpe*
Queste, valgono molto di più, dovrebbero andare ben no?
*si alza e gliele porge rimanendo scalzo*
Cavaliere1:
*rimane shockato*
Oh...
*le prende e inizia a ridere*
Siamo apposto! ci vediamo il mese prossimo!
*cammina indietro verso il cavallo*
Cavaliere2:
*guarda con disapprovazione il suo compagno*
*poi guarda tristemente toruh ma con rispetto*
Genjo:
*guarda toruh scoinvolto*
(mio povero figlio... Tu hai sacrificato le stesse scarpe che hai desiderato per molto... Hai fatto, ciò che avrei dovuto fare io...)
*chiude gli occhi trattenendo le lacrime e lo abbraccia*
Toruh! Perché?!
Toruh:
*riesce a sorridere guardandolo*
Un giorno... Ci riprenderemo tutto padre! Te lo assicuro!