Chereads / il divorzio della duchessa / Chapter 13 - capitolo 13

Chapter 13 - capitolo 13

**Capitolo 13: Il Festival della Libertà**

Il giorno del Festival della Libertà finalmente arrivò, e la città era in fermento. Strade e piazze erano adornate con bandiere colorate e fiori freschi, mentre la musica risuonava nell'aria. Isabella si sentiva elettrizzata e speranzosa, desiderosa di vedere la comunità unirsi in un momento di gioia e celebrazione.

Il mercato, un tempo campo di battaglia, era ora un luogo di festa. I cittadini si riunirono per partecipare a giochi, balli e attività che celebravano la loro libertà e la determinazione di costruire un futuro migliore. Isabella si mescolò tra la folla, scambiando sorrisi e abbracci con i concittadini, mentre il senso di unità cresceva attorno a lei.

"Dobbiamo mostrare al duca che non ci fermeremo," disse Marco, unendosi a Isabella. "Questo festival è un segno della nostra forza."

"Esattamente," rispose Isabella, la voce carica di entusiasmo. "Dobbiamo dimostrare che siamo uniti, che la nostra determinazione è più forte delle sue minacce."

Durante il festival, ci furono discorsi ispiratori, tra cui quello di Isabella. Quando salì sul palco, la folla si fece silenziosa, pronta ad ascoltarla. "Gente della nostra città!" esclamò, il cuore che batteva forte. "Oggi celebriamo la nostra libertà e la nostra unità! Abbiamo affrontato sfide incredibili, ma siamo qui, insieme, più forti che mai."

La folla applaudì e Isabella sentì l'energia crescere attorno a sé. "Non possiamo dimenticare ciò che abbiamo conquistato. Ogni giorno è una nuova opportunità per costruire un futuro migliore. Dobbiamo rimanere vigili e pronti a difendere ciò che abbiamo ottenuto!"

Gli applausi si intensificarono, e Isabella si sentì travolta dall'amore e dal sostegno della sua comunità. "Insieme, possiamo superare qualsiasi ostacolo. Oggi celebriamo la nostra libertà, ma ricordiamo che la nostra lotta non è ancora finita. Dobbiamo continuare a lavorare per un futuro in cui nessuno sarà mai più oppresso!"

Dopo il suo discorso, il festival riprese con maggiore energia. Musica, danze e risate riempivano l'aria, e i cittadini si abbandonarono alla gioia del momento. Ma nel profondo del cuore di Isabella, una premonizione persisteva. Sapeva che la minaccia del duca non era scomparsa; era solo in attesa.

Mentre il festival continuava, Isabella si prese un momento per osservare la scena. I bambini giocavano, le famiglie si riunivano, e la comunità si stringeva attorno a un comune obiettivo. Era un'immagine di speranza e resistenza, ma l'ombra del passato incombeva ancora.

Verso sera, mentre il sole tramontava e la luce dorata si rifletteva sui volti felici, Isabella decise di avvicinarsi ai suoi alleati. "Dobbiamo rimanere vigili," disse loro. "Il duca potrebbe sfruttare questo momento di festa per colpire. Dobbiamo prepararci."

Leonardo annuì. "Hai ragione. Anche se oggi celebriamo, non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo assicurarci che ci siano pattuglie attive durante la notte."

"E dobbiamo comunicare con i nobili e i rappresentanti del popolo," aggiunse Marco. "Se il duca sta radunando i suoi sostenitori, dobbiamo essere pronti a unirci per difenderci."

Isabella si sentiva grata per la loro determinazione. "Iniziamo a pianificare adesso, mentre il festival è in corso. Dobbiamo essere pronti a qualsiasi eventualità."

Mentre il festival proseguiva, Isabella e i suoi alleati si ritirarono in un angolo tranquillo della piazza per discutere le strategie. Mentre parlavano, la musica e le risate di fondo sembravano un ricordo lontano, sostituite dalla consapevolezza che la sicurezza della comunità era in gioco.

"Possiamo stabilire una rete di comunicazione tra le pattuglie," suggerì Leonardo. "In questo modo, se notano qualcosa di sospetto, possono avvertire gli altri immediatamente."

"E dobbiamo assicurarci che ogni cittadino sappia cosa fare in caso di attacco," aggiunse Marco. "La preparazione è fondamentale."

Con la strategia in atto, Isabella si sentì più sicura. La comunità era forte e unita, e anche se la minaccia del duca incombeva, sapeva che avrebbero lottato per proteggere ciò che avevano costruito.

Quando la notte calò, il festival continuò a brillare di luce e vita. Ma Isabella rimase in allerta, osservando attentamente i movimenti attorno a lei. La musica risuonava, ma nel suo cuore c'era una tensione palpabile.

Improvvisamente, un grido si levò dalla periferia della piazza. Isabella si voltò, il cuore che le batteva forte. "Cosa succede?" chiese, mentre i cittadini cominciavano a radunarsi.

Una figura emerse dall'oscurità, e Isabella riconobbe un cittadino che correva verso di loro, il volto pallido e ansimante. "Il duca… è tornato! Ha radunato i suoi uomini e si sta avvicinando alla città!"

La folla si fece silenziosa, e il panico cominciò a serpeggiare. Isabella sentì l'adrenalina scorrere nelle sue vene. "Dobbiamo rimanere calmi!" esclamò, cercando di mantenere la calma. "Riunitevi! Prepariamoci a difendere la nostra casa!"

Mentre le persone si affrettavano a seguire le sue istruzioni, Isabella si rese conto che il momento del confronto era finalmente arrivato. La resistenza che avevano costruito si stava per mettere alla prova. "Insieme, possiamo farcela!" urlò, la voce che si alzava sopra il frastuono.

La comunità si mobilitò, i cittadini si armavano e si preparavano a difendere ciò che avevano conquistato. Isabella si sentì rinvigorita dalla determinazione della folla. "Non siamo soli! La nostra lotta è giusta, e oggi dimostreremo al duca che non ci fermeremo!"

Con il cuore pieno di coraggio, Isabella si preparò a guidare la sua gente contro l'ombra del passato che stava per tornare a bussare alla loro porta. La resistenza era viva, e la battaglia per la libertà continuava.