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Chapter 3 - Kur

nelle profondità di Kur dove regna la pura tenebra e dove Khaos risiede, un entità fatta di pura tenebra, attendeva l'approvazione del suo Lord per rinforzare le catene che tengono fermo l'Antico re. Ed egli pensava ad un modo per liberarsi dal suo eterno tormento, ma ogni tentativo era invano ed in un lampo di pura luce bluastra le catene si rinforzano grazie al soldato di tenebra che lo supervisiona, i cancelli che portano nelle profondità più profonde al di sotto del tempio di Khaos, dove altri sette cancelli portano alla tomba del Antico re sono tutti sigillati con incantesimi antichi e guardati da sette Reaon creature: dalla testa di lupo, denti e naso di aquila, zampe di gallina con le scaglie molto lucide e sempre e solo bianche e spesso macchiate da escrescenze a forma di bulbo di un drago marino conosciuto sempre e solo soltanto come Aurolupus marinus, zampe nere coperte da fibre ossee mineraloidi che sono altamente impervie alla Magia di fuoco,acqua, aria vento incluso e infine terra per qualche ragione sconosciuta, neri ciechi occhi rossi che scrutano meglio di qualsiasi Magi o piccolo insetto che essi chiamano mortali possa sperare di ottenere, mani umanoidi che sono in decomposizione da tempi immemori, bocca creata con una geometria non di questo mondo, larghe spade in ferro che si protrudono direttamente dalla nera e nauseabonda carne sottostante, coperte di tagli da cui sgorga un acido rossastro che fa da sostituto del sangue a queste creature senz' anima, verdi, marcescenti spine di midollo osseo solidificato che fanno da catalizzatore per la loro potente magia delle ombre, enormi bulbi di sangue scarlatto le vestivano. L'avatar del Antico re vomitò violentemente a vedere le sue creazioni fargli da guardiane, a ricordargli il loro tradimento e non riuscendo a reggere usò un catalizzatore sulla sua stessa tomba per riempirla di miasmi tossici e tentare di fuggire solo per venir respinto indietro dalle catene, che come creature viventi gli si avvolserò intorno e lo teletrasportano dove era prima ovvero dietro l'ultimo cancello vicino alla fontana della follia, ed in ultimo disperato tentativo scatenò un piccolissimo scuotimento del terreno che non può neanche essere un sisma ma solo un disperato tentativo di riacquistare il potere rubato senza riuscirci ed egli costatando che non poteva riacquistare ciò che aveva perso, scivolò in un sonno tormentato, sognando: oscurità,occhi,venti,morte, sangue, il suo impero rompersi come vetro all' arrivo di quell' insolente, la sua anima gli stava urlando di non prendere parte alla battaglia tra Khaos ed il più potente dei suoi seguaci, ma lui non ascoltò e si intrufolò, Khaos sorrise diventando sempre più distorto man mano che la battaglia continuava ed infine la sua stessa sconfitta ed incatenamento nelle profondità più oscure e profonde di Kur con quelle stramaledette catene il tutto con un sorrisetto sul volto ricordò la delusione quando scopri che aveva assorbito tutto il suo potere insieme a tutte le sue Autorità, frustrazione,dolore,rabbia, odio, intensissimo odio, rancore,orrore per via del suo ego grandissimo che lo fece letteralmente impazzire d'ira quando venne sconfitto, rimorso per essersi intrufolato in una battaglia-trappola, completa anomia verso i suoi ex sudditi, rispetto per la forza di Khaos ed il suo pragmatismo, un senso di ripudio e disgusto rivolto al suo ex campione. Quando si svegliò millenni erano passati ma nonostante i numerosi suoi sforzi le catene né si rompevano né si crepavano, in un vano sforzo emise un ruggito bestiale ma in risposta risuonò il suono dell' tradimento e della sconfitta, venti di tormento e fiamme gli bruciarono le carni di un colore sconosciuto ai mortali, come marchi d'infamia e umiliazione non volendo ricordare lanciò una debole fiammella al cancello più vicino ma essa viene spenta dal apparire improvviso di una goccia d'acqua, tutto tremò e le tavole dei destini vennero proiettate, sconfortato l'avatar del Antico re ghignò malignamente pensando al magnifico lavoro che aveva fatto facendo cadere nella follia e la sete di potere l'Imperatore in un sogno mostrandosi a lui in tutto il suo alieno splendore. Marco's p.o.v. feci un montante colpendo la zona dei reni del enorme creatura serpentina: dalla testa di caprone con una corona di ossa e fiamme che si protrae dalle corna possenti, senza bocca, con denti affilati come una sega diamantata, come la pelle in ferro e oro splendente, con dieci braccia esili ricoperte da uno strato di pura magia che farebbe invidia ad un elfo silvano particolarmente assetato di potere e di oscure conoscenze al di là del nero muro, seicento neri occhi il cui sguardo osserva tutto e niente cosparsi per tutto il corpo, nere ali metalliche che muove così forte da creare tempeste, sigilli neri e contorti scritti nel linguaggio dei misteriosi draghi delle ombre, eterni crocicchi di nere ossa gelide figlie della regina delle lame il cui corpo è veleno induttore di ignoranza. Ed in un turbinio contrattaccò congiurando un attacco psichico con un debole ventosas horridus che creò dei proiettili di vento abbastanza deboli, io ne schivai alcuni e altri mi colpirono sul petto o sulle parti intime,<< o magnum sanguine, a quo vita fluit, reliqui, relictum est hic et nunc, et honorifice sicut ipse discipulus Hekate erat Solstitii Temporis Sensvs Interrogabo vos et fili ac Heka! et magna iudici Osirim lugeri quod fiat!>> ( traduzione o gran sangue, dai cui scaturisce la vita, abbandonalo qui ed ora, te lo chiedo rispettosamente come discepolo di Hekate e come nipote di Heka, e tu grande Osiride giudicalo così sia) declamai maledicendo il mio avversario rivelatosi un Atrone perché a causa della maledizione stava sanguinando dal collo e non diffusamente come succede ad altre creature, che ululò di dolore per poi caricarmi ciecamente io scansai al ultimo millisecondo il colpo evitandolo quasi completamente, e l'Atrone nel bel mezzo della mia schivata evocò un entità astrale che mi attacco io evitai il colpo per poi bandirla nel piano astrale, incuriosito le lanciai una potente fattura che la avrebbe portata alla morte di malattia non importa se è immune a malattie o no. Rimasi stoico mentre si riempiva di bubboni sanguinanti e pieni di pus che lentamente coprivano tutto il corpo dal interno e dal esterno, dopo un po' i bubboni esploserò scorticando l'Atrone dal interno verso l'esterno e bruciando via completamente la mucosa gastrica facendo in modo che lo stomaco si digerisca da solo, sorridendo presi un Athamé e tracciando un cerchio di protezione e poi più piccolo ed al interno del cerchio di protezione un cerchio di evocazione scacciando i seduttori della carne orribili creature gelatinose che di solito usano illusioni per sembrare eterei uomini o donne. Per poi nutrirsi della forza vitale della loro ignara preda, <> ( traduzione: Nera Nyx che tutto avvolge, ti chiedo O Regina della Notte del mio cuore Madre Della Morte, manda la tua maledizione e la maledizione delle Keres su coloro che si oppongono a me, Giuro di non attirare la tua ira e di consacrare a te mio figlio come tuo Avatar su questa terra e chiamo il fuoco di Efesto a tormentare chi in presenza di ogni singolo membro della discendenza del tuo Avatar commette atti peccaminosi come vendetta da parte del forgiatore delle armi degli dèi) recitai lentamente e il cerchio di evocazione brillò di un nero accecante sorridendo continuai a recitarla finché L'Atrone cadde a terra mentre veniva ridotto in piccolissimi pezzetti dalla maledizione di Nyx e il suo sangue creare un mini oceano per via della maledizione delle Keres che che inoltre lo condannò a Tartarus la prigione dei Titani, infuriato nei suoi ultimi momenti di vita l'Atrone cercò di maledirmi fallendo, mi teletrasporto fuori dove prima c'era una piccina ma ora incalcolabile armata di Goblin delle nevi, sorridendo Alessandra li stava schiacciando con la pressione dell' acqua, a loro essendogli impossibile utilizzare la Magia combattevano solo con asce e mazze o più raramente spadine o daghe, i Goblin venivano massacrati non c'erano molte perdite tra i Magi ma erano i soldati semplici che venivano devastati mi divertì lanciando un po' di Oblivium Existentia che mi permisero di sigillare un bel po' di Goblin in un oblio di eterno tormento e scoccai un occhiata complice a Martina che uso Esset Oblivio creando un buco nero di totale ed impossibilmente trasparente oblio puro dove neppure la luce scappa annichilazione per annientare una quantità sostanziale di Goblin e in lontananza intravidi un orda di Homunculi perché sono troppo perfetti e l'odore di carbone e carne bruciata era fortissimo, e avvisai le torri di guardia degli Homunculi ed esse impallidirono mentre gli Homunculi iniziano a sparare dardi magici in grado di fare male solo ai più deboli Magi e quando capiscono che i dardi non ci stanno facendo niente, iniziano a lanciare bombe di energia elettromagnetica che decimano un po' di soldati e Magi ma io dissi"Ανεβείτε ω μαύρα πνεύματα από τον κάτω κόσμο, σας παραγγέλνω στο όνομα της Εκάτης Βασίλισσα των φαντασμάτων και των φαντασμάτων και ως αγγελιοφόρος του Θανάτου. Σηκωθείτε σκιές του Άδη και απελευθερώστε την οργή σας." ( traduzione salite neri spiriti ve lo ordino in nome di Ecate Regina di fantasmi e spettri e come messaggero di Thanatos. Elevatevi ombre del Ade e scatenate la vostra ira.) io proferì riportando in vita i soldati morti che vanno in berserkgangr attaccando senza pietà alcuna per poi cadere in coma farmacologico