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Chapter 3 - Capitolo terzo

" Okay ragazzi la lezione è finita ci rivediamo il 15 giugno per la prima prova scritta! "

Così esordí la Ferri, la professoressa d'Italiano. Una donnetta intorno alla sessantina, occhiali di enormi dimensioni e una gonna a tubino nera. La solita dal 1960. Almeno questo è quello che si raccontava per i corridoi dell'Istituto.

" Prof! Nella prova d'esame potrebbe esserci anche epica vero? " Chiese Sam. Amava epica, era affascinata dagli dei e dall'eroismo che spingeva i grandi guerrieri di quei tempi, a battersi per il proprio onore e la propria patria.

" Si Samantha, potrebbe esserci anche epica. Ma non studiare troppo, tanto con i voti che hai puoi permettertelo! "

La ragazza sorrise timidamente e abbassò lo sguardo, mentre aveva gli occhi dell'intera classe puntata addosso.

" Deve sempre farsi notare… la solita secchiona che si accalappia i professori. Le piace proprio metterci in difficoltà… "

Questi erano i commenti dei suoi compagni di classe. Intanto la ragazza si chiedeva cosa ci fosse di tanto sbagliato in lei. Chissà se un giorno lo studio e la cultura sarebbero tornati di moda.

Mancavano ormai pochi giorni all'esame scritto, Sam aveva studiato qualsiasi cosa, si sentiva prontissima e aveva già finito la sua tesina per l'esame orale. Si affacciò alla finestra, un venticello fresco si mescolava con lo scirocco di un afoso pomeriggio di inizio estate. Chiuse gli occhi e lasciò che la purezza di quell'atmosfera le accarezzasse le guance rosee.

"SAM!! CIAO! " Una voce familiare urlò il suo nome. Proveniva dalla stradina sulla quale affacciava il balcone della sua cameretta: Era Luca. Improvvisamente il cuore di Sam prese a battere velocemente, senza un apparente motivo. " Ciao! Ho ancora il tuo cappotto! " rispose lei spontanea, nell'attesa che la sua mente tornasse ad essere abbastanza lucida da riuscire a sostenere una conversazione normale.

"Ah vero! Conti di lanciarmelo dalla finestra oppure scendi? " aggiunse sarcasticamente il giovane mentre sfoggiava il suo sorriso più bello a tratti coperto dalla sua bionda e riccioluta chioma che come una vela il vento dirigeva ora a destra ora a sinistra.

- "Beh dipende dai tuoi riflessi… "

- " I miei riflessi fanno schifo te l'assicuro"

- " Cavolo toccherà procurarsi una gru"

Risate.

- " Facciamo così, tu mi restituisci il cappotto di persona e io ti offro da bere"

Sam sorrise istantaneamente, quasi come se sapesse del sopraggiungere di quella frase. Ma infondo era solo il desiderio di udirla che glielo lasciava credere.

Così scese di corsa mentre le dita affusolate stringevano il morbido tessuto del Montgomery.

" Ecco a te! Ora devi offrirmi da bere! "

Ci fu un attimo di silenzio fra i due. Silenzio, riflesso di un amore che forse già germogliava nei giovani cuori dei due ragazzi.

" Beh allora andiamo! " esclamò Luca.

Il fuoco di un tramonto invadente accompagnava i passi di quei due adolescenti. Una granita tra le mani di lei e una birra tra quelle di lui:

" Quindi tra poco farai la maturità… "

Sam aggrottò le sopracciglia sorpresa:

- " E tu come lo sai? "

- " Mio fratello è in classe con te… "

- " Aspetta… per caso Cristian Anselmi è tuo fratello? "

- " Già proprio lui… "

In quel momento Sam pensò come sia possibile che un ragazzo tanto carino possa avere dei geni in comune con un tipo come Mr. Cristian Anselmi colui che tutto sa, colui che tutto possiede… un egocentrico la cui fama e il frutto della paghetta di papà e del flirt con Giulia Giustini: la fighetta della scuola.

- " Ah quindi tu sei all'Università immagino… "

- " Si, sono al primo anno di medicina. Ma adesso basta parlare di me, parlami di te. Chissà quanti misteri nascondono questi splendidi occhi… "

Sam arrossì ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di fissarlo. I battiti aumentavano mentre i raggi del sole morente illuminavano i loro volti:

- " Non sempre sono gli occhi a celare i misteri delle persone sai, esiste anche il cuore, ma a quello nessuno ci fa caso… "

- " Hai mai provato ad aprire il tuo cuore a qualcuno? "

- " A nessuno interessa ciò che provo"

- " Piacere, mi chiamo nessuno "

I due si guardarono, lasciando che, in quel momento, a parlare fosse solo il fruscio del tiepido vento estivo. Tiepido come le di lei gote, che, guardando il ragazzo assumevano il colore roseo dei ciliegi in fiore.

- " Si è fatto tardi, devo andare domani devo svegliarmi presto per gli scritti… "

Luca udite le parole della ragazza le prese delicatamente la mano:

- " Ci rivedremo? "

Sam rabbrividì a quel tocco e poi accennò un sorriso:

- " Immagino di sì… "

- " Facciamo domani alla stessa ora? "

- " No ascolta vorrei prima finire gli esami. Vederti mi distrarrebbe e poi non riuscirei a godermi il tempo con te… "

- " Va bene. Però appena finisci ci vediamo "

- " Certo promesso! "

I due non si videro più per circa un mese. Sam avrebbe potuto telefonargli, ma non lo fece senza sapere bene il perché.

La voglia di rivederlo le divorava lo stomaco eppure in quei lunghi e caldissimi 30 giorni le sue mani non ebbero il coraggio di comporre il suo numero. Lo stesso fece Luca. Inspiegabile come sia difficile, per due giovani amanti, amarsi.