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Chapter 2 - Lo specchio

Tutti si fermavano al suo passaggio, la sua bellezza era d'una dea. Vanessa era vanesia ma bella. Trascorreva la maggior parte del tempo a guardarsi allo specchio. Quello specchio fu un dono della nonna defunta, uno specchio che pareva possedere proprietà magiche, le due teste di leoni scavate nella cornice parevamo osservarla, lei, la vera bellezza. I giorni passarono, la primavera scomparve e l'autunno si fece strada all'interno della cittadina e portò presso di sé fulmini e nubi di tempesta. Fu durante uno di quei giorni ch'ella fu vittima del fenomeno più bizzarro. Stava come al solito contemplandosi le labbra, i lineamenti più fini del suo volto, quando iniziò ad essere testimone di un'inquietante presenza davanti a lei. Non vide la più dolce creatura di Dio, vide un mostro. I lineamenti raffazzonati parvero uscire dalle profondità dell'inferno, gli occhi esser stati forgiati da Satana in persona. L'urlo che levò parve anch'esso provenire da Ade. La sola figura con cui poteva confessarsi era il prete del luogo, Shiloh. Sebbene sembrasse un vecchio buono a nulla, sembrava ancora un vecchio buono a nulla. Ma possedeva l'abilità più grande, il conforto. Non appena lo vide, ella cominciò a raccontare dell'orribil testimonianza, voce percossa, petto colpito dall'angoscia. Benché il grido scosse il legno del confessionale, egli rimase impassibile e con dolci parole diede al cuor scosso fortezza. La donna ritornò a casa, con la promessa che se quella creature avesse fatto nuova comparsa, avrebbe chiamato. Perì l'inverno, la primavera sprizzò di nuovo sui fiori, li rese eterni, ed eterna era la sua bellezza. Amava davvero guardare il naso perfetto, il quale pareva esser stato forgiato da Efesto. Ma l'onnipotente fabbro Mefistofele sostituì, colui che forgiò lo spettro più demoniaco. La bellezza a poco a poco svanì, e a poco a poco lineamenti di capra comparvero, con occhi di buio e barba. Quel muso ardeva di prenderle l'anima. La donna si precipitò nella chiesa. Il confessionale era vuoto, ma non la chiesa. Confessione. Lo specchio era posseduto. Rosario e Bibbia in mano. La casa lo accolse. Levitico. Non ti accosterai a donna. Deuteronomio. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio. Giacomo. Sottomettetevi dunque a Dio. Silenzio. Il Demone fu domato. L'inverno arrivò e ghiacciò le case. Ma non fu ghiacciata bellezza. Ella non temeva mostruosità, Dio le era accanto grazie alle preghiere. Fissò l'immagine specchiata, ma poi notò che i lineamenti riflessi erano estranei. Di nuovo quel volto indicibile. Era conscia e sfidò l'apparizione. Vins'ella, bellezza fu ridata. Volle sfidare il disgraziato specchio. I lineamenti cambiarono, e mutazione cessò. Vins'ella, bellezza fu di nuovo ridata. Capì e comprese che la fonte del fenomeno non era Lucifero. Era ella stessa.