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**Capitolo 2: La Fuga**
L'alba ad Eldoria portava con sé un nuovo giorno, ma anche un nuovo pericolo. Elara e Kai si svegliarono al suono del campanile, il loro rifugio temporaneo, consapevoli che la città non avrebbe dimenticato il furto della notte precedente.
Mentre si affrettavano a scendere, Kai lanciò uno sguardo preoccupato ad Elara. "Dobbiamo liberarci del candelabro. È troppo rischioso tenerlo."
Elara annuì. "Ho un'idea. C'è un compratore al porto, qualcuno che non fa troppe domande."
Con il candelabro nascosto sotto il mantello di Kai, si diressero verso il molo. Il porto era animato da marinai e mercanti, l'aria salmastra piena di voci e odori di spezie esotiche. Qui, tra le ombre delle navi ancorate, avrebbero trovato chi cercavano.
Un uomo robusto, con una barba ispida e occhi attenti, li aspettava in un angolo appartato. "Avete qualcosa per me?" chiese con voce bassa.
Kai mostrò il candelabro, cercando di non sembrare troppo ansioso. "È un pezzo unico."
L'uomo lo esaminò attentamente, poi annuì soddisfatto. "Farà al caso mio. Ecco il pagamento."
Con un rapido scambio, Elara e Kai ottennero una somma di monete che avrebbero garantito loro cibo e sicurezza per giorni. Ma sapevano che non potevano restare a Eldoria ancora a lungo.
"Abbiamo bisogno di un piano," disse Elara mentre si allontanavano dal porto. "Dobbiamo lasciare la città prima che ci trovino."
Kai fece un cenno verso un veliero attraccato poco lontano. "Quella nave salpa stasera. Forse possiamo imbarcarci."
Il pensiero di lasciare Eldoria era spaventoso, ma necessario. Elara guardò la nave, le vele che ondeggiavano dolcemente sotto il sole. "Allora è deciso. Questa sera ce ne andiamo."
Con il tramonto che colorava il cielo di arancio e rosso, Elara e Kai si prepararono per la loro fuga. Il mondo oltre Eldoria li attendeva, pieno di incognite e promesse. E mentre si avvicinavano al veliero, il cuore di Elara batteva forte, consapevole che il viaggio avrebbe rivelato più di quanto potessero